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Melania G. Mazzucco, « Sei come sei » (2013)

Par Maurizia Morini : Lectrice d'italien MAE et historienne - ENS de Lyon
Publié par Alison Carton-Kozak le 25/09/2014

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Scheda di lettura del romanzo ((Sei come sei)) di Melania G. Mazzucco, pubblicato nel 2013 da Einaudi.

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L'autrice

Melania Gaia Mazzucco è nata a Roma nel 1966, figlia dello scrittore Roberto Mazzucco. Si è diplomata in Sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Nel 1996 pubblica Il bacio della Medusa, suo primo romanzo, vincitore dell'Oplonti d'argento come opera prima. Seguono altri famosi romanzi di carattere storico-artistico e non solo, che vincono numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero.

Nel 2003 vince il Premio Strega con Vita, racconto picaresco sull'emigrazione del nonno e dei suoi amici in America.

Ha anche scritto atti unici e melodrammi per la Rai, vincendo il Prix Italia.

Nel 2012 ha pubblicato Limbo, storia di una donna sottoufficiale degli Alpini, reduce da una missione in Afghanistan, a cui viene assegnato il Premio Elsa Morante, il Premio Bottari Lattes Grinzane e il Premio Giacomo Matteotti.

Il romanzo

 

Qual è il problema? Facile rispondere: è la storia di una ragazzina figlia di due padri e quella parte dell'Italia codina e bigotta ha “alzato gli scudi” in difesa della famiglia tradizionale.

Grave errore! poiché il romanzo, senza giudizi e pregiudizi, è garbato, racconta la vita che passa e ci induce a riflettere su che cosa si può chiamare famiglia oggi, su chi decide quali entità la formano, sulle nuove frontiere del vivere insieme.

Al centro del racconto perciò il rapporto fra genitori e figli e l'amore.

La Mazzucco costruisce la storia dal punto di vista di Eva, 11 anni, e la visione equilibrata del libro sta proprio nel descrivere senza ideologie, senza fare lezioni, senza troppo spiegare, osservando lo svolgersi della vita e dei fatti con naturalezza.

Eva è particolare, diversa dai coetanei, ama leggere e raccontare storie, si sente incompresa soprattutto dai compagni di classe; dopo avere subito un episodio di bullismo, reagisce e ferisce un compagno. Da qui inizia la sua fuga su un treno attraverso l'Italia fino a raggiungere sugli Appennini Giose, suo padre.

Eva è figlia di Christian e Giose che l'hanno amata e adottata attraverso un contratto di utero in affitto in Armenia.

Christian è un insegnante di letteratura latina cristiana, colto e raffinato; Giose è stato per un breve periodo un musicista punk-rock,famoso negli anni ottanta, ora in crisi di ispirazione. Alla morte di Christian, l'altro padre non viene considerato un buon tutore ed Eva viene allontanata e affidata ad uno zio di Milano. Di conseguenza Giose si isola in un casale sulle montagne e conduce una esistenza solitaria, e la ragazzina dopo la fuga decide di ritrovarlo.

Nel successivo viaggio di ritorno verso Milano, si snoda la trama che ci fa scoprire, insieme ad Eva, tanti particolari legati alla sua nascita, al rapporto dei genitori, alle persone che la circondano e le vogliono bene.

Dalla scrittura chiara e veloce della Mazzucco affiorano sentimenti che uniscono le persone al di là dei loro ruoli, delle leggi esistenti. Emerge una diversità percepita coma assoluta normalità, poiché nella descrizione, cogliamo il rispetto e la cura con cui si sviluppano gli eventi.

È l'amore fra padre e figlia uno dei fili conduttori del romanzo che la scrittrice, amante dell'arte cinquecentesca, fa risalire anche all'incantamento prodotto da un dipinto.

Siamo nel Szépmuvészeti Museum di Budapest:

Christian era seduto su un divanetto rosso, al centro di una sala della sezione spagnola. Sei tu, Giose – disse, indicandogli un quadro, nell'angolo più tenebroso... Giose si voltò, e si vide.
Il quadro si intitolava San Giuseppe con Gesù. Ma l'uomo raffigurato, in camicia azzurro indaco, avvolto in un morbido mantello giallo, non aveva niente che facesse pensare a San Giuseppe. E neanche il bambino -ritratto con naturalezza- aveva nulla di divino, e se non avesse tenuto tra le piccole mani una corona di spine Giose non avrebbe mai indovinato che fosse Gesù... Per lui erano solo un padre, ancora giovane, nemmeno quarantenne, coi capelli lunghi e la barba scura, insieme a suo figlio, riccioluto e biondo. Non si somigliavano. Non avevano lo stesso sangue. Se ne stavano seduti su un sasso, al limitare del bosco, fra gli alberi. Il padre teneva il figlio in braccio, con dolcezza. L'amore che provava per il bambino emanava una specie di luce, un alone dorato che illuminava entrambi. Quel sentimento era visibile... la didascalia del quadro informava: Francisco de Herrera the Elder (1590-1636)” (pagg. 121 e 122).

Brava la Mazzucco, chiara e semplice la simbologia, arricchita dal seguente paragone poche frasi oltre:

E Christian gli andò dietro, gli cinse la vita con le braccia e poggiò il mento sulla sua spalla. A quel punto Giose si accorse di avere gli occhi annebbiati di lacrime.
Non aveva mai visto un quadro simile... i pittori italiani non hanno trovato colori e sentimento per la paternità degli uomini. Il loro Giuseppe è un vecchio casto e canuto, e col bambino in braccio c'è sempre la Madonna. È la maternità che celebrano, e che li commuove” (pag.123).

L'arte viene in aiuto alla letteratura e viceversa, nel caso specifico sono acute osservazioni sui ruoli maschile e femminile o meglio sulla dimensione materna e paterna e ancora più precisamente sul desiderio maschile. Potremmo considerarla una piccola lezione di stile sui pregiudizi sociali e un ottimo suggerimento agli uomini a lasciarsi andare ai sentimenti senza scadere nella sdolcinatura.

In definitiva, un ottimo racconto adatto anche ad una lettura giovanile, sull'evoluzione dei costumi e delle abitudini del vivere insieme, all'insegna del Sei come sei, ciò che tu sei è ciò che amo.

 

Pour citer cette ressource :

Maurizia Morini, Melania G. Mazzucco, Sei come sei (2013), La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), septembre 2014. Consulté le 30/12/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/melania-g-mazzucco-sei-come-sei