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25 novembre 2019 - Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Publié par Alison Carton-Kozak le 25/11/2019

Stop violenza donne, Mattarella: "Molto resta da fare, clima alimentato da discriminazioni"

Oggi la Giornata mondiale. Dall'inizio dell'anno 96 femminicidi, ogni quarto d'ora un caso di stalking o maltrattamenti. Gualtieri: "Subito i fondi per gli orfani". E Bonetti lancia il microcredito per le vittime

(La Repubblica, 25/11/19)

ROMA - Una panchina rossa nel cortile di Montecitorio, e la facciata del palazzo illuminata di arancione. Così il Parlamento celebra oggi la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, cui sono dedicate decine di iniziative in tutta Italia. Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ammonisce: "Sminuire il valore di una donna e non riconoscerne i meriti nella vita pubblica e privata con linguaggi non appropriati e atti di deliberata discriminazione" contribuisce ad alimentare il clima di violenza.

Mattarella: "emergenza pubblica"

Il capo dello Stato, nella giornata istituita vent'anni fa dalle Nazioni Unite per richiamare l'attenzione su "una sistematica violazione dei diritti umani", ricorda che - "benché molto sia stato fatto anche in Italia", la violenza "non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della
gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute". Per contrastare la violenza dunque, continua il presidente della Repubblica, "molto resta da fare. Ogni donna deve sentire le istituzioni vicine. Dobbiamo continuare ad adoperarci nella prevenzione, nel sostegno delle vittime e dei loro figli, nel reperimento delle risorse necessarie e nell'elaborazione di ciò che serve per intercettare e contrastare i segnali del maltrattamento delle donne".

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Violenza sulle donne, protocollo per sospendere il mutuo alle vittime

(Il Corriere della Sera, 25/11/19)

Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e, per esprimere sostegno concreto alle vittime, Abi e le organizzazioni sindacali di settore hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che chiederà alle banche e agli intermediari finanziari che vi aderiranno di impegnarsi a sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui e dei prestiti. Verrà inoltre allungato il piano di ammortamento per un periodo massimo di 18 mesi. «Oggi, come in ogni altro giorno dell’anno, occorre mantenere alta l’attenzione alla lotta contro la violenza sulle donne — sottolinea Giovanni Sabatini, Direttore Generale di Abi —. Con il protocollo sottoscritto oggi, Abi e i Sindacati di settore hanno voluto fornire una concreta forma di sostegno alle vittime di questo inaccettabile problema sociale.»

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Violenza sulle donne: nel 2019 registrate 88 vittime al giorno

Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ecco gli ultimi dati diffusi da Istat e Polizia, insieme al commento di Lella Palladino, presidente di "D.i.Re - donne in rete contro la violenza"

(Osservatorio Diritti, Felicia Buonomo, 25/11/19)

«La violenza maschile sulle donne è democratica». A parlare è Lella Palladino, presidente di D.i.Re – donne in rete contro la violenza, la prima associazione italiana a carattere nazionale di centri anti-violenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne. Di violenza sulle donne e discriminazione di genere se ne parla, «male – sostiene la Palladino – ma sempre di più». L’ultimo report diffuso dalla Polizia di Stato Questo non è amore, con i dati aggiornati al 2019, parla di 88 vittime ogni giorno: una donna ogni 15 minuti.

Ma a che punto siamo culturalmente? A un paradosso, sembra. «Siamo di fronte a una contraddizione: da una parte l’orologio del tempo va avanti, dall’altra parte c’è il tentativo di azzerare tutto e tornare indietro. Si pensi solo al Congresso delle famiglie di Verona. Si cede ancora e sempre di più allo stereotipo della donna fragile, dimenticando – nella narrazione della violenza – che la violenza è volano per lo sfruttamento delle donne», dice la Palladino.

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In Italia una donna uccisa ogni 72 ore: perchè è importante il 25 novembre

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fissata dalle Nazioni Unite, rappresenta il momento più importante dell'anno per parlare, informare e sensibilizzare su un problema così grave

(Sara Ficocelli, La Repubblica, 22/11/19)

ROMA. Poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della vita, una su tre; per quasi 3 milioni l'abuso è perpetrato dal partner o dall'ex. Nel 2018 le vittime di femminicidio sono state 142, un numero in crescita rispetto all'anno precedente, e 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019 (fonte: Istat). Ogni 72 ore, nel nostro Paese, una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza e tre femminicidi su quattro avvengono in casa. La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fissata dalle Nazioni Unite il 25 novembre, rappresenta il momento più importante dell'anno per parlare, informare e sensibilizzare su un problema così grave.

La chiusura dei centri anti-violenza. Il quadro assume toni ancora più inquietanti alla luce della prima indagine sui centri antiviolenza condotta dall'Istituto nazionale di statistica, secondo la quale in Italia al momento abbiamo 281 strutture, 0,05 per 10 mila residenti, ovvero molto meno di un centro ogni diecimila abitanti. Nel 2017 sono state 44mila le donne che hanno chiesto aiuto a un centro antiviolenza, e due su tre, ovvero 29mila, sono state prese in carico, iniziando un percorso di uscita dall'incubo, con percentuali più alte al nord rispetto a sud e isole. Le donne con figli rappresentano il 63,7%.

I giovani e la violenza di genere. Secondo una ricerca dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza, circa 1 ragazza su 10 è stata aggredita verbalmente dal proprio fidanzato: nella metà dei casi l'episodio è avvenuto in pubblico, per futili motivi; 1 su 20 è stata addirittura picchiata. Una ragazza su 5 ha subìto scenate di gelosia per il suo abbigliamento o per essere stata troppo espansiva con altre persone, a detta del fidanzato. Il 17% dei ragazzi, infine, controlla di frequente lo smartphone della fidanzata, per verificare messaggi e chiamate. In 3 casi su 4, la ragazza decide di perdonare questi comportamenti.

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