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6 dicembre 2022 - L'allarme del WWF: l’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo

Publié par Alison Carton-Kozak le 06/12/2022

Cementificazione, in Italia perdiamo due metri quadri di suolo al secondo

(Redazione economica, Il Corriere della Sera, 04/12/2022)

L’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo. E nel 2021 la media è stata di 19 ettari al giorno, il valore più alto degli ultimi 10 anni. A lanciare l’allarme per la Giornata mondiale del suolo, che viene celebrata il 5 dicembre, è il Wwf. Ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, superficie pari alla Liguria. Il suolo perso dal 2012 avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che invece, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, aggrava quel dissesto idrogeologico che dal 2000 al 2019 ha causato 438 morti. «Per non ripetere altri drammi come quello di Ischia, l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire», avverte l’associazione.

Oltre 16% del territorio a rischio idrogeologico

«Il suolo garantisce servizi ecosistemici fondamentali per la nostra vita, la nostra sicurezza e lo sviluppo della nostra economia», ricorda il Wwf. Da esso dipendono le produzioni agricole, il legname, lo stoccaggio di carbonio e il controllo dell’erosione, dell’impollinazione e la regolazione del microclima, la rimozione di particolato e ozono fino alla disponibilità e la purificazione dell’acqua compresa alla regolazione del ciclo idrologico. L’associazione ribadisce che «l’Italia è un Paese fragile» perché oltre il 16% del territorio si trova in aree «ad elevato rischio idrogeologico e sono 6 milioni le persone che vivono in aree di potenziale rischio».

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Giornata del suolo, l’allarme del Wwf: “In Italia si perdono due metri quadrati al secondo”

Tra il 2000 e il 2018 il dissesto idrogeologico ha causato 417 morti, 21 dispersi, 679 feriti e 159.184 evacuati: "L'Italia è un paese fragile, oltre il 16% del territorio è in aree ad elevato rischio idrogeologico e sono 6 milioni le persone interessate"

(Il Fatto Quotidiano, 04/12/2022)

Alla vigilia della Giornata del suolo, istituita nel 2014 dalla Fao, il Wwf Italia lancia l’allarme: in Italia si perdono due metri quadri di suolo al secondo. “Per non ripetere altri drammi come quello di Ischia – ha detto Luciano di Tizio, presidente del Wwf Italia – l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire”.

Secondo i dati dell’Ispra, nel 2021 è stato raggiunto il valore più alto di consumo del suolo: la media è stata di 19 ettari persi al giorno. Oggi, 21.5000 chilometri quadrati del Paese sono cementificati e soltanto gli edifici occupano una superficie pari alla Liguria. Sul tema, il Wwf ha chiesto al Parlamento e al governo di approvare una legge che favorisca il recupero degli edifici inutilizzati e ostacoli nuove costruzioni nelle aree rimaste libere. Ma in Italia si discute di una legge contro il consumo del suolo dal 2012, che non è mai stata realizzata.

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Giornata del suolo, Wwf: «Italia paese fragile, persi 2 metri quadri al secondo»

Il sodalizio ambientalista: «Il 16% del territorio è in aree a alto rischio idrogeologico». E sulla cementificazione selvaggia: «Si approvi una legge per impedire costruzioni in aree libere»

(lacnews24.it, 05/12/2022)

Si celebra il 5 dicembre la Giornata mondiale del suolo. In base agli studi, l’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo. Nel 2021 la media è stata di 19 ettari di suolo persi al giorno, il valore più alto degli ultimi 10 anni, secondo i dati dell'Ispra. In occasione della Giornata, Wwf Italia lancia l'allarme: ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, una superficie pari alla Liguria.

Il rischio idrogeologico

 Il suolo perso in Italia dal 2012 – in base a quanto riferito dagli esperti - ad oggi avrebbe garantito l'infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, restando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando anche la pericolosità idraulica dei nostri territori che dal 2000 al 2019 ha causato 438 morti in Italia.

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