Liste des résultats
Il y a 272 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
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Distribuzione della presenza demografica di origine italiana
par Antonio Canovi, Nora Sigman,
publié le 03/02/2009
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Questa fotografia dell'italianità nel mondo restituisce tutta l'ambiguità di un concetto certamente dinamico e che, dopo l'approvazione a grandissima maggioranza della cosiddetta Legge Tremaglia si fa sempre più sdrucciolo...
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Mobilità migratoria nazionale verso l'estero dal 1861 al 1985
par Antonio Canovi, Nora Sigman,
publié le 16/12/2008
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Sono oltre 29 milioni le partenze accertate dall'Italia sino al 1985, l'anno che la letteratura ufficiale considera come di svolta: fino a quella data, l'Italia denuncia un debito di uomini, donne e bambini verso l'estero; dopo di che la bilancia comincia a pendere dal lato dei flussi migratori in entrata, contemperando nel medesimo fenomeno l'apporto dei lavoratori stranieri e degli italiani di ritorno.
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Emigrare nel mondo. La presenza italiana all'estero
par Antonio Canovi, Nora Sigman,
publié le 16/12/2008
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Negli stessi anni in cui si manifesta la prima ondata migratoria di Massa - vuoi per l'intensificazione dei flussi intraeuropei, vuoi con il disegnarsi delle rotte transoceaniche che scaricheranno milioni di europei verso le Americhe - le grandi potenze europee si provavano a fissare, convocando il Congresso di Berlino del 1878, le linee di confine delle colonie imperiali (destinate all'ingrosso a durare sino alla prima guerra mondiale)...
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Consolati e agenzie consolari all'estero
par Antonio Canovi, Nora Sigman,
publié le 16/12/2008
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Présence et distribution des consulats, vice-consulats et bureaux consulaires italiens en Argentine, aux Etats-Unis et en France.
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Casa Cervi: una famiglia tra storia e memoria
par Franco Boiardi, Antonio Zambonelli,
publié le 09/12/2008
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Une famille entre histoire et mémoire.
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L'émigration italienne en France: représentations entre économie et politique
par Antonio Canovi,
publié le 25/11/2008
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Charles Vegliante saisit la faiblesse structurelle de l'émigration italienne et met l'accent sur une certaine consonance entre ce phénomène historique et les mouvements migratoires contemporains: il la situe dans le caractère subalterne de tout choix migrant qui, partant d'un pays économiquement arriéré, se dirige vers un nouveau contexte à développement industriel plus avancé...
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La communauté italienne d’Argenteuil: Identité et mémoires en question
par Antonio Canovi,
publié le 21/10/2008
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Marino m'accompagne dans les rues de son quartier, la "petite Italie" d'Argenteuil - nous sommes en 1994. Nous sillonnons les chemins de la mémoire, en suivant les traces laissées par une présence qui, à l'échelle d'un siècle - depuis les années 1890 -, s'est enracinée sur la colline gypseuse de Mazagran jusqu'à y constituer un monde culturel. Qu'on s'entende bien, il ne s'agit nullement pour Marino de sacrifier au culte des survivances du passé. En racontant l'histoire du quartier, il entend parler de ce que sont aujourd'hui les Italiens d'Argenteuil : des citoyens français, certes, dans leur grande majorité, mais qui ont vécu et grandi autrement...
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Le Brigate Rosse: dal PCI alla lotta armata
par Paolo Pergolizzi,
publié le 07/10/2008
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Il libro che ho scritto, L'appartamento, nasce da una riflessione che mi è venuta spontanea dopo che facevo il giornalista da diversi anni nella mia città. Si svolgevano le elezioni amministrative del 2004 in cui si doveva eleggere il sindaco. In campagna elettorale fu tirato fuori un vecchio episodio che risaliva alla fine degli anni Sessanta e che coinvolgeva un politico che poi sarebbe diventato vicesindaco della città.
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Una città, una storia. Reggio Emilia: un percorso nella memoria collettiva
par Maurizia Morini,
publié le 07/10/2008
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La regione Emilia-Romagna è stata ed è per gli storici un caso di studio molto interessante, per le dinamiche economiche e politiche che qui si sono sviluppate negli ultimi decenni, tanto da coniare espressioni come modello emiliano e laboratorio politico.
Se le definizioni sono il frutto di analisi socio-economiche degli anni Ottanta, il sistema emiliano nasce da lontano e designa essenzialmente una combinazione di realtà economiche fondate su medie e piccole imprese ad alta qualificazione, sostenuta da un governo di sinistra, con ampio consenso sociale e che realizza un welfare state di alto livello.
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Il ruggito dell’Emilia: Reggio e la costruzione di un sistema locale nell’Italia del "boom"
par Antonio Canovi,
publié le 07/10/2008
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Nell'Emilia contemporanea incontra massima fortuna il paradigma di una società ordinata, fiduciosa nello sviluppo e nella modernità, fatta ricca dalla imprenditorialità diffusa e governata in maniera efficiente dalle amministrazioni locali. L'Emilia felix rinvia indubbiamente ad una rappresentazione mitologica ma corrisponde in sostanza alla forte autostima che mostrano gli abitanti di questa regione (nelle due componenti territoriali principali, Emilia e Romagna)...
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Il mito dell'URSS nello sviluppo emiliano
par Enzo Grappi,
publié le 07/10/2008
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Sono presentato come economista e in effetti ho fondato e diretto per 26 anni l'Osservatorio economico dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia e il Dipartimento per l'Economia, tuttavia per trattare questo tema circa il mito dell'URSS e quanto questo abbia influito sullo sviluppo di quello che sarà definito come il modello emiliano mi avvarrò anche e forse sopratutto della storia della mia famiglia (mio nonno tra i fondatori del PCI nel 1921, mio padre partigiano (uno di quelli la cui testimonianza è riportata nel sito) e poi dirigente comunista, e di quella mia personale...
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Crisi di un modello (emiliano): Tra Reggio e l’Emilia, appunti sulla fine di un laboratorio sociopolitico
par Massimiliano Panarari,
publié le 07/10/2008
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Reggio - come la sua regione, l'Emilia-Romagna, modello, per lungo tempo, di quel mix raro che teneva insieme funzionamento delle istituzioni, crescita economica e un patrimonio rilevante di capitale sociale (o di virtù civiche) - sta vivendo una crisi, in primo luogo di identità.
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Entretien avec Alberto Garlini
par Alberto Garlini, Maurizia Morini,
publié le 16/09/2008
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Le 29 mai 2008 Alberto Garlini a participé, à La Villa Gillet à Lyon, aux 2èmes Assises Internationales du Roman : "Le roman, quelle invention !"
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Il sangue dei vincitori
par Mimmo Franzinelli,
publié le 02/09/2008
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Il sangue dei vincitori si apre con la cruda realtà della giustizia sommaria postliberazione, cui seguono l'esame dei processi celebrati nel 1946 e l'applicazione dell'amnistia Togliatti; poi Massimo Storchi approfondisce l'analisi del 1944-45, in un affresco storico dal quale balza con forza la realtà scabrosa di una provincia in cui le dinamiche della guerra civile sono amplificate, per una molteplicità di fattori che scopriamo pagina dopo pagina.
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Una lotta per la memoria
par Massimo Storchi,
publié le 02/09/2008
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A partire dal 1990, dalla vicenda al limite del grottesco definita “Chi sa parli”, non casualmente sviluppatasi proprio a Reggio Emilia, le vicende legate all’uso della violenza durante e dopo la Resistenza sono divenute, in maniera ricorrente ed estesa, uno degli oggetti di scontro e propaganda politica, in quella vera e propria «lotta per la memoria» che ha segnato questo ultimo quindicennio.
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Paolo Pergolizzi, L'appartamento. Br: dal Pci alla lotta armata
par Maurizia Morini,
publié le 02/09/2008
- Fiche de lecture du roman L'appartamento. Br: dal Pci alla lotta armata de Paolo Pergolizzi, paru aux éditions Aliberti, Reggio Emilia en 2006.
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Memoria, dolore, vendetta: La violenza del dopo Liberazione
par Massimo Storchi,
publié le 10/06/2008
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Il 25 aprile, o comunque il momento del disarmo ufficiale delle forze partigiane avvenuto il 2 maggio, non sono date significative per quanto riguarda il problema dell’uso della violenza al termine della Resistenza. Come la recente storiografia ha proposto, è indispensabile proporre un percorso più articolato che rifletta sull'esplodere di quella violenza (insurrezionale e non) che ha segnato non solo le provincie emiliane ma tutto il nord Italia all’indomani della ritirata delle truppe tedesche e della caduta della Repubblica di Salò.
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Il freddo, la paura, la fame
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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È la condizione di molti partigiani soprattutto nel duro inverno del 1945, ma è anche la situazione di tanti civili, in particolare di coloro che vivono in città...
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Disertori
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Centinaia di soldati tedeschi collaboravano colla Resistenza dando informazioni, regalando divise ed armi, liberando prigionieri, curando feriti...
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I civili
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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L'assenza di strutture di retrovia per le formazioni partigiane è il primo motivo che impone un rapporto diretto con la popolazione civile...
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La guerra dei GAP
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Soprattutto nelle città lo scontro tra Repubblica Sociale e Resistenza non è sempre visibile. In città non esistono formazioni numerose sul modelle di quelle attive in campagna...
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Le staffette
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Il compito delle staffette partigiane è quello di fungere da collegamento tra le formazioni e fra queste e il centro direttivo...
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Aprile 1945
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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È il momento topico della vicenda resistenziale, agognato dai civili sotto i bombardamenti o nella minaccia di rastrellamenti, altrettanto atteso dai partigiani stancati dalla clandestinità, dalla vita alla macchia sulle montagne. La liberazione deve essere un momento di rinascita, ma arriva nel nord Italia dopo nuovi combattimenti e nuovi lutti...
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Le regole di vita partigiana
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Le brigate partigiane sono unità mobili costituite da diversi piccoli gruppi. Per poter sopravvivere - vivendo spesso allo scoperto senza il riparo e il rifornimento garantito da un apparato logistico situato nelle retrovie - i partigiani devono provvedere a tutto cercando di non farsi scoprire...
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I comandanti di brigata
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Nella Resistenza i gradi maturati nell'esercito - con la sola eccezione delle brigate autonome - non hanno valore e ogi gerarchia viene rimessa in discussione. Il comandante deve godere della personale fiducia dei suoi uomini, conquistata attraverso la continua dimostrazione di abilità nella conduzione della guerriglia...
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La guerra contro i civili
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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L'occupazione nazista calpesta ogni convenzione internazionale di guerra. l'indiscriminata spoliazione di uomini e risorse non è che un elemento della politica di occupazione. Al livello successivo si colloca la guerra contro i civili...
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Du Fascisme à la République
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 27/05/2008
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Ce dossier propose douze articles courts, accompagnés de photographies d'époque, élaborés par l'Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia :
1. Modelli regionali di Resistenza / 2. Repubbliche partigiane / 3. I comandanti di brigata / 4. Le staffette / 5. Donne combattenti / 6. Disertori / 7. I civili / 8. Le regole di vita partigiana / 9. La guerra dei GAP / 10. La guerra contro i civili / 11. Il freddo, la paura, la fame / 12. Aprile 1945
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Modelli regionali di Resistenza
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Il movimento di Resistenza ha caratteristiche diverse da area ad area e da regione a regione. In varie zone del sud si può parlare, più che di un vero e proprio movimento di resistenza, di moti rivoltosi occasionali. Abbastanza debole risulta la Resistenza nel centro Italia, dove spicca la mancata insurrezione di Roma, unica fra i grandi centri italiani a non conoscenre un moto insurrezionale nell'imminenza della liberazione...
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Donne combattenti
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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La Resistenza ha ricevuto un fondamentale sostegno dalla presenza femminile. La partecipazione delle donne ha contribuito a dare l'avvio a un processo di emancipazione femminile lento ma irreversibile, ponendosi come traccia di inizio di una svolta...
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Repubbliche partigiane
par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia,
publié le 27/05/2008
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Sitratta di terriroti sufficientemente ampi che vengono liberati dai partigiani. l'assenza di truppe nazifasciste in queste aree e la vicinanza ai resistenti di larga parte della popolazione consente di instaurare in queste zone una sorta di autogoverno partigiano e di laboratorio democratico...
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La Resistenza nelle Marche
par Massimo Papini,
publié le 06/05/2008
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La guerra, che si prolunga dal 1940 e sembra non finire mai, tra la primavera e l'estate del 1944 comincia a dare segnali evidenti che si è intrapresa la strada che può portare al compimento della tragedia e alla vittoria sul fascismo e sul nazismo. Lo sbarco in Normandia ha riacceso grandi speranze e altri fronti in Europa e nel mondo sembrano confermare che questa volta le attese della fine possano ragionevolmente realizzarsi. Anche la campagna d'Italia, una volta superato il durissimo scoglio della linea Gustav sembra promettere un favorevole esito non tanto lontano...
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Beppe Fenoglio : la difficoltà necessaria di agire
par Alessandro Martini,
publié le 08/04/2008
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Un conciso ritratto bio-bibliografico dell'autore piemontese ci introdurrà alla definizione dell'opera, profondamente ancorata alla dimensione storica e al contesto della Resistenza ma dotata di un respiro letterario che trascende la cronaca degli eventi. Il discorso traccia una parabola che, partendo dall'8 settembre 1943, insiste sulla difficoltà, e al tempo stesso sulla necessità, della scelta partigiana. Si arriverà quindi alle motivazioni sottese alla scelta. Sprovvista di un'ideologia politica in senso stretto, la scelta fenogliana, intesa come lotta al nemico nazifascista, si prefigura come un momento carico di coscienza etica, morale, civile.
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Senza re né regno
par Eva Susenna-Pubellier,
publié le 01/04/2008
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Senza re né regno è un romanzo che narra la breve e fulminante carriera di un mafioso, negli anni dell'immediato secondo dopoguerra, dall'esordio un po' inconsapevole, alla vertiginosa gloria, fino alla caduta. Il titolo è un modo di dire tipicamente siciliano col quale si indica una situazione di totale anarchia. Seminerio stigmatizza in questo modo l'ingovernabilità isolana, legata anche al particolare momento storico che la Sicilia vive all'indomani della lotta separatista e della concessione dello statuto di regione autonoma : «Confusione. Compromessi. Accordi sottobanco», si legge all'inizio del romanzo.
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Donne e Resistenza nel Grossetano e nel Senese
par Luciana Rocchi,
publié le 12/03/2008
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È utile premettere qual è oggi la cornice entro cui si inscrive qualunque ricerca, o anche semplicemente sommaria ricognizione, di carattere locale sul contributo che ha offerto alla Resistenza la presenza delle donne.
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Les Femmes et la Résistance
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 11/03/2008
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Ce dossier est composé de deux articles (en italien) sur le rôle des femmes dans la résistance en Italie pendant la deuxième Guerre Mondiale :
1. Donne, guerra e Resistenza in Italia / 2. Donne e Resistenza nel Grossetano e nel Senese: considerazioni sulla scelta
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Donne, guerra e Resistenza in Italia
par Nadia Caiti,
publié le 11/03/2008
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La guerra è l'evento che per eccellenza, "tanto nelle forme di opposizione come in quelle di difesa maturate dai soggetti, implica una frantumazione spazio-temporale di situazioni, vissuti, mondi interni ed esterni".
A cercare di conservare o riportare ad unità una realtà sempre più franta, caratterizzata, specialmente nel caso della seconda guerra mondiale, dall'incertezza, dalla fame, dalla paura, dagli incubi, dall'orrore provvedono le donne, rimaste sole poiché i loro uomini sono stati richiamati a combattere sui vari fronti, anche se la novità di questo ultimo conflitto consiste nel travolgere ogni luogo ed ogni essere.
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Hermes Grappi (Marco)
par Maurizia Morini,
publié le 09/02/2008
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1. Giovane partigiano / 2. Un'azione beffa / 3. Fra gli studenti / 4. L'amore del nonno / 5. Il 25 aprile
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Les Témoignages
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 16/01/2008
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Ce dossier présente quatre ressources (en italien) ayant pour thème les témoignages de la résistance en Italie pendant la deuxième Guerre Mondiale :
1. Un granellino di sabbia io l'ho dato / 2. Mi ricordo... / 3. Hermes Grappi (Marco) / 4. L'ERA
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Un granellino di sabbia io l'ho dato
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 16/01/2008
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Annita Malavasi è nata in provincia di Reggio Emilia nel 1921 in una famiglia contadina di cultura antifascista. Entra in contatto con l'organizzazione clandestina del PCI subito dopo l'8 settembre 1943 e partecipa alla costruzione dei Gruppi di difesa della donna; svolge dapprima il ruolo di staffetta poi entra a far parte della Brigata Garibaldi con il grado di sergente maggiore. Nel dopoguerra diviene funzionaria della Camera del Lavoro, ricoprendo incarichi dirigenziali nelle categorie sindacali.
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Mi ricordo...
par Maurizia Morini,
publié le 16/01/2008
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La testimonianza che segue è, tutto sommato, la storia straordinaria di un uomo normale, le sue vicende affondano le radici negli anni del fascismo, della seconda guerra mondiale, nella ricostruzione personale e sociale del dopoguerra.
La narrazione inizia da un momento cruciale: l'arrivo della cartolina precetto e la conseguente partenza per il fronte di guerra in Albania, ma si intrecciano frammenti di ricordi che precedono e seguono quel periodo a segnare anni di una generazione "che non ha conosciuto la giovinezza."
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L'ERA - L'Archivio Europeo della Resistenza
par Alessandra Fontanesi,
publié le 16/01/2008
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L'Istituto storico per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, ISTORECO, è stato il promotore della creazione di un archivio multimediale on line che raccoglie videointerviste a protagonisti della Resistenza europea.
Istoreco, grazie a sovvenzioni dell'Unione Europea, ha condotto un lavoro di formazione, ricerca e archiviazione assieme ad altri cinque partners europei (Francia, Germania, Polonia, Slovenia, Austria) dal settembre del 2006 - quando è avvenuto l'incontro organizzativo di progetto a Reggio Emilia - sino a maggio 2007 quando nella Casa della Cultura Europea di Berlino è stato presentato ufficialmente il sito web.
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L'italiano elvetico
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 15/12/2007
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La situazione linguistica è ovviamente più complessa di quanto il principio ottocentesco "un popolo, una lingua" possa far immaginare: aldilà delle frontiere nazionali, varianti dialettali dell'italiano sono infatti parlate in Corsica, in Istria e nella cosiddetta Svizzera italiana. La lingua standard, inoltre, è ufficiale non soltanto nelle enclave politiche di San Marino e della Città del Vaticano, ma anche in tre comuni sloveni, nella contea istriana in Croazia e soprattutto nella Confederazione Elvetica ed in particolare nei due cantoni in cui si trovano le principali comunità italofone svizzere: il Canton Ticino ed il Canton Grigioni.
Un'analisi degli usi dell'italiano elvetico permetterà di porre su basi diverse il rapporto esistente fra spazio italofono e stato italiano.
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Carla Capponi, Con cuore di donna
par Maurizia Morini,
publié le 04/12/2007
- Il libro, autobiografico, ripercorre gli anni dell'occupazione delle truppe del terzo Reich a Roma; la scrittrice, all'epoca giovane partigiana, faceva parte del gruppo che mette una bomba in via Rasella. L'ordigno causa la morte di soldati altoatesini, inquadrati nell'esercito tedesco, a questo attentato segue la rappresaglia tedesca e il successivo massacro di civili alle Fosse Ardeatine. Carla Capponi racconta le ragioni della scelta che l'hanno portata a lottare e della vita a Roma durante il fascismo e la Resistenza. La narrazione si colloca quindi nell'intreccio fra storia e vita personale cioè fra memoria e racconto di sé.
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Sibilla Aleramo, Una donna
par Maurizia Morini,
publié le 04/12/2007
- Una donna di Sibilla Aleramo (scritto nel 1906) non è un diario, perché non scritto giorno per giorno. Non è un romanzo, perché racconta di vicende veramente vissute. Non è neanche un semplice libro di memorie o una autobiografia; è una spietata autoanalisi in forma letteraria su una parte della vita dell'autrice, quella che la porterà alla dolorosa decisione di lasciare il marito e il figlio per ritrovare se stessa e realizzare la propria vita. Sta tutto qui lo "scandalo" di un libro imbarazzante e provocatorio per l'epoca in cui fu pubblicato, diventato negli anni per alcuni testimonianza anzitempo del percorso di liberazione indicato dalle femministe degli anni Settanta (autocoscienza/presa di coscienza), per altri soltanto l'asserzione di un percorso sofferto e crudele di emancipazione: l'irriducibile dicotomia tra la maternità vissuta pienamente e la decisione di abbandonare il figlio, una scelta dettata dal bisogno di autodeterminazione, di liberazione dal dover essere.
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Le tappe normative
par Maurizia Morini,
publié le 21/11/2007
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Chronologie des différentes étapes (lois, référendum, réglementation...) de l'avancée des droits des femmes en Italie de 1968 à 2006.
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Entretien avec Guido Crainz
par Maurizia Morini, Guido Crainz,
publié le 21/11/2007
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Guido Crainz insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università di Teramo. Ha compiuto notevoli ricerche e pubblicazioni sulla società italiana in età contemporanea.
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Il modello emiliano
par Maurizia Morini,
publié le 21/11/2007
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All'interno delle ricerche e degli studi sulla storia delle donne in Italia ha trovato spazio un'elaborazione particolare riguardante le specificità locali: è questo il caso della Regione Emilia-Romagna dove il cosiddetto "modello emiliano" non sarebbe tale senza l'apporto delle donne. Occorre risalire all'esperienza socialista degli inizi del Novecento, all'antifascismo, agli anni della Resistenza, all'impegno nella costruzione di un welfare sociale, vale a dire ad una forte presenza delle donne nella politica, nelle associazioni femminili e non, nelle istituzioni per indicare le radici di questa rilevanza.
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L'Unione donne italiane
par Maurizia Morini,
publié le 21/11/2007
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Emancipazione e parità - il legame con i partiti della sinistra storica - famiglia e sessualità - l'autonomia dal PCI e dal PSI - la trasformazione nel 1982.
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Femminismo e femminismi: gli anni Ottanta
par Maurizia Morini,
publié le 21/11/2007
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La trasformazione del femminismo degli anni Settanta - la peculiarità italiana - gli anni Ottanta – riconoscere le differenze - il femminismo culturale – il femminismo diffuso.
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Gli slogan dell'UDI
par Maurizia Morini,
publié le 21/11/2007
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Slogan e parole d'ordine dell'UDI per le manifestazioni dell'8 marzo.
Si noti l'accento posto sui temi generali della pace, del progresso, del lavoro ed i termini di tipo emancipatorio fino alla metà degli anni Settanta, quando si parla di maternità scelta, di coscienza dell'oppressione, di autodeterminazione, di società a misura di donna.
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I primi gruppi femministi in Italia
par Maurizia Morini,
publié le 20/11/2007
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Con le schede relative alla costituzione dei primi gruppi femministi si è inteso illustrare l'elaborazione prodotta in forma scritta e conosciuta; con questo non si esaurisce, ovviamente, l'ampiezza del fenomeno rappresentato da numerose altre aggregazioni, distribuite capillarmente. Testimonianze orali ci consentono di ricostruire attraverso il ricordo anche altri percorsi individuali e collettivi.
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Entretien avec Piera Vitale
par Maurizia Morini, Piera Vitale,
publié le 13/11/2007
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Piera Vitale è nata nel 1950 a Caserta, si è trasferita a Reggio Emilia alla fine del 1968. Operaia, è stata iscritta al PCI e poi a Rifondazione comunista e al sindacato CGIL. Per il PCI, responsabile della Commissione femminile a Caserta.
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Entretien avec Franca et Gianna
par Maurizia Morini,
publié le 13/11/2007
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Gianna è nata nel 1947, si è laureata al DAMS (Dipartimento di Arte Musica e Spettacolo) a Bologna, ha insegnato in scuole di vario ordine e grado, private e statali; attualmente è in pensione e si occupa di ben-essere. Franca ha 66 anni, è stata insegnante di materie letterarie negli Istituti superiori di Reggio Emilia, ora è in pensione.
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Mi racconto
par Francesca M.,
publié le 13/11/2007
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Bologna nei primi anni Settanta, la militanza nei gruppi extraparlamentari e con le donne, le letture e le esperienze personali, sessualità, corpo, maternità, aborto, nel sindacato, con la figlia, una valutazione a posteriori.
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Chiara Zamboni
par Maurizia Morini, Michele Gulina,
publié le 13/11/2007
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Chiara Zamboni si dedica da anni con passione e rigore alla ricerca sul linguaggio, in un percorso che ha preso le mosse nel contesto della comunità filosofica Diotima di cui è stata una delle fondatrici. In continua interlocuzione con altre, ha affrontato questioni come "l'azione perfetta" e capitoli "rischiosi" come "un gioco del linguaggio in continuità con l'essere inquieto", oppure "cosa significa essere una donna e parlare del mondo degli uomini e delle donne?" (cfr. il suo libro Parole non consumate, Liguori 2001). Vive a Verona, dove insegna Filosofia del linguaggio all'università.
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Entretien avec Vanna Calvi
par Maurizia Morini, Vanna Calvi,
publié le 13/11/2007
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Nata nel 1946, cresciuta a Sesto San Giovanni nella periferia operaia milanese, ha due figli ormai grandi e da poco una nipote. Ha iniziato a lavorare nel 1960, ha ripreso gli studi per diventare infermiera professionale prima e quindi ostetrica nel '64. Si è trasferita a Roma nel '68 e vive a Reggio Emilia dal 1971. Ha lavorato come ostetrica (e per un breve periodo come Assistente sanitaria) per oltre trent'anni, ora è in pensione e collabora con il sindacato pensionati CGIL.
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Entretien avec Lena Costoli
par Maurizia Morini, Lena Costoli,
publié le 13/11/2007
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Lena Costoli ha 57 anni, è pensionata, in precedenza lavorava in un'azienda di allestimenti fieristici e si occupava di acquisti e logistica.
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Renata Viganò, L'Agnese va a morire
par Maurizia Morini,
publié le 02/10/2007
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Per cogliere l'importanza e il significato di un testo come L'Agnese va a morire pubblicato nel 1949, occorre fare riferimento al contesto storico del periodo e, in particolare, agli anni dell'immediato dopoguerra e alla Resistenza come fenomeno storicamente fondamentale e complesso che non si presta a formule univoche. Essa è stata nello stesso tempo: guerra di resistenza, contro i tedeschi; guerra antifascista, contro la Repubblica di Salò e il regime; guerra di liberazione per il riscatto nazionale; guerra civile (ha prodotto profonde lacerazioni in una generazione); guerra partigiana, per le tecniche di combattimento; guerra rivoluzionaria, anche per costruire una nuova società; guerra di popolo, non di soldati, ma di uomini e donne.
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Siti al femminile
par Maurizia Morini,
publié le 02/10/2007
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Selezione di link : i siti indicati sono connessi fra di loro e rinviano ad altri di tipo tematico, se ne segnalano quindi solo alcuni scelti a riferimento per altri.
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Entretien avec Maria Grazia Ruggerini
par Maurizia Morini, Michele Gulina, Maria Grazia Ruggerini,
publié le 21/05/2007
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Maria Grazia Ruggerini, è nata a Mantova. Sociologa e storica, ha oltre venti anni di esperienza professionale nel campo delle Pari Opportunità, della differenza di genere e nella analisi sessuata del mondo del lavoro e dei soggetti che in essi agiscono, nell'organizzazione del tempo urbano, nello studio dei fenomeni migratori, in ricerche/azioni sui problemi del maltrattamento e della violenza contro le donne.
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Buongiorno notte, le film d'une mécanique et d'un imaginaire
par Dora D'Errico,
publié le 20/05/2007
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Sur les lieux du crime, les jeunes brigadistes de Buongiorno notte s'agitent comme des animaux machines, ils exécutent un scénario inéluctable dont toute logique politique leur échappe. On assiste au déroulement d'un drame assez commun, semblable à tous ceux rejoués dans ce nouveau cinéma dit politique jusqu'à ce que, du cliquetis de cette mécanique infaillible, surgissent des envolées d'un imaginaire imprévisible. S'ouvre alors la possibilité d'un « récit pas comme les autres ».
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Le nouveau cinéma italien, lieu de la mémoire ou de l'oubli ?
par Dora D'Errico,
publié le 20/05/2007
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Le cinéma entretient un rapport particulier et privilégié avec la mémoire, il a la capacité de forger des images perçues par le spectateur comme des images qui lui appartiennent, celles d'événements qu'il n'a jamais vécus en propre mais qu'il fait siennes. Que se passe-t-il cependant quand ces images devenues des « souvenirs empruntés », si aisées à lui communiquer, sont celles d'événements de l'histoire, et d'une histoire difficile et violente ? L'appropriation du passé à travers ces nouveaux lieux de mémoire portatifs n'empêche-t-elle pas le travail du temps de se faire ?
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Entretien avec Paola Nava
par Maurizia Morini, Michele Gulina, Paola Nava,
publié le 20/05/2007
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Paola Nava ha 60 anni, vive a Modena, è storica e lavora nel campo della ricerca sociologica.
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Le prisonnier Aldo Moro dans la perception du monde politique
par Sarah Illouz,
publié le 19/05/2007
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Quelques jours après son enlèvement, Aldo Moro fut autorisé par les Brigades Rouges à écrire diverses lettres aux membres de sa famille ainsi qu'aux forces politiques. L'écriture épistolaire fut pendant les cinquante-cinq jours du séquestre son seul lien avec le monde extérieur et son unique outil de communication. Une lecture attentive des lettres permet donc de dresser un portrait objectif et rationnel mais aussi précis et sincère du leader Dc prisonnier...
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Les "visages" d'Aldo Moro - Cinquante-cinq jours dans la "prison du peuple"
par Sarah Illouz,
publié le 19/05/2007
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L'Italie post-soixante-huit fut bouleversée par une profonde crise politique, culturelle, sociale et économique. En effet, les luttes ouvrières, les groupes révolutionnaires et la multiplication des actes de terrorisme agitaient le pays tout entier. Face à cette dégradation du climat national, Enrico Berlinguer, leader du Parti communiste italien, proposa le « compromis historique » qui consacrerait l'union entre la Démocratie Chrétienne (Dc), le Parti Socialiste (Psi) et le Parti Communiste (Pci).
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La construction du terroriste au cinéma, une lecture de La Meglio Gioventù
par Dora D'Errico,
publié le 19/05/2007
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De nombreux cinéastes choisissent aujourd'hui, après une période de silence relatif, de rouvrir la page des années 1970. Une observation a guidé notre analyse de ce renouveau cinématographique, le glissement net qui, en vingt ans, s'est opéré dans le portrait du terroriste : d'une figure invisible, mêlée au corps social, telle qu'on la voit dans les films des années 80, elle est désormais hyperindividualisée, et auscultée avec les outils du psychologue et du criminologue. Une évolution qu'il nous faut interroger.
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Comment s'est écrite et continue de s'écrire l'histoire des "Années de Plomb"
par Dora D'Errico,
publié le 19/05/2007
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Un historien ou un observateur qui voudrait faire un état des lieux historiographiques et examinerait la production scientifique existante sur la période de la contestation en Italie, est frappé de voir se dessiner devant lui une « historiographie à trous », dont il s'aperçoit en enquêtant plus avant que les auteurs sont pour la plupart des non historiens. État des lieux en trois épisodes.
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Entretien avec Massimilla Rinaldi
par Maurizia Morini, Massimilla Rinaldi,
publié le 19/05/2007
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Massimilla Rinaldi è nata nel 1948 a Reggio Emilia dove risiede. Laureata a Bologna in Scienze politiche, è stata militante di base, funzionaria, responsabile di sede e membro del comitato direttivo nazionale dell' UDI, giornalista di Noi donne e oggi presidente dell' Archivio UDI di Reggio Emilia, aderisce ad associazioni femminili. Attualmente è dipendente della Pubblica Amministrazione. Sposata, ha una figlia.
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Les Protagonistes
par ENS Lyon La Clé des Langues,
publié le 17/05/2007
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Ce dossier se compose de onze ressources (en italien), dont dix entretiens et un récit à a première personne, concernant les protagonistes du mouvement féministe et néo-féministe en Italie :
1. Entretien avec Piera Vitale / 2. Entretien avec Vanna Calvi / 3. Entretien avec Franca et Gianna / 4. Entretien avec G. G. / 5. Entretien avec Lena Costoli / 6. Entretien avec Paola Nava / 7. Entretien avec Massimilla Rinaldi / 8. Entretien avec Alessandra Campani / 9. Entretien avec Maria Grazia Ruggerini / 10. Chiara Zamboni / 11. Mi racconto
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Il femminismo italiano negli anni Settanta
par Maurizia Morini,
publié le 17/05/2007
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Il femminismo latente dei primi anni Settanta - il separatismo e l'azione nel sociale - il 1974 - i corsi monografici delle 150 ore - i coordinamenti nel sindacato - i temi legati al corpo - le riviste - le case delle donne - l'esaurimento di un progetto collettivo.
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Entretien avec Alessandra Campani
par Maurizia Morini, Alessandra Campani,
publié le 17/05/2007
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Alessandra Campani, 37 anni, è laureata in Filosofia e vive e lavora a Reggio Emilia. Da dieci anni svolge attività di studio e ricerca sul tema della differenza e relazioni di genere, conduce laboratori rivolti ad adolescenti nelle scuole di II grado; si occupa di violenza contro le donne come socia dell'Associazione Nondasola. Partecipa a progetti di politiche di genere in tutta Italia.
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Entretien avec G. G.
par Maurizia Morini,
publié le 17/05/2007
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G. G. ha 53 anni ed è insegnante.
Nel 1974 il referendum per il divorzio, Lotta Continua, la doppia militanza, il partito si scioglie ma non le donne, e oggi...