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Emanuele Crialese fa coming out come uomo trans a Venezia 2022 per presentare il film «L'immensità»

Publié par Alison Carton-Kozak le 05/09/2022

Emanuele Crialese a Venezia 79: "La ragazzina che nel film si sente maschio sono io. Non si sceglie cosa essere, solo se vivere o morire"

In concorso oggi alla Mostra e in sala il 15 settembre per Warner Bros, il film di Emanuele Crialese, con protagonista Penelope Cruz, storia di una ragazzina che si sente maschio

(Arianna Finos, La Repubblica, 04/09/2022)

VENEZIA - Emanuele Crialese, terzo regista italiano in concorso alla Mostra, è sinceramente stupito che il suo percorso di genere abbia finito per oscurare nelle attese il suo L’immensità, un lavoro così importante per lui. Ma la Mostra ha regalato al suo film un’accoglienza calda e 12 minuti di applausi.

Complice l’anticipazione di un giornale americano nei giorni scorsi, la discussione si è concentrata (specialmente in Italia) sul fatto che la storia del film — un’adolescente che nella Roma anni Settanta, famiglia in crisi con padre fedifrago e madre infelice, sceglie di chiamarsi Andrea e vestirsi da maschio — fosse quella del regista. La vita vera dell’autore ha rischiato di mangiarsi quella sullo schermo, che a Venezia 79 ha ricevuto applausi e portato allegria: sul tappeto rosso, Prisencolinensinainciusol di Celentano, Penélope Cruz (bravissima, recita in italiano) e i ragazzini attori.

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(Valerio Cappelli, Il Corriere della Sera, 04/09/2022)

VENEZIA — «Che importanza ha che sia stato una donna? Quello che conta è ciò che faccio oggi. Sono un uomo e una donna come gli altri? No: sono io. Ho fatto cinema nella speranza di raccontare un giorno questa storia».

Emanuele Crialese torna in gara al Lido con «L’immensità» (esce il 15 per Warner) e una musa chiamata Penelope Cruz. È nato — è lui a dirlo — Emanuela: è diventato Emanuele. Nell’ambiente un po’ si sapeva, lui la racconta oggi, questa storia che non potrebbe essere più intima e personale: quella di una bambina che si sente maschio.

La sua storia. «Sì, mi riguarda molto da vicino. Ma non è un film sulla transizione e sul coming out, sarebbe disinformazione dirlo. È un film fortemente autobiografico».

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(Il Mattino, 04/09/2022)

Oggi al Lido è la giornata di Emanuele Crialese. Erano undici anni che il regista mancava sul grande schermo: il suo ultimo film era Terraferma. Crialese torna dopo tanto tempo in concorso a Venezia 79 con L’immensità, in cui Penelope Cruz interpreta la mamma di una bambina che si sente maschio. L'immensità «è una storia che mi riguarda molto da vicino, è la mia storia in chiave poetica, sarebbe riduttivo definirlo il mio 'coming out', il pubblico penserebbe ad un film sulla transizione ma non è affatto così», dice all'ANSA Emanuele Crialese, oggi in concorso con il nuovo atteso film, in sala con Warner Bros dal 15 settembre.

L'Immensità con Penelope Cruz, Vincenzo Amato, ambientato in una Roma «metafisica» degli anni '70 tra palazzi in costruzione in periferia, racconta la storia di una famiglia in cui l'amore è finito e nell'infelicità la madre cresce tre figli, la maggiore delle quali, l'adolescente xx, rifiuta il suo nome e la sua identità sensuale.

Una trama che, come ha rivelato l’autore stesso, rispecchia la sua vita: Emanuele Crialese ha fatto coming out come uomo trans proprio a Venezia, rivelandolo per la prima volta nel corso di un’intervista a Variety. Il film non è strettamente autobiografico, ma Crialese l’ha definito così: «È chiaro che si tratta di una rappresentazione di me stesso».

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