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9 gennaio 2023 - Abusi contro le donne nel mondo dello spettacolo: un #MeToo italiano?

Publié par Alison Carton-Kozak le 09/01/2023

L'attrice Margherita Laterza: "Sul set un produttore mi ha toccato e umiliato"

La giovane interprete che non ha avuto il coraggio di denunciare: "Mi diceva che ero l'unica a non concedersi, non l'ho fatto e con lui non ho più lavorato"

(Eugenia Nicolosi, La Repubblica, 07/01/2023)

Centinaia sono le storie emerse negli ultimi anni: registi, direttori della fotografia, produttori, approfittano del loro ruolo per mettere in atto molestie di natura sessuale su attrici, costumiste, assistenti alla regia. Nel coro di voci si solleva anche quella dell'attrice Margherita Laterza, 34 anni, figlia dell'editore Giuseppe: "La violenza nel nostro mondo - sottolinea - è stata normalizzata: lavorando con il corpo il confine tra lecito e illecito è sottile, se ti lamenti sei tu che hai capito male".
Laterza ha lavorato con Pupi Avati, Luca Barbareschi, Claudio Collovà, Sergio Rubini.

L'esperienza che lei racconta è quella che lega un episodio recente a un trascorso di abusi subiti da un produttore durante le settimane delle riprese, anni fa.
"Di recente ha trovato il modo di molestarmi ancora, era di nuovo nel ruolo di produttore come cinque anni fa".

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Le attrici vittime di molestie in rivolta: “In Italia il Me Too non è mai iniziato, sensibilità differente”

La discussione è stata rilanciata negli ultimi giorni da un’intervista a Repubblica di Margherita Laterza, attrice e figlia del celebre editore Giuseppe. Margherita ha lavorato con Pupi Avati, Luca Barbareschi, Claudio Collovà, Sergio Rubini. Ma se il Me Too non è mai esploso a livello mediatico in Italia, non significa che non ci sia chi ha deciso di farsi valere. Cinzia Spanò, presidentessa dell’associazione Amleta che nasce per divulgare il tema delle molestie nel mondo dello spettacolo

(Simona Griggio, Il Fatto Quotidiano, 08/01/2023)

“Mi sono ribellata alle molestie, ho trovato le mie foto su un sito porno”. “C’è un critico che manda le foto del suo pene alle attrici e se ti ribelli arrivano le stroncature”. “Quando ha capito che non lo volevo, mi ha sbattuta contro un muro”. E’ la tipica frase delle donne attrici vittime di molestie Ogni giorno il numero delle rivelazioni aumenta. Eppure il MeToo in Italia non è mai decollato. Il movimento che ha scandito la rivolta delle donne negli Stati Uniti contro le prevaricazioni nel mondo dello spettacolo ha sempre fatto fatica ad attecchire da noi. Ha lasciato, nei fatti, alla sola Asia Argento il peso della battaglia. Ma era comunque rivolta ad avvenimenti accaduti oltreoceano, quelli che hanno riguardato il produttore Harvey Weinstein.

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Le attrici: "Palpate e abusate durante i provini. E i nostri nudi finivano sui siti porno"

Violenze fisiche e psicologiche: i procedimenti contro “personalità predatorie” nel mondo di cinema, teatro e tv

(Eugenia Nicolosi, La Repubblica, 08/01/2023)

Una mezza dozzina i procedimenti in atto contro le "personalità predatorie" del mondo dello spettacolo, racconta Cinzia Spanò, presidentessa di Amleta, associazione che raccoglie testimonianze di abusi per creare una cultura della denuncia e sopratutto della parità negli spazi creativi di cinema, tv e teatri. Tra questi i due procedimenti contro un regista, che negli ultimi vent'anni ha messo in atto abusi di ogni tipo su attrici o aspiranti tali.

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Il figlio di Gabriele Muccino: «Sul set offese sessiste»

Su Instagram il post, poi rimosso, del 22enne assistente alla regia Silvio Leonardo Muccino: «Regista maleducata e arrogante». «A un ragazzo è stato negato il diritto di fare un tampone». «Battute imbarazzanti distribuite equamente tra tutti»

(Redazione Cronaca, Il Corriere della Sera, 08/01/2023)

Parolacce, insulti grevi, offese sessiste. Tutto al limite delle molestie, tutto visto sul set. Uno sfogo su Instagram poi rimosso. È quello postato da Silvio Leonardo Muccino, nato nel 2000, assistente alla regia e figlio del regista Gabriele. Che nei giorni scorsi ha scritto. «Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con molti registi nella mia fin qui breve carriera», sono le parole apparse nel giorno dell’Epifania, su Instagram.

«Ne ho viste svariate. E non ho mai visto un regista rivolgersi in maniera più vergognosa, maleducata e arrogante — osserva Muccino, postando l’immagine di un tramonto — alla troupe come ho avuto modo di vedere in una recentissima esperienza di qualche giorno fa. Dagli assistenti agli operatori, dagli attori — anche i più giovani — finanche alle comparse, la maleducazione e le battute imbarazzanti erano distribuite equamente tra tutti. Ho sentito — prosegue Silvio Leonardo — chiamare un’attrice “russa di m...” davanti a tutti, un’altra essere invitata a mettersi “le mutande di ferro” e altre frasi, del più volgare e aggressivo livello, rivolte ad assistenti e al resto della troupe». Insomma: scene non distanti dalle denunce del #metoo.

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