3 ottobre 2019 - Dazi Usa: dal Parmigiano al prosciutto, il made in Italy a rischio
Dazi Usa: pasta, olio e vino saranno esenti. Colpiti formaggi e prosciutto
Il ministro deglI Esteri Luigi Di Maio ha chiesto a Mike Pompeo «uno sforzo» per non penalizzare il made in Italy, ma la strada è in salita
(Marco Galluzzo e Lorenzo Salvia, Il Corriere della Sera, 03/10/19)
È stata una delle poche volte che Mike Pompeo ha preso appunti. Lontano dalle telecamere il discorso di Luigi Di Maio è stato accorato, incisivo e ha fatto leva su tutta la capacità diplomatica dell’Italia: «Caro Mike, le nostre relazioni sono come un matrimonio, ma in un matrimonio la fedeltà è da tutte e due le parti, noi siamo fedeli all’alleanza transatlantica, supportiamo con grandi danni per il nostro export le sanzioni all’Iran e alla Russia, e lo facciamo perché siamo leali, ora chiediamo a voi uno sforzo per tutelare alcuni nostri prodotti strategici, fra l’altro noi non facciamo parte del consorzio Airbus e dunque non dovremmo essere coinvolti».
Se abbia fatto breccia o meno non è dato sapere, visto che alla fine le decisioni le prenderà direttamente Donald Trump, ma sicuramente il ministro degli Esteri è stato efficace. Così come del resto in conferenza stampa, quando ha detto che la decisione della Wto «ci preoccupa perché abbiamo imprese che vivono di export. Stiamo lavorando per esportare prodotti e tenere qui gli stabilimenti; in un momento in cui l’economia rallenta, le nostre aziende devono avere certezze e tra queste c’è il rapporto commerciale con gli Stati Uniti, rapporto fondamentale». Da qui, l’assicurazione a nome del governo: «Difenderemo le imprese nel mondo con tutte le nostre forze, non faremo sconti. Faremo di tutto per riuscire a difendere il made in Italy, a difendere le nostre eccellenze nel mondo per riuscire ad aumentare la capacità di esportazione delle nostre aziende che fanno tantissimo per la nostra economia».
Dazi Usa: dal Parmigiano al prosciutto, il made in Italy a rischio
Nel 2018 il made in Italy ha venduto merci e prodotti negli Usa per un valore complessivo di 42,5 miliardi di euro. E si tratta di un flusso in costante crescita negli ultimi anni: +5% rispetto al 2017
(Carlo Andrea Finotto, Il Sole 24 Ore, 03/10/19)
Dazi Usa, Conte: difficile intervenire ma ce la metterò tutta. Allarme dazi sui prodotti del made in Italy agroalimentare. Dopo il via libera del Wto a dazi Usa per 7,5 miliardi su esportazioni dell’Unione europea, le filiere lattiero-casearia, quella degli insaccati e il vino rischiano di veder scendere la loro quota di export nel mercato a stelle e striscie. Parmigiano, Grana padano, Pecorino, Provolone, prosciutto sono solo alcuni dei simboli italiani i cui produttori manifestano preoccupazione e che rientrano nei capitoli indicati dalla lista Usa.
Dazi Usa per il Parmigiano (e il prosciutto), Bertinelli: 'Rischio 360 milioni di perdita'
(La Gazzetta di Parma, 02/10/19)
Per il Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, si prospetta pesante il conto del verdetto odierno del Wto che ha stabilito che gli Usa potranno imporre dazi ai Paesi europei per 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus. «Gli Usa - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli - sono il nostro secondo mercato estero, dopo la Francia. Attualmente vendiamo negli States un totale di 10 milioni di chilogrammi di Parmigiano. E il prezzo medio si attesta a 40 dollari al kg. Se con l'introduzione di tariffe rincarate il prezzo salirà a 60 euro al Kg, stimiamo perdite del 90% del giro d’affari negli Stati Uniti. Il che significa dover trovare nuovi spazi di mercato per 9 milioni di Kg. Il tutto chiedendosi: che c'entriamo noi con gli aiuti giudicati illegali a Airbus? Una diatriba che ora viene fatta pagare a un Paese terzo.».