Umberto Ambrosoli, «Qualunque cosa succeda» (2009)
L'autore
Umberto Ambrosoli è nato nel 1971 ed è avvocato penalista a Milano, da anni è impegnato a valorizzare la storia del padre, partecipando a incontri nelle scuole, a convegni, e ad iniziative pubbliche ed editoriali.
Umberto Ambrosoli è il terzo figlio di Giorgio, l'avvocato liquidatore della Banca Privata italiana, ucciso a Milano nella notte fra l'11 e il 12 luglio 1979 da William Aricò, sicario italo-americano assoldato dal banchiere Michele Sindona; è avvocato penalista a Milano e ha deciso di scrivere un libro per i suoi tre figli per raccontare...
Il libro
la storia di un uomo che, come tanti, conduceva una vita normale, aveva una bella famiglia che amava molto, credeva nel significato e nel valore della propria libertà e responsabilità. Quest'uomo era mio papà.
Prima di procedere all'analisi del testo, alcune note informative su Giorgio Ambrosoli che, nato a Milano nel 1933, in una famiglia agiata, di estrazione borghese, si laurea in legge, specializzandosi in diritto fallimentare.
Dopo un importante impegno nella gestione del fallimento della Società Finanaziaria Italiana, viene incaricato nel settembre del 1974 dall'allora Governatore della Banca d'Italia Guido Carli, di esaminare lo stato della Banca Privata Italiana e di conseguenza l'operato del banchiere Michele Sindona. In questo modo Ambrosoli esamina per cinque anni carte e documenti di operazioni palesi e occulte, facendo emergere in modo inequivocabile irregolarità, falsità contabili, in pratica una grossa truffa. Così facendo l'avvocato risale anche ai legami che Sindona ha con la politica (in particolare Andreotti, Fanfani, Piccoli della Democrazia Cristiana), la Chiesa (Marcinkus e la banca vaticana Ior), la Massoneria (Gelli e la P2), magistratura e mafia siciliana.
Una corruzione intrecciata fra finanaza, politica, mafia e massoneria.
Nel corso dell'indagine emerge anche la responsabilità di Sindona nei confronti di una banca americana, per il cui fallimento fraudolento il banchiere verrà condannato negli Stati Uniti.
Durante il suo lavoro il liquidatore riceve pressioni e minacce esplicite unite a tentativi di corruzione ma Ambrosoli, fedele servitore dello Stato - come lui stesso si definisce - conferma la necessità di liquidare la Banca e configura la responsabilità penale di Sindona. Alla vigilia della consegna finale del suo rapporto mentre stava rincasando dopo una serata con amici viene ucciso sul portone di casa.
Nel 1986 Sindona e Venetucci, colui che aveva messo in contatto Sindona con il killer, vengono condannati all'ergastolo per l'uccisione di Giorgio Ambrosoli.
Come precisa il figlio nel libro,
ai funerali di mio padre non presenziò alcuna autorità di governo. Mezza DC aveva contatti con Sindona... non è un caso se Sindona donò al governo due miliardi per finanziare il referundum sul divorzio. Papà non ha mai avuto la solidarietà del governo, né della collettività. E non credo che l'avrebbe nemmeno oggi. Di Sindona in giro ce ne sono tanti.
Umberto Ambrosoli ha scritto un libro preciso e dettagliato sulle vicende che hanno coinvolto il padre e la società italiana in quegli anni; lo ha dedicato ai suoi figli perchè conoscano il nonno e la sua dirittura morale.
Molto intense sono le ampie pagine che ci narrano la vita privata, la presenza della madre, i giorni di vacanze, i ricordi felici della famiglia e degli amici, le paure delle minacce che il padre ben occulta ai familiari.
E' un bel libro, amorevole e nel contempo politico in senso ampio, quando presenta con dovizia di particolari e documentazione l'Italia degli anni settanta e si può inserire in quello che è ormai un genere letterario : la narrativa dei figli di vittime.
Il titolo riprende una citazione dalla lettera che Giorgio Ambrosoli scrive alla moglie e che lei trova quasi per caso:
Anna carissima,
è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I. atto che ovviamente non soddisferà molti e che è costato una bella fatica.
Non ho timori per me perchè non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente di ogni colore e risma non tranquillizza affatto. E' indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perchè per me è stata un' occasione unica di fare qualcosa per il paese.
Ricordi i giorni dell'UMI, le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant'anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l'incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo e ho sempre operato - ne ho la piena coscienza - solo nell'interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perchè tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perchè credono di avere avuto solo quello che a loro spettava: e hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo.
I nemici comuunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie.
Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto... Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che ho io, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa.
Riuscirai benissimo, ne sono certo, perchè sei molto brava e perchè i ragazzi sono uno meglio dell'altro...
Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quel che costi...
Hai degli amici... che ti potranno aiutare: sul piano economico non sarà facile, ma - a parte l'assicurazione vita - ... (pagg. 316 - 317)
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Sui fatti riguardanti la vicenda Ambrosoli, si segnala anche:
Corrado Staiano, Un eroe borghese. Il caso dell'avvocato Ambrosoli assassinato dalla mafia politica, Torino, Einaudi, 1995 e il film Un eroe borghese, regia di Michele Placido, Italia, 1995.
Pour citer cette ressource :
Maurizia Morini, Milano Siroli, Umberto Ambrosoli, Qualunque cosa succeda (2009), La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), septembre 2010. Consulté le 03/12/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/umberto-ambrosoli-qualunque-cosa-succeda