Distribuzione della presenza demografica di origine italiana
Tratto da Altri modenesi. Temi e rappresentazioni per un atlante della mobilità migratoria a Modena, a cura di Antonio Canovi e Nora Sigman, EGA editore, Torino 2005: 149
Questa fotografia dell'italianità nel mondo restituisce tutta l'ambiguità di un concetto certamente dinamico e che, dopo l'approvazione a grandissima maggioranza della cosiddetta Legge Tremaglia si fa sempre più sdrucciolo. Assimilare nel medesimo contesto - come viene qui proposto - gli italiani e gli oriundi significa, infatti, dare vita a una forma inedità di cittadinanza, che non sta più dentro la nazione ma nemmeno si fa riconoscere per criteri etnici. Nel mondo può infatti divenire « italiano », oggi, chi riesce a produrre il certificato che dimostri la sua discendenza da almeno un avo nato in Italia. Ciò, per un verso, esalta il valore genealogico della propria appartenenza nazionale come non accade forse in nessun altro paese del mondo. D'altro canto, almeno sulla carta, non v'è tipologia di meticciato che possa ostacolare la procedura: la nozione di avo, al singolare, consente infatti il più ampio spettro di declinazione (e in linea anche femminile, va sottolineato). Nel concreto delle proiezioni geopolitiche che ne derivano, colpisce l'enfasi posta sul continente americano e la sottovalutazione dell'Europa, la quale - nonostante nel corso storico dall'unità d'Italia abbia assorbito la maggioranza degli emigrati italiani, e tuttora ne registri un numero di tutto rispetto - nella ridefinizione culturale degli "italiani nel mondo" conterebbe appena il 3,5%!
Pour citer cette ressource :
Distribuzione della presenza demografica di origine italiana, La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), février 2009. Consulté le 26/12/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/civilisation/xxe-xxie/migrations/distribuzione-della-presenza-demografica-di-origine-italiana