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Recherche multi-critères

Liste des résultats

Il y a 11 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
Récit et faits divers : l'impossible netteté dans Tutto è vero de Giacomo Nanni par Alberto Pellegrini, publié le 21/10/2022
Au centre du récit de Tutto è vero de Giacomo Nanni, publié par Rizzoli en 2021, nous trouvons l’attentat terroriste à la rédaction de Charlie Hebdo. La communication s’interroge sur le choix de raconter cet événement mais surtout sur les formes du récit : l’auteur y convoque, mélange et détourne plusieurs éléments issus de différents médias et traditions (le cinéma narratif et documentaire, la télévision, la photographie, les journaux).
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Culture de la légalité et mouvements antimafia par Charlotte Moge, publié le 22/05/2017
L'héritage mémoriel de l’antimafia a donné vie à une culture de la légalité qui nourrit une nouvelle approche de la citoyenneté, développée notamment dans les écoles. Les assassinats de Pio La Torre (député et secrétaire régional du PCI), de Carlo Alberto dalla Chiesa (assassiné alors qu’il était préfet de Palerme en 1982, trois mois après Pio La Torre), de Giovanni Falcone et de Paolo Borsellino (magistrats, tués dans des attentats spectaculaires en mai et juillet 1992) sont vécus comme des traumatismes par une partie de la société et sont à l'origine d’un mouvement antimafia civil, qui se construit en dehors du politique. Charlotte Moge retrace l'expérience de Libera. Elle analyse ensuite le rôle des cérémonies de commémorations, avant de montrer que cette nouvelle approche de la citoyenneté aspire à un renouvellement identitaire. Cet article a été rédigé à l'occasion de la Journée académique des langues organisée par la Clé des langues en novembre 2016.
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Storia di una strage - Terza parte: l'impegno personale par Manlio Milani, publié le 24/01/2014
Manlio Milani ci spiega adesso quali sono le origni del suo impegno personale e come e come si è tradotto nel tempo in azioni concrete.
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Storia di una strage - Quinta parte: La Casa della Memoria par Manlio Milani, Pauline Picco, publié le 24/01/2014
Manlio Milani rispondendo a diverse domande evoca le vicende giudiziarie che riguardano la strage di Piazza della Loggia fino ad oggi facendoci capire com'è complesso il percorso non verso la verità storica (ormai dimostrata e indiscussa) ma verso la condanna dei colpevoli. Più largamente, parla poi della loro utilità nella costruzione e la salvaguardia della memoria.
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Storia di una strage - Prima parte : contesto storico par Manlio Milani, Maurizia Morini, publié le 17/01/2014
Per iniziare questa giornata di seminario, Maurizia Morini accenna alla storia dell'Italia che precede gli anni '70 per capire come vi si arriva, spiegando come pesa sulla società italiana l'ombra del fascismo durante quel periodo. Dopodiché, Manlio Milani - marito di Liva Bottardi, una tra le vittime della bomba nera di Piazza della Loggia - nonché Presidente dell'Associazione Familiari Vittime strage di Piazza Loggia, introduce un filmato di Silvano Agosti sulla strage di Brescia che ci è stato gentilmente concesso di riprodurre.
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Storia di una strage - Seconda parte : interpretazioni della strage par Manlio Milani, publié le 17/01/2014
Il nostro percorso prosegue attraverso l'analisi dell'accaduto, delle sue origini e del suo significato. Milani mostra come Piazza della Loggia sia una strage terroristica "remunerativa" attraverso la soppressione di "vittime consapevoli" in quanto partecipanti ad una cosiddetta manifestazione anti-fascista. Inoltre, Milani evoca pure come il dramma del maggio '74 dimostri, se non l'implicazione diretta di alcune sfere istituzionali, almeno la loro partecipazione alla cosiddetta "strategia della tensione".
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Storia di una strage - Quarta parte: vicende giudiziarie e lavoro dello storico par Manlio Milani, publié le 17/01/2014
Manlio Milani rispondendo a diverse domande evoca le vicende giudiziarie che riguardano la strage di Piazza della Loggia fino ad oggi facendoci capire com'è complesso il percorso non verso la verità storica (ormai dimostrata e indiscussa) ma verso la condanna dei colpevoli. Più largamente, parla poi della loro utilità nella costruzione e la salvaguardia della memoria.
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Le corps à corps avec le contexte : langue et éthique dans La notte che Pinelli d’Adriano Sofri par Jean-Claude Zancarini, publié le 17/12/2010
Jean-Claude Zancarini évoque le destin de Giuseppe Pinelli, cet anarchiste accusé à tort d'avoir participé à l'attentat de Piazza Fontana le 12 décembre 1969 et qui trouvera la mort en tombant du 4ème étage de la préfecture de Police de Milan 3 jours plus tard. Il évoque ce destin par l'entremise du livre d'Adriano Sofri : une oeuvre à la fois littéraire et historique. Un livre qui - sans concession - sait faire le point sur des années qui ont eu leurs jours tragiques. Ce n'est pas seulement un livre "à charge" contre les institutions c'est aussi un livre qui se propose d'établir un lien entre la jeunesse d'alors et celle d'aujourd'hui.
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Andrea Casalegno, L'attentato par Maurizia Morini, publié le 06/04/2010
Il libro, come altri usciti in questi ultimi anni, ci riporta le parole di un figlio; di una generazione di figli di chi è stato ucciso nel periodo degli anni di piombo e che adesso parla a nome proprio e per conto dei padri, poiché cercare le tracce di chi si è perduto può servire, forse, a ricostruire la propria identità.
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Adriano Sofri, La notte che Pinelli par Maurizia Morini, publié le 21/11/2009
Attorno a quella notte ruota il destino di molte persone, Sofri ha voluto ricostruirla puntualmente, utilizzando gli atti giudiziari, i ricordi, le testimonianze, e ha scritto un libro sul caso Pinelli. Sofri spiega i fatti del 15 dicembre 1969, di quella notte che Pinelli entrò vivo in una stanza della polizia e ne uscì morto, tre giorni dopo.
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Carla Capponi, Con cuore di donna par Maurizia Morini, publié le 04/12/2007
Il libro, autobiografico, ripercorre gli anni dell'occupazione delle truppe del terzo Reich a Roma; la scrittrice, all'epoca giovane partigiana, faceva parte del gruppo che mette una bomba in via Rasella. L'ordigno causa la morte di soldati altoatesini, inquadrati nell'esercito tedesco, a questo attentato segue la rappresaglia tedesca e il successivo massacro di civili alle Fosse Ardeatine. Carla Capponi racconta le ragioni della scelta che l'hanno portata a lottare e della vita a Roma durante il fascismo e la Resistenza. La narrazione si colloca quindi nell'intreccio fra storia e vita personale cioè fra memoria e racconto di sé.
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