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À consulter également

32 ressources contiennent le mot-clé anti fascisme.

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Storia di una strage - Seconda parte : interpretazioni della strage

par Manlio Milani, publié le 17/01/2014

conference.png type-video.png Il nostro percorso prosegue attraverso l'analisi dell'accaduto, delle sue origini e del suo significato. Milani mostra come Piazza della Loggia sia una strage terroristica "remunerativa" attraverso la soppressione di "vittime consapevoli" in quanto partecipanti ad una cosiddetta manifestazione anti-fascista. Inoltre, Milani evoca pure come il dramma del maggio '74 dimostri, se non l'implicazione diretta di alcune sfere istituzionali, almeno la loro partecipazione alla cosiddetta "strategia della tensione".

La lutte syndicale et la communauté italienne à Lyon

par François Alloisio, Madeleine Alloisio, Jean-Luc de Ochandiano, publié le 22/11/2013

article.png Au cours de cet entretien réalisé par Jean-Luc de Ochandiano, vous découvrirez deux figures ouvrières italiennes et lyonnaises de l'après-guerre. François Alloisio, membre actif de l'Inca (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza) qui s'est battu pour la défense des droits des travailleurs immigrés et particulièrement des Italiens. Madeleine Alloisio, membre active de la CGT à Lyon. Tous deux nous parlent de la lutte syndicale, de l'antifascisme, de leurs victoires et du temps de la dernière grande vague d'immigration italienne.

La notion de déporté en Italie, de 1945 à nos jours - Droit, politiques de la mémoire et mémoires concurrentes

par Paola Bertilotti, publié le 21/10/2009

article.png Cet article est issu de l'ouvrage "Qu'est-ce qu'un déporté ? Histoire et mémoires des déportations de la Seconde Guerre mondiale", de T. Bruttmann, L. Joly et A. Wieviorka (dir.), Paris, CNRS Editions, 2009. 1. La déportation, un impensé dans la société italienne de l'immédiat après-guerre (1945 - 1947) ? / 2. La structuration progressive de la catégorie "déporté" dans un contexte de "guerre de la mémoire" (1948 - 1960) / 3. L'officialisation de la notion de déportation (1961 - 1968) / 4. La fin d'une catégorie unitaire

Cours de littérature italienne à l'école fasciste

par Stéphanie Lanfranchi, publié le 14/09/2009

article.png Dans un récit autobiographique publié en 1991, l'intellectuel Vittorio Foa revient sur les années de sa jeunesse marquées par l'expérience de l'antifascisme et de l'emprisonnement (de 1936 à 1944). Lorsqu'il s'interroge sur les racines profondes de son opposition au régime, il cite l'empreinte familiale, mais également l'influence exercée par ses professeurs et par leurs enseignements. Il émet notamment l'hypothèse selon laquelle l'enseignement littéraire serait devenu, dans son cas, une véritable école de liberté.

Casa Cervi: una famiglia tra storia e memoria

par Franco Boiardi, Antonio Zambonelli, publié le 09/12/2008

article.png Une famille entre histoire et mémoire.

La communauté italienne d’Argenteuil: Identité et mémoires en question

par Antonio Canovi, publié le 21/10/2008

article.png Marino m'accompagne dans les rues de son quartier, la "petite Italie" d'Argenteuil - nous sommes en 1994. Nous sillonnons les chemins de la mémoire, en suivant les traces laissées par une présence qui, à l'échelle d'un siècle - depuis les années 1890 -, s'est enracinée sur la colline gypseuse de Mazagran jusqu'à y constituer un monde culturel. Qu'on s'entende bien, il ne s'agit nullement pour Marino de sacrifier au culte des survivances du passé. En racontant l'histoire du quartier, il entend parler de ce que sont aujourd'hui les Italiens d'Argenteuil : des citoyens français, certes, dans leur grande majorité, mais qui ont vécu et grandi autrement...

Una città, una storia. Reggio Emilia: un percorso nella memoria collettiva

par Maurizia Morini, publié le 07/10/2008

article.png La regione Emilia-Romagna è stata ed è per gli storici un caso di studio molto interessante, per le dinamiche economiche e politiche che qui si sono sviluppate negli ultimi decenni, tanto da coniare espressioni come modello emiliano e laboratorio politico. Se le definizioni sono il frutto di analisi socio-economiche degli anni Ottanta, il sistema emiliano nasce da lontano e designa essenzialmente una combinazione di realtà economiche fondate su medie e piccole imprese ad alta qualificazione, sostenuta da un governo di sinistra, con ampio consenso sociale e che realizza un welfare state di alto livello.

Una lotta per la memoria

par Massimo Storchi, publié le 02/09/2008

article.png A partire dal 1990, dalla vicenda al limite del grottesco definita “Chi sa parli”, non casualmente sviluppatasi proprio a Reggio Emilia, le vicende legate all’uso della violenza durante e dopo la Resistenza sono divenute, in maniera ricorrente ed estesa, uno degli oggetti di scontro e propaganda politica, in quella vera e propria «lotta per la memoria» che ha segnato questo ultimo quindicennio.

Il sangue dei vincitori

par Mimmo Franzinelli, publié le 02/09/2008

article.png Il sangue dei vincitori si apre con la cruda realtà della giustizia sommaria postliberazione, cui seguono l'esame dei processi celebrati nel 1946 e l'applicazione dell'amnistia Togliatti; poi Massimo Storchi approfondisce l'analisi del 1944-45, in un affresco storico dal quale balza con forza la realtà scabrosa di una provincia in cui le dinamiche della guerra civile sono amplificate, per una molteplicità di fattori che scopriamo pagina dopo pagina.

Memoria, dolore, vendetta: La violenza del dopo Liberazione

par Massimo Storchi, publié le 10/06/2008

article.png Il 25 aprile, o comunque il momento del disarmo ufficiale delle forze partigiane avvenuto il 2 maggio, non sono date significative per quanto riguarda il problema dell’uso della violenza al termine della Resistenza. Come la recente storiografia ha proposto, è indispensabile proporre un percorso più articolato che rifletta sull'esplodere di quella violenza (insurrezionale e non) che ha segnato non solo le provincie emiliane ma tutto il nord Italia all’indomani della ritirata delle truppe tedesche e della caduta della Repubblica di Salò.

Donne combattenti

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png La Resistenza ha ricevuto un fondamentale sostegno dalla presenza femminile. La partecipazione delle donne ha contribuito a dare l'avvio a un processo di emancipazione femminile lento ma irreversibile, ponendosi come traccia di inizio di una svolta...

I comandanti di brigata

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png Nella Resistenza i gradi maturati nell'esercito - con la sola eccezione delle brigate autonome - non hanno valore e ogi gerarchia viene rimessa in discussione. Il comandante deve godere della personale fiducia dei suoi uomini, conquistata attraverso la continua dimostrazione di abilità nella conduzione della guerriglia...

La guerra contro i civili

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png L'occupazione nazista calpesta ogni convenzione internazionale di guerra. l'indiscriminata spoliazione di uomini e risorse non è che un elemento della politica di occupazione. Al livello successivo si colloca la guerra contro i civili...

Le staffette

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png Il compito delle staffette partigiane è quello di fungere da collegamento tra le formazioni e fra queste e il centro direttivo...

Modelli regionali di Resistenza

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png Il movimento di Resistenza ha caratteristiche diverse da area ad area e da regione a regione. In varie zone del sud si può parlare, più che di un vero e proprio movimento di resistenza, di moti rivoltosi occasionali. Abbastanza debole risulta la Resistenza nel centro Italia, dove spicca la mancata insurrezione di Roma, unica fra i grandi centri italiani a non conoscenre un moto insurrezionale nell'imminenza della liberazione...

Du Fascisme à la République

par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 27/05/2008

dossier.png Ce dossier propose douze articles courts, accompagnés de photographies d'époque, élaborés par l'Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia : 1. Modelli regionali di Resistenza / 2. Repubbliche partigiane / 3. I comandanti di brigata / 4. Le staffette / 5. Donne combattenti / 6. Disertori / 7. I civili / 8. Le regole di vita partigiana / 9. La guerra dei GAP / 10. La guerra contro i civili / 11. Il freddo, la paura, la fame / 12. Aprile 1945

Repubbliche partigiane

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png Sitratta di terriroti sufficientemente ampi che vengono liberati dai partigiani. l'assenza di truppe nazifasciste in queste aree e la vicinanza ai resistenti di larga parte della popolazione consente di instaurare in queste zone una sorta di autogoverno partigiano e di laboratorio democratico...

La guerra dei GAP

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png Soprattutto nelle città lo scontro tra Repubblica Sociale e Resistenza non è sempre visibile. In città non esistono formazioni numerose sul modelle di quelle attive in campagna...

I civili

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png L'assenza di strutture di retrovia per le formazioni partigiane è il primo motivo che impone un rapporto diretto con la popolazione civile...

Aprile 1945

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png È il momento topico della vicenda resistenziale, agognato dai civili sotto i bombardamenti o nella minaccia di rastrellamenti, altrettanto atteso dai partigiani stancati dalla clandestinità, dalla vita alla macchia sulle montagne. La liberazione deve essere un momento di rinascita, ma arriva nel nord Italia dopo nuovi combattimenti e nuovi lutti...

Le regole di vita partigiana

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png Le brigate partigiane sono unità mobili costituite da diversi piccoli gruppi. Per poter sopravvivere - vivendo spesso allo scoperto senza il riparo e il rifornimento garantito da un apparato logistico situato nelle retrovie - i partigiani devono provvedere a tutto cercando di non farsi scoprire...

Il freddo, la paura, la fame

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png È la condizione di molti partigiani soprattutto nel duro inverno del 1945, ma è anche la situazione di tanti civili, in particolare di coloro che vivono in città...

Disertori

par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008

article.png type-image.png Centinaia di soldati tedeschi collaboravano colla Resistenza dando informazioni, regalando divise ed armi, liberando prigionieri, curando feriti...

La Resistenza nelle Marche

par Massimo Papini, publié le 06/05/2008

article.png La guerra, che si prolunga dal 1940 e sembra non finire mai, tra la primavera e l'estate del 1944 comincia a dare segnali evidenti che si è intrapresa la strada che può portare al compimento della tragedia e alla vittoria sul fascismo e sul nazismo. Lo sbarco in Normandia ha riacceso grandi speranze e altri fronti in Europa e nel mondo sembrano confermare che questa volta le attese della fine possano ragionevolmente realizzarsi. Anche la campagna d'Italia, una volta superato il durissimo scoglio della linea Gustav sembra promettere un favorevole esito non tanto lontano...

Résistance et résistances

par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 06/05/2008

dossier.png Ce dossier propose un panorama de l'opposition au fascisme et à l'occupation allemande dans les différentes régions d'Italie, au travers de quatre articles (en italien) : 1. La Resistenza nelle Marche / 2. La difficoltà necessaria di agire / 3. Casa Cervi: una famiglia tra storia e memoria / 4. Casa Cervi

Beppe Fenoglio : la difficoltà necessaria di agire

par Alessandro Martini, publié le 08/04/2008

article.png Un conciso ritratto bio-bibliografico dell'autore piemontese ci introdurrà alla definizione dell'opera, profondamente ancorata alla dimensione storica e al contesto della Resistenza ma dotata di un respiro letterario che trascende la cronaca degli eventi. Il discorso traccia una parabola che, partendo dall'8 settembre 1943, insiste sulla difficoltà, e al tempo stesso sulla necessità, della scelta partigiana. Si arriverà quindi alle motivazioni sottese alla scelta. Sprovvista di un'ideologia politica in senso stretto, la scelta fenogliana, intesa come lotta al nemico nazifascista, si prefigura come un momento carico di coscienza etica, morale, civile.

Donne e Resistenza nel Grossetano e nel Senese

par Luciana Rocchi, publié le 12/03/2008

article.png È utile premettere qual è oggi la cornice entro cui si inscrive qualunque ricerca, o anche semplicemente sommaria ricognizione, di carattere locale sul contributo che ha offerto alla Resistenza la presenza delle donne.

Donne, guerra e Resistenza in Italia

par Nadia Caiti, publié le 11/03/2008

article.png La guerra è l'evento che per eccellenza, "tanto nelle forme di opposizione come in quelle di difesa maturate dai soggetti, implica una frantumazione spazio-temporale di situazioni, vissuti, mondi interni ed esterni". A cercare di conservare o riportare ad unità una realtà sempre più franta, caratterizzata, specialmente nel caso della seconda guerra mondiale, dall'incertezza, dalla fame, dalla paura, dagli incubi, dall'orrore provvedono le donne, rimaste sole poiché i loro uomini sono stati richiamati a combattere sui vari fronti, anche se la novità di questo ultimo conflitto consiste nel travolgere ogni luogo ed ogni essere.

Les Femmes et la Résistance

par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 11/03/2008

dossier.png Ce dossier est composé de deux articles (en italien) sur le rôle des femmes dans la résistance en Italie pendant la deuxième Guerre Mondiale : 1. Donne, guerra e Resistenza in Italia / 2. Donne e Resistenza nel Grossetano e nel Senese: considerazioni sulla scelta

Un granellino di sabbia io l'ho dato

par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 16/01/2008

article.png Annita Malavasi è nata in provincia di Reggio Emilia nel 1921 in una famiglia contadina di cultura antifascista. Entra in contatto con l'organizzazione clandestina del PCI subito dopo l'8 settembre 1943 e partecipa alla costruzione dei Gruppi di difesa della donna; svolge dapprima il ruolo di staffetta poi entra a far parte della Brigata Garibaldi con il grado di sergente maggiore. Nel dopoguerra diviene funzionaria della Camera del Lavoro, ricoprendo incarichi dirigenziali nelle categorie sindacali.

Les Témoignages

par ENS Lyon La Clé des Langues, publié le 16/01/2008

dossier.png Ce dossier présente quatre ressources (en italien) ayant pour thème les témoignages de la résistance en Italie pendant la deuxième Guerre Mondiale : 1. Un granellino di sabbia io l'ho dato / 2. Mi ricordo... / 3. Hermes Grappi (Marco) / 4. L'ERA

L'ERA - L'Archivio Europeo della Resistenza

par Alessandra Fontanesi, publié le 16/01/2008

article.png L'Istituto storico per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, ISTORECO, è stato il promotore della creazione di un archivio multimediale on line che raccoglie videointerviste a protagonisti della Resistenza europea. Istoreco, grazie a sovvenzioni dell'Unione Europea, ha condotto un lavoro di formazione, ricerca e archiviazione assieme ad altri cinque partners europei (Francia, Germania, Polonia, Slovenia, Austria) dal settembre del 2006 - quando è avvenuto l'incontro organizzativo di progetto a Reggio Emilia - sino a maggio 2007 quando nella Casa della Cultura Europea di Berlino è stato presentato ufficialmente il sito web.