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Luciana Castellina, «La scoperta del mondo» (2011)

Par Maurizia Morini : Lectrice d'italien MAE et historienne - ENS de Lyon
Publié par Damien Prévost le 07/09/2011

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Scheda di lettura del romanzo ((La scoperta del mondo)) di Luciana Castellina, pubblicato da Nottetempo nel 2011.

L'autrice

Luciana Castellina, giornalista, scrittrice e militante politica, è nata a Roma nel 1929, il padre era agente di commercio, la madre per metà di religione ebraica, proveniente dalla Trieste mitteleuropea.

Si è iscritta al PCI nel 1947, partito da cui è stata radiata nel 1969 quando con Magri, Natoli, Parlato, Pintor e Rossanda fondò Il Manifesto.

È stata deputata nazionale per tre legislature e poi deputata europea, nelle elezioni del 1979; e presidente della Commissione parlamentare per la cultura, la gioventù, l'istruzione. Fra i suoi libri più recenti: Il cammino dei movimenti (2003), Cinquant'anni d'Europa. Una lettera antiretorica (2007), Eurollywood (2009).

Il libro

"Quella tessera del PCI n° 2158861, anno 1947, la conservo ancora, assieme a tutte le altre della mia carriera comunista: ventiquattro tessere del PCI, fino al 1970, quando, proprio all'inizio dell'anno, a gennaio, vengo radiata per via dell'eresia del Manifesto.

(pag. 264)

Questa riflessione caratterizza, a ragione, uno dei tratti salienti della personalità e dell'esperienza politica di Luciana Castellina; credere in un ideale politico limpido senza preoccuparsi di posti da occupare, denaro, clientele: la sua vita stessa lo testimonia.

Il memoir della Castellina segue quello di Rossanda e Ingrao, appartenti alla stessa generazione nata attorno agli anni '20 del Novecento e testimoni - protagonisti degli eventi più salienti della recente storia italiana.

Ne La scoperta del mondo, Castellina dichiara che la pubblicazione è indirizzata ai nipoti per condividere con loro i ricordi della gioventù:

... perchè si facessero un'idea di cosa significava avere la loro età nei remoti anni '40 quando niente era scontato e il mondo era ancora tutto da scoprire.

Ripercorre, appunto, il diario da lei iniziato nel 1943 quando aveva 14 anni fino al 1947, il periodo della sua iniziazione politica. Inizia proprio dal quel 25 luglio a Riccione mentre sta giocando a tennis con Anna Maria Mussolini, la figlia del duce, che deve precipitosamente recarsi a Roma, a seguito dell'arresto del padre. La giovane Luciana si rende conto che il fascismo è finito e comincia a scrivere un diario politico sul retro di un vecchio quaderno di scuola,

...è così che sono stata avviata alla politica.

Ricorda i giorni passati a giocare a Villa Torlonia, rivisita l'8 settembre quando Roma è dichiarata città libera e

...il 20 ottobre prendo finalmente atto che i partigiani esistono e non sono solo qualche drappello disperso che si è dato alla macchia.

Nel diario annota impressioni e commenti sulla città occupata dai soldati nazisti, il coprifuoco, la fame dei romani, i bombardamenti  e particolarmente il 4 giugno del 1944 quando vede su una camionetta giovani italiani che inneggiano alla fine del fascismo e scorge per la prima volta una bandiera rossa.

Nel secondo dopoguerra al liceo Torquato Tasso conosce i futuri intellettuali della sinistra italiana, si impegna politicamente e si iscrive al PCI; in seguito verrà mandata a fare la gavetta lei borghese dei Parioli fra i sottoproletari delle borgate romane.

La sua testimonianza, fresca e quasi ingenua, riferisce dei viaggi a Praga, a Parigi e della costruzione della Ferrovia della Gioventù nella Jugoslavia di Tito, insieme a compagni provenienti da tutta l'Europa.

In questo libro che, purtroppo, ripercorre solo un breve periodo della vita dell'autrice ci pare che emerga con forza il senso che la scoperta del mondo avviene attraverso l'impegno e il far parte di 'un impresa collettiva anche perché , come sottolinea in IV di copertina Ettore Scola:

Finchè ci saranno vite e testimonianze, come queste di Luciana Castellina sulla scoperta del mondo, non sarà tutto buio attorno a noi.

E per finire rispetto all'esperienza militante nel PCI  l'autrice così conclude:

...resta che la scelta compiuta mi ha dato occhi e orecchie, mi ha fatto conoscere il mio paese. Credo di avere fatto la cosa giusta. Non mi sono mai pentita; anzi, di quel partito, con tutti i suoi difetti, ho oggi una struggente nostalgia. Si dirà che si tratta della nostalgia di un tempo e non di un partito. Certo, anche. Ma quel tempo, senza quel partito, non sarebbe stato uguale.
(pag. 266)
 
Pour citer cette ressource :

Maurizia Morini, Luciana Castellina, La scoperta del mondo (2011), La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), septembre 2011. Consulté le 13/12/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/luciana-castellina-la-scoperta-del-mondo