Niccolò Ammaniti, «Io e te» (2010)
L'autore
Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966. Ha pubblicato: Branchie, Ediesse, 1994; Fango, Mondadori, 1996; Ti prendo e ti porto via, Mondadori, 1999; Io non ho paura, Einaudi, 2001; Come Dio comanda, Mondadori, 2006 che ha vinto il Premio Strega nel 2007; Che la festa cominci, Einaudi, 2009 e il racconto a fumetti Fa un po' male, Einaudi, 2004.
Dai suoi romanzi sono stati realizzati 4 film.
Il romanzo
Bellissimo!
Un semplice aggettivo per definire l'ultimo romanzo breve di Ammaniti che ha indovinato trama e scrittura. Riportiamo il commento di copertina:
Una cantina.Una bugia innocente.L'idea strampalata di una settimana bianca nelle viscere del proprio palazzo.E l'arrivo improvviso di una sconosciuta.Con una manciata di ingredienti Ammaniti costruisce un racconto di fulminea precisione sul più semplice dei misteri: come diventare grandi.
Il racconto inizia con la descrizione delle frustrazioni dell'adolescente Lorenzo, liceale di quattordici anni, che vive con i genitori benestanti a Roma e si sente inadeguato in ogni circostanza ed in ogni situazione.
Andare a scuola è un incubo e per sentirsi inserito cerca di imitare i compagni come "una mosca cerca di imitare le api" ma si tratta chiaramente di una maschera e il ragazzo se ne accorge e sta bene solo quando si trova solo.
Nella dinamica della narrazione Ammaniti inserisce una bugia che Lorenzo esplicita inventandosi un invito in settimana bianca a Cortina con amici di scuola; in realtà si nasconde nella cantina del suo palazzo con scorta di cibo, cellulare, libri e autoabbronzante; riuscendo a dribblare il controllo della madre.
Contento, si rifugia in cantina fino all'arrivo inaspettato della sorellastra Olivia (stesso padre e madre diversa) di 23 anni che si ferma con lui perché sta male. Il problema si chiama crisi di astinenza; la giovane attraversa tutte le tappe della sofferenza e l'incontro fra i due scopre e fa nascere un nuovo affetto fra due semisconosciuti.
Olivia sta male, Lorenzo le sta accanto e avverte un senso di pace, sente che uscirà dalla cantina sapendo che fare, con semplicità.
È evidente la metafora del passaggio dall'età infantile a quella adulta con il dolore che questo percorso porta con sé e la cantina è appunto la buca da cui uscire; questo vale per Lorenzo. E Olivia?
L' ultimo mattino se n' è andata lasciando un biglietto:
Caro Lorenzo, mi sono ricordata che un'altra cosa che odio sono gli addii e quindi preferisco filare prima che ti svegli. Grazie per avermi aiutata. Sono felice di aver scoperto un fratello nascosto in una cantina. Ricordati di mantenere la promessa. Tua Oli
La promessa ci rinvia alla conclusione della storia raccontata, quando Lorenzo dice:
Olivia, mi fai una promessa?Cosa?Che non ti droghi più. Mai più.Te lo giuro su Dio. Mai più. Non ci casco più in questa merda, - lei mi ha sussurrato in un orecchio. - E tu scemo mi prometti che ci rivedremo?Te lo prometto.
Si rivedranno dopo dieci anni a Cividale del Friuli quando Lorenzo sarà chiamato a riconoscere la sorella, morta per overdose nel bar della stazione.
Ammaniti non concede nulla ad un buonismo finale e anche con questa graffiatura finale il suo libro è, come detto, semplicemente bello!
Pour citer cette ressource :
Maurizia Morini, Niccolò Ammaniti, Io e te (2010), La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), octobre 2011. Consulté le 24/11/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/niccolo-ammaniti-io-e-te