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Graziella Bonansea, «Tre inverni» (2005)

Par Maurizia Morini : Lectrice d'italien MAE et historienne - ENS de Lyon , Graziella Bonansea : Storica e narratrice
Publié par Damien Prévost le 07/09/2009
Scheda di lettura di ((Tre inverni. L'acqua del fiume complice di una storia)) di Graziella Bonansea, pubblicato nel 2005 da La Tartaruga.

L'autrice

Graziella Bonansea è nata a Pinerolo nel 1955. Ha studiato a Torino e Parigi, conseguendo un dottorato in Storia e Civiltà. È membro della Società Italiana delle Storiche e ha pubblicato numerosi saggi sulla soggettività, la memoria del trauma e l'immaginario del corpo, in riferimento a momenti cruciali della storia del XX secolo. Fra le pubblicazioni segnaliamo i romanzi Margherita madre d' acqua, Tre Lune, 1999 e Come il re e la regina, Tartaruga, 2004.

Il libro

Ho bisogno di paesaggi d'acqua, paesaggi fluviali, lacustri, marini. Devo guardare l'acqua, avere l'idea fin dove arriva e ancora più in là.

L'acqua appunto; un fiume su cui va e viene una chiatta.

Sopra e attorno a questa chiatta si snoda il romanzo di Graziella Bonansea.

L'intreccio narrativo collega esperienze, generazioni e luoghi in una rilettura originale della Shoah vista dai diversi personaggi che vivono o transitano nel paese che si affaccia sul fiume.

Ecco i personaggi:

Michele: il protagonista, ragazzo ventenne che ha lasciato precocemente gli studi e lavora sul barconecon altri barcaioli che vivono alla giornata; l'incontro con un uomo che chiede un passaggio segna una svolta significativa nella vita apparentemente spensierata del giovane;

Il Praghese: è il viaggiatore, violoncellista ebreo che nel corso del tempo svelerà la sua storia. In una fredda notte di guerra la sua famiglia viene deportata, lui si è salvato portando con sé ossessivamente l'immagine del bambino di dieci anni che aspetta dietro un vetro della finestra il ritorno della madre. Guidato dalla musica ha percorso l'Europa cercando la famiglia e ora è arrivato nel luogo ove la chiatta ferma la sua corsa e dove, in modo imprevedibile ritroverà la sorella più grande, la più bella, l'unica sopravvissuta;

Vlasta: è sì uscita dal campo di sterminio ma segnata da un passato di prostituta nel lager, ora gestisce un negozio di profumeria nel paese e vive con Zita: misteriosa donna, pure lei reduce da un campo di sterminio dove è stata seviziata bambina e dove ha perso tutto; la memoria, le ciglia e la possibilità di piangere ma possiede straordinarie capacità sensoriali, essendo capace di vedere nelle vite altrui; Mercede: studentessa di legge, che ha una breve e intensa storia d'amore con Michele; Delia: matura e solida ostessa nel cui locale si ritrovano a varie riprese personaggi e comparse della vicenda narrata.

L'intreccio relazionale fra i personaggi ha un punto di svolta nella inattesa relazione fra Michele e Vlasta, fra un corpo giovane e un corpo maturo che non ha vissuto la giovinezza; e la lettura a cui ci conduce Graziella Bonanasea è quella simbolica per esprimere il bisogno ineludibile di sondare l'insondabile, sapere l'innominabile . Michele vuole conoscere fino in fondo Vlasta, stabilire anche un contatto fisico per apprendere ciò che sembra non potersi dire o semplicemente immaginare.

La scrittrice con questa storia incentrata sui sentimenti, le percezioni, la memoria ci porta al tema della shoah in due direzioni essenziali: che cosa è rimasto impresso in chi è stato direttamente coinvolto nella tragedia per eccellenza del XX secolo e come ciò si rifletta inevitabilmente su chi, a distanza di luoghi ed anni, ne viene a contatto.

 

Pour citer cette ressource :

Maurizia Morini, Graziella Bonansea, "Graziella Bonansea, «Tre inverni» (2005)", La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), septembre 2009. Consulté le 19/03/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/litterature/bibliotheque/graziella-bonansea-tre-inverni-l-acqua-del-fiume-complice-di-una-storia