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Recherche multi-critères

Liste des résultats

Il y a 19 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
Joyce Lussu, Fronti e frontiere (1945) par Elena Perrello, publié le 08/12/2023
Scheda di lettura di Fronti e Frontiere di Joyce Lussu, volume pubblicato nel 1945 e, più recentemente, da Abbot (2021). L’autrice, ripercorrendo gli anni di clandestinità (1940-45) condivisi con il marito Emilio Lussu, racconta le peripezie e gli ostacoli affrontati dalla coppia per organizzare la Resistenza antifascista, sullo sfondo di un’Europa in guerra.
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"Fidarsi delle apparenze". Lingua e stile del Canzoniere di Petrarca par Andrea Afribo, publié le 26/01/2022
L’intervento analizza alcuni aspetti formali della lingua del Canzoniere (il lessico, la rima e la sintassi) e, ripercorrendo altrettanti momenti di storia della critica, ridiscute e contesta l’immagine di un Petrarca troppo semplice, "dolce" e convenzionale rispetto al genio dantesco.
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Lorenzo Valla e lo scandalo alla corte aragonese di Napoli nel 1444. par Cai Jin, publié le 09/12/2021
Le but de cette communication, au-delà de l'énonciation des faits, est la réflexion minutieuse sur les stratégies mises en œuvre par les deux parties dans le procès pour hérésie auquel Lorenzo Valla fut soumis en 1444 à Naples devant le Tribunal de l'Inquisition, afin de procéder à une reproduction fidèle du déroulement de ce procès et de ses conséquences sur la carrière politique de Valla. L’humaniste est le seul à parler de ce procès à travers ses deux écrits : Apologia pro se et contra caluminiatores ad Eugenium IV et Antidotum in Pogium (IV). Dans ses écrits, on trouve toujours la prise de conscience de sa compétence particulière en matière linguistique et la conviction que la maîtrise de l'"art" de la langue est un élément suffisant pour surmonter toute frontière culturelle, y compris la frontière religieuse, dans la mesure où elle apporte la précision linguistique dans la défense de la vérité avec la tâche de la purifier des conditionnements du pouvoir. Valla a toujours su adopter des expressions linguistiques d'« autodéfense » dans ses écrits, car il était conscient des risques qu'il courait. Il fait entièrement confiance dans la liberté de manifestation de la pensée ou de la liberté de conscience, lorsqu'elle est soutenue par une conscience saine, honnête et authentique. L'intervention a été enregistrée à l'occasion du colloque "Esclandre" qui s'est tenu du 15 au 17 avril 2021, organisé par l'Université Clermont Auvergne et l'IHRIM.
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Leon Battista Alberti et le Certame coronario : comment faire de la grammaire une arme politique par Donatella Bisconti, publié le 02/12/2021
La Protesta de Leon Battista Alberti, écrite à l’issue du Certame coronario, témoigne à la fois de la difficulté à promouvoir l’italien en tant que langue savante et du débat acharné des humanistes sur la question de la langue latine par rapport aux langues dites “vulgaires”. La polémique d’Alberti à la suite de l’échec du Certame coronario de 1441 contre le jury chargé de récompenser les participants à la compétition fait certes état de la frustration du promoteur du concours face à l’obstructionnisme des secrétaires apostoliques constituant le jury, mais comporte aussi un côté sociologique non négligeable. En d’autres termes, Alberti, lui aussi fin humaniste en langue latine et très probablement connaisseur de la langue grecque, se veut cependant le porte-parole d’une bourgeoisie qui n’a pas forcément fait ses classes en langue latine ou alors dans une moindre mesure, mais qui est tout de même cultivée et joue un rôle essentiel dans la vie économique et politique de la péninsule italienne. L’esclandre est ici examiné dans ses aspects à la fois actif et passif, les juges se scandalisant de la prétention du vulgaire d’aborder des sujets et des genres considérés comme l’apanage de la littérature en langue latine, Alberti, lui, polémiquant contre l’hypocrisie d’un milieu fermé simulant l’indignation pour mieux resserrer ses rangs. L'intervention a été enregistrée à l'occasion du colloque "Esclandre" qui s'est tenu du 15 au 17 avril 2021, organisé par l'Université Clermont Auvergne et l'IHRIM.
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Luca Salza. Pensare la globalizzazione: un modello italiano? par Luca Salza, publié le 25/03/2015
Viviamo in un mondo in cui le merci circolano liberamente oltre tutti i confini. In letteratura, invece, le parole sembrano malinconicamente ancorate alle diverse tradizioni nazionali. Le lettere non migrano. La letteratura postnazionale di cui Luca Salza parla in questo seminario è innanzitutto la macchina di espressione di queste nuove esperienze politiche, linguistiche, esistenziali. Vuole analizzare una tendenza della letteratura italiana, e più generalmente caratteristica della sua storia “minore”.
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Chiara Saraceno, Eredità par Maurizia Morini, publié le 03/11/2014
Il libretto-saggio della sociologa Chiara Saraceno fa parte della nuova collana “Gemme” che intende essere un dialogo attorno al linguaggio che usiamo, per riscoprire la forza delle parole che aiutano a capire il mondo.
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Lilli Gruber, Eredità. Una storia della mia famiglia tra l'Impero e il fascismo par Maurizia Morini, publié le 24/05/2013
L'ultimo romanzo della giornalista e scrittrice altoatesina Dietlinde Gruber ci conduce in una storia familiare - la sua - intrecciata alle vicende storiche di una zona di confine. Si tratta dell'Alto Adige o come preferiscono gli abitanti di lingua tedesca del Sud-Tirolo.
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Dario Fo : lettura di "Mistero buffo" par Giorgio Carpintieri, Eva Susenna-Pubellier, publié le 07/07/2011
Giorgio Carpintieri, direttore del Théâtre Étoile Royale e attore di teatro ed Eva Susenna, Maître de Conférences presentano la lettura di un passo di Mistero buffo di Dario Fo, "Il primo miracolo di Gesù bambino". Viene messo in luce il valore espressivo della lingua "inventata" dallo stesso Dario Fo: una lingua espressiva tra l'italiano e i diversi dialetti da cui scaturisce il senso...
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Dario Fo : lettura de "L'osceno è sacro" par Giorgio Carpintieri, publié le 07/07/2011
Giorgio Carpintieri, direttore del Théâtre Étoile Royale e attore di teatro presenta la lettura di un passo de L'osceno è sacro di Dario Fo. Viene messo in evidenza il valore espressivo della lingua "inventata" dallo stesso Dario Fo. Una lingua espressiva tra l'italiano e i diversi dialetti da cui scaturisce il senso...
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Incontro con Giorgio Carpintieri par Giorgio Carpintieri, Damien Prévost, publié le 14/01/2011
Giorgio Carpintieri, di origine italiana, direttore di teatro in Francia. L'intervista evidenzia l'intenzione del direttore-attore di coniugare la specificità del teatro italiano nel contesto francese, in presenza di codici e linguaggi differenti. Carpintieri ci offre "una bella lezione di teatro" spiegando come vengono scelte, smontate e rimontate le piéces recitate nel suo teatro.
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Sulla soglia dei linguaggi: tra identità e generazioni par Graziella Bonansea, publié le 17/11/2009
Testo dell'intervento di Graziella Bonansea svoltosi durante il Seminario internazionale tenutosi all'Ecole Normale Supérieure - Lettres et Sciences Humaines de Lyon il 15 maggio 2009.
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Erri De Luca, Il giorno prima della felicità par Maurizia Morini, publié le 22/09/2009
L'ultimo breve ma intenso romanzo di Erri De Luca ci fa riconoscere dalle prime pagine l'inconfondibile stile dello scrittore: definizioni fulminanti, brevi righe come sentenze, un linguaggio scarno ed essenziale in un procedere incisivo e serrato. Nel libro, ambientato a Napoli, vi è poi un uso della lingua italiana filtrata dal napoletano; l'autore fa dire ad uno dei personaggi principali -Don Gaetano- "L'italiano va bene per scrivere, dove non serve la voce, ma per raccontare ci vuole la lingua nostra; il napoletano è romanzesco, fa spalancare le orecchie e pure gli occhi". L'io narrante ne Il giorno prima della felicità, è lo Smilzo, un orfano nato nel 1943 e rimasto solo in un caseggiato napoletano, che scrive la sua storia e quella di altri che vivono nella casa, nel vicolo e nella città.
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Un nuovo ordine del discorso par Anna Bravo, publié le 02/07/2009
Chi liquida il sessantotto come una rivoluzione a parole, gli rende omaggio senza saperlo. Fra i tratti che lo caratterizzano rispetto ai movimenti politici del secolo scorso, c'è proprio il rapporto con il linguaggio. Non mi riferisco alla caduta dei tabù linguistici, che era già in corso fra beat, hippies, avanguardie culturali. Penso allo sforzo di ridare a parole usurate - libertà, uguaglianza, solidarietà- il loro senso pieno, e soprattutto al tentativo di costruire un nuovo orizzonte dei discorsi...
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Alcune domande a Luca Serianni par Luca Serianni, Michele Gulina, publié le 16/06/2009
Allievo di Castellani, accademico della Crusca e dei Lincei, oridnario di Storia della lingua italiana all'Università La Sapienza di Roma, Luca Serianni è inoltre l'autore di una delle più autorevoli grammatiche della lingua italiana. Ospite dell'Istituto italiano di cultura di Lione il 23 ottobre 2008, lo abbiamo incontrato per porgli alcune domande sul progetto di costituzione di un Consiglio Superiore della Lingua, sul ruolo dell'Accademia della Crusca e sullo stato di salute della lingua italiana.
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Féminismes et transmission générationnelle : une approche comparée France-Italie par Maurizia Morini, publié le 16/06/2009
Seminario internazionale tenutosi all'Ecole Normale Supérieure - Lettres et Sciences Humaines de Lyon il 15 maggio 2009 : 1. Note a margine del libro: "A colpi di cuore – Storie del sessantotto" di Anna Bravo / 2. A colpi di cuore. Storie del sessantotto / 3. Sulla soglia dei linguaggi: tra identità e generazioni / 4. Quelques remarques sur "A colpi di cuore" d’Anna Bravo à la lumière des romans de Sibilla Aleramo, Goliarda Sapienza et Dacia Maraini / 5. Une lecture de l’ouvrage d’Anna Bravo "A colpi di cuore" / 6. La Biblioteca Italiana delle Donne tra memoria e futuro / 7. Alcune considerazioni sull’Archivio di storia delle donne dell’Associazione Orlando. Il nodo della trasmissione generazionale nel femminismo
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Témoignages d'étudiantes de l'Université Jean Moulin - Lyon 3 par Maurizia Morini, publié le 19/05/2009
L'emigrazione porta con sé un intreccio di ricordi, tradizioni e legami che si trasmettono in varia misura alle generazioni successive che, pur ben inserite nei nuovi paesi, sentono la necessità di "re-imparare" la lingua dei padri e di conoscere meglio il paese d'origine della famiglia.
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L'italiano elvetico par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 15/12/2007
La situazione linguistica è ovviamente più complessa di quanto il principio ottocentesco "un popolo, una lingua" possa far immaginare: aldilà delle frontiere nazionali, varianti dialettali dell'italiano sono infatti parlate in Corsica, in Istria e nella cosiddetta Svizzera italiana. La lingua standard, inoltre, è ufficiale non soltanto nelle enclave politiche di San Marino e della Città del Vaticano, ma anche in tre comuni sloveni, nella contea istriana in Croazia e soprattutto nella Confederazione Elvetica ed in particolare nei due cantoni in cui si trovano le principali comunità italofone svizzere: il Canton Ticino ed il Canton Grigioni. Un'analisi degli usi dell'italiano elvetico permetterà di porre su basi diverse il rapporto esistente fra spazio italofono e stato italiano.
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Natalia Ginzburg, Lessico famigliare par Maurizia Morini, publié le 04/12/2007
Il volume ripercorre, sul filo della memoria, la vita della famiglia Levi dagli anni Trenta fino ai primi anni del dopoguerra. Natalia, l'ultima di cinque figli, è la voce narrante. L'autrice non solo ripercorre le vicende della propria famiglia, ma ne fissa per sempre anche il linguaggio, i modi di dire, le consuetudini.
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Chiara Zamboni par Maurizia Morini, Michele Gulina, publié le 13/11/2007
Chiara Zamboni si dedica da anni con passione e rigore alla ricerca sul linguaggio, in un percorso che ha preso le mosse nel contesto della comunità filosofica Diotima di cui è stata una delle fondatrici. In continua interlocuzione con altre, ha affrontato questioni come "l'azione perfetta" e capitoli "rischiosi" come "un gioco del linguaggio in continuità con l'essere inquieto", oppure "cosa significa essere una donna e parlare del mondo degli uomini e delle donne?" (cfr. il suo libro Parole non consumate, Liguori 2001). Vive a Verona, dove insegna Filosofia del linguaggio all'università.
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