Vous êtes ici : Accueil / Littérature / Bibliothèque / Daria Bignardi, «L'acustica perfetta» (2012)

Daria Bignardi, «L'acustica perfetta» (2012)

Par Maurizia Morini : Lectrice d'italien MAE et historienne - ENS de Lyon
Publié par Damien Prévost le 06/12/2013

Activer le mode zen PDF

Scheda di lettura del romanzo ((L'acustica perfetta)) di Daria Bignardi, pubblicato nel 2012 da Mondadori.

bignardi_1386318668396-jpg

Daria Bignardi, nata a Ferrara, è giornalista e lavora per la televisione e la radio. Attualmente conduce il programma Le invasioni barbariche sul canale La7.

Questo è il suo terzo romanzo.

L'ultimo romanzo della giornalista Daria Bignardi si segnala dalla copertina; un violoncello-isola, disegnata dal grafico bolognese Franco Grazioli, a simboleggiare due elementi chiave del racconto: la musica e la Sardegna.

Si aggiunga il titolo che corrisponde ad una scena del libro in cui il protagonista maschile Arno, musicista al Teatro La Scala di Milano, finalmente capisce...

La storia si snoda proprio da Arno ragazzino innamorato della bella Sara durante una vacanza estiva in Versilia ma lei lo lascia dicendogli che le piacciono gli amori infelici. Si ritroveranno molti anni dopo a Milano, si sposeranno e avranno tre figli.

I luoghi sono importanti nel romanzo, rappresentano alcuni modi differenti di vivere degli italiani; Milano è la città per eccellenza con ritmi frenetici, grigiore, affari, lavoro. La Versilia rappresenta la vacanza, l'estate, l'evasione giovanile; la Sardegna l'isola magica, con uno stile di vita dettato dalla natura, dal colore e dalla bellezza del mare e dove vive e lavora Massimo, il migliore amico di Arno.

Il racconto segue poi i percorsi differenti dei due coniugi: lui crede di vivere appagato nella coppia, di comprendere moglie e figli, di dare il meglio di sé; lei un mattino improvvisamente scompare, lasciando un laconico biglietto sul tavolo in cucina.

La voce narrante Arno, dapprima incredulo, poi speranzoso, infine disperato la cerca ovunque...dall'amico, dai parenti, da conoscenti. Ma Sara non si fa trovare, i figli sembrano capire, gli altri pure, solo il marito non si capacita e nell'ostinata ricerca scopre molti lati oscuri della compagna e nella prolungata assenza di lei piano piano compone un quadro della donna amata e troppo idealizzata ma, veramente per lui, poco conosciuta. O meglio, che lui non è riuscito a comprendere, direi per eccessiva supponenza e sicurezza non scavando nei ripetuti silenzi di Sara e nel suo passato.

Il dato di fondo è quindi l'incomunicabilità di coppia; elemento non troppo originale si potrebbe affermare, tuttavia la Bignardi disegna sapientemente la figura maschile, la sua personalità, il suo muoversi nel mondo; meno felice appare la descrizione femminile di Sara, lasciata un po' in ombra e come sfumata.

Anche il lettore rimane incuriosito dalla fuga di Sara, dalle reazioni dei bambini e del padre di lei, tratti però che rimangono un po' sfumati, quasi trascurati a favore del protagonista maschile.

Tanto è vero che nel capitolo conclusivo, sotto forma di lettera immaginaria alla moglie, Arno finalmente capisce...

Ho capito che non tornerai, e hai ragione.

Vorrei sapessi quanto ti sono grato per quel che mi hai mostrato: il colore del rimorso, della pena, la gioia di averti, i miei limiti...

Per anni mi sono raccontato che nessuno poteva darti più di me, ma tu mi hai costretto a guardarmi dentro, e sai cosa ci ho trovato? Il mio strumento. La musica...

Non soffro. E' strano, passata la rabbia, non soffro più. Ecco perchè nessuno mi consolava, perchè non soffrivo! Ero solo arrabbiato. Questo però significa qualcosa:che non ti amo abbastanza, avevi ragione tu anche in questo, posso vivere senza di te ma non posso vivere senza suonare...

Suono anche meglio da quando te ne sei andata.

Me l'ha detto ieri il direttore d'orchestra, non certo per consolarmi, non è il tipo.

Ha sentito finalmente il dolore, professore?”mi ha chiesto...

Pare che io abbia suonato il miglior assolo di sempre.

Ho sentito il dolore, sì, e l'ho messo in quello che amo.

Ti lascio andare, adesso.

(pagg. 197, 199, 200)

 
Pour citer cette ressource :

Maurizia Morini, Daria Bignardi, L'acustica perfetta (2012), La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), décembre 2013. Consulté le 21/12/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/daria-bignardi-l-acustica-perfetta