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Recherche multi-critères

Liste des résultats

Il y a 10 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
Prima della rivoluzione, Bernardo Bertolucci par Lionel Gerin, publié le 14/11/2016
Bernardo Bertolucci, qui n'a alors que 22 ans, réalise son très autobiographique deuxième film, qui raconte les affres de Fabrizio, un jeune bourgeois, pris dans la contradiction de ses origines et de ses aspirations communistes, ainsi que dans une relation amoureuse, quasi incestueuse. Fabrice, Parme (car l'histoire s'y déroule), cela évoque des souvenirs stendahliens.
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Le palimpseste révolutionnaire et la révolution napolitaine de 1647-1648 par Alain Hugon, publié le 10/05/2013
Dans le cadre du séminaire d'études italiennes organisé par l'ENS de Lyon et l'Université Lyon 3, Alain Hugon vient parler des 9 mois de révolution napolitaine entre 1647-1648 souvent associés à un des protagonistes de ses tout débuts, Masaniello. Son analyse permet de remettre en perpective certaines interprétations téléologiques souvent fondées au moment du Risorgimento tendant à présenter cette révolution comme une révolte anti-espagnole. Il montre plutôt comment ces mois insurrectionnels ont été l'occasion de poser la question de la représentation politique du popolo face à l'aristocratie.
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Les deux fins de "Morte accidentale" et leur signification politique par Jean-Claude Zancarini, publié le 06/02/2012
Au cours de son intervention, Jean-Claude Zancarini prend tout d'abord soin de démontrer en quoi cette pièce va au-delà de la simple dénonciation du scandale Pinelli : elle aurait davantage pour but de montrer la vraie nature de cet État qui lutte contre la classe ouvrière. Il analyse ensuite les différentes fins qui ont pu exister et leurs significations en fonction du contexte politique dans lequel elles ont été rédigées. De la révolution à la justice plus juste.
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Filologia dantesca e filologia digitale par Claudia di Fonzo, publié le 13/01/2012
Quella dell'era digitale è la rivoluzione più importante dopo quella copernicana e industriale. Non si può non ripensare il sapere alla luce della nuova era e della nuova tecnologia. La riflessione che segue sottolinea come ci siano problemi di epistemologia della conoscenza e di ecdotica del testo che non mutano con il mutare delle tecnologie se non per quel che riguarda lo strumento diamesico.
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Carla Verbano con Alessandro Capponi, Sia folgorante la fine par Maurizia Morini, publié le 19/11/2010
Un libro che colpisce al cuore. A scriverlo è una madre, il cui figlio Valerio Verbano, romano di 19 anni, studente di sinistra viene ucciso in casa il 22 febbraio del 1980. Carla racconta quel giorno, quel periodo e il desiderio di scoprire, ancora oggi, la verità su quel delitto impunito. Valerio si era avvicinato fin da ragazzo all'area dell'Autonomia operaia e viene arrestato nel 1979 nell'ambito di un'inchiesta sul terrorismo di sinistra; la polizia gli sequestra un dossier, anche fotografico, sui NAR (Nuclei armati rivoluzionari, gruppi di esttrema destra), sul terrorismo neofascista, e sui suoi simpatizzanti fra le forze dell'ordine e nel mondo della politica.
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Teoria e invenzione futurista: Filippo Tommaso Marinetti tra rivoluzione e anticipazione del futuro par Massimo Arcangeli, publié le 05/12/2009
1. Zang Tumb Tumb / 2. Velocità / 3. Alogicità/Illogicità / 4. Ibridazione/Fusione / 5. Ellitticità/Sinteticità
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Un nuovo ordine del discorso par Anna Bravo, publié le 02/07/2009
Chi liquida il sessantotto come una rivoluzione a parole, gli rende omaggio senza saperlo. Fra i tratti che lo caratterizzano rispetto ai movimenti politici del secolo scorso, c'è proprio il rapporto con il linguaggio. Non mi riferisco alla caduta dei tabù linguistici, che era già in corso fra beat, hippies, avanguardie culturali. Penso allo sforzo di ridare a parole usurate - libertà, uguaglianza, solidarietà- il loro senso pieno, e soprattutto al tentativo di costruire un nuovo orizzonte dei discorsi...
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Le Brigate Rosse: dal PCI alla lotta armata par Paolo Pergolizzi, publié le 07/10/2008
Il libro che ho scritto, L'appartamento, nasce da una riflessione che mi è venuta spontanea dopo che facevo il giornalista da diversi anni nella mia città. Si svolgevano le elezioni amministrative del 2004 in cui si doveva eleggere il sindaco. In campagna elettorale fu tirato fuori un vecchio episodio che risaliva alla fine degli anni Sessanta e che coinvolgeva un politico che poi sarebbe diventato vicesindaco della città.
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Donne, guerra e Resistenza in Italia par Nadia Caiti, publié le 11/03/2008
La guerra è l'evento che per eccellenza, "tanto nelle forme di opposizione come in quelle di difesa maturate dai soggetti, implica una frantumazione spazio-temporale di situazioni, vissuti, mondi interni ed esterni". A cercare di conservare o riportare ad unità una realtà sempre più franta, caratterizzata, specialmente nel caso della seconda guerra mondiale, dall'incertezza, dalla fame, dalla paura, dagli incubi, dall'orrore provvedono le donne, rimaste sole poiché i loro uomini sono stati richiamati a combattere sui vari fronti, anche se la novità di questo ultimo conflitto consiste nel travolgere ogni luogo ed ogni essere.
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Renata Viganò, L'Agnese va a morire par Maurizia Morini, publié le 02/10/2007
Per cogliere l'importanza e il significato di un testo come L'Agnese va a morire pubblicato nel 1949, occorre fare riferimento al contesto storico del periodo e, in particolare, agli anni dell'immediato dopoguerra e alla Resistenza come fenomeno storicamente fondamentale e complesso che non si presta a formule univoche. Essa è stata nello stesso tempo: guerra di resistenza, contro i tedeschi; guerra antifascista, contro la Repubblica di Salò e il regime; guerra di liberazione per il riscatto nazionale; guerra civile (ha prodotto profonde lacerazioni in una generazione); guerra partigiana, per le tecniche di combattimento; guerra rivoluzionaria, anche per costruire una nuova società; guerra di popolo, non di soldati, ma di uomini e donne.
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