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23 maggio 2022 - Strage di Capaci, 30 anni dopo

Publié par Alison Carton-Kozak le 24/05/2022

Strage di Capaci, Mattarella: «Falcone dimostrò che la mafia non era imbattibile»

Il Capo dello Stato: «Trent’anni fa la nostra Repubblica sembrò essere annientata, ma le istituzioni seppero reagire. Le sue visioni profetiche furono osteggiate anche dalla magistratura, ma col tempo anche l’ordinamento giudiziario fu modificato»

(Carlotta De Leo, Il Corriere della Sera, 23/05/2022)

«Sono trascorsi trent’anni da quel terribile 23 maggio allorché la storia della nostra Repubblica sembrò fermarsi come annientata dal dolore e dalla paura. Il silenzio assordante dopo l’inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quell’agguato senza precedenti, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani». A Palermo, la città dove è nato, il Presidente Sergio Mattarellaricorda così la strage di Capaci.

Ma, «al contrario di quanto avevano immaginato gli autori dell’attentato» allo smarrimento iniziale «seguì l’immediata reazione delle istituzioni», ricorda il Capo dello Stato . Alla «ferocia» di quell’«attacco sferrato dalla mafia», la «nostra democrazia si oppose con la forza degli strumenti dello Stato di diritto» e la «società civile, che non accettò di subire in silenzio quella umiliazione incoraggiò il lavoro degli investigatori contribuendo alla stagione di rinnovamento». Le parole di Mattarella sul palco del Foro Italico di Palermo sono interrotte più volte dagli applausi di studenti e universitari che affollano il prato. Alla cerimonia hanno preso parte anche i ministri Luciana Lamorgese (Interni), Marta Cartabia (Giustizia), Patrizio Bianchi (Istruzione) e Cristina Messa (Università).

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Trent'anni fa la strage di Capaci, Mattarella: "La lotta al crimine non ammette pause". Il candidato sindaco Lagalla diserta la commemorazione

Manifestazione al Foro Italico con il capo dello Stato e i ministri Lamorgese, Cartabia, Di Maio, Bianchi e Messa

(Massimo Lorello, La Repubblica, 23/05/2022)

A trent'anni dalla strage di Capaci la politica a Palermo non riesce a liberarsi dai rapporti con i condannati per reati di mafia. Oggi al Foro Italico alla commemorazione di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Scifani, non si è presentato il candidato sindaco di Palermo Roberto Lagalla sostenuto da Marcello Dell'Utri e Salvatore Cuffaro. Lagalla che ieri alla "Repubblica della memoria" era stato attaccato da Maria Falcone e da Pif ha scritto una lettera alla sorella del magistrato assassinato nell'eccidio di Capaci annunciando che non si sarebbe presentato. Sul palco allestito al Foro Italico hanno partecipano alla commemorazione il Capo dello Stato Sergio Mattarella e i ministri dell'Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, dell'Istruzione Patrizio Bianchi e ancora: il capo della polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi.

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Capaci, Mattarella a Palermo: “Falcone ebbe visioni profetiche e all’avanguardia. Ma fu osteggiato dall’interno della magistratura”

Il capo dello Stato alla commemorazione del giudice ucciso al Foro italico: "Credeva nel rispetto della legge a qualunque costo, anche a quello della vita. Con la consapevolezza che in gioco fosse la dignità delle funzioni rivestite e la propria dignità. Coltivava il coraggio contro la viltà, frutto della paura e della fragilità di fronte all’arroganza della mafia". Draghi: "Ha reso l'Italia un Paese più libero e giusto. Dobbiamo far rivivere la sua eredità cercando la verità"

(Il Fatto Quotidiano, 23/05/2022)

Nel trentennale della strage di Capaci – l’attentato mafioso del 23 maggio 1992 in cui morirono Giovani Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo – istituzioni e autorità si sono ritrovate a Palermo, all’iniziativa “La memoria di tutti” organizzata dalla fondazione Falcone al Foro italico Umberto I. C’era il capo dello Stato Sergio Mattarella, accolto da un lungo applauso al Foro Italico: “Sono trascorsi trent’anni da quel terribile 23 maggio allorché la storia della nostra Repubblica sembrò fermarsi, come annientata dal dolore e dalla paura. Il silenzio assordante dopo l’inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quell’agguato senza precedenti“, ha esordito nel proprio discorso. Ma “del tutto al contrario di quanto avevano immaginato gli autori del vile attentato, allo smarrimento iniziale seguì l’immediata reazione delle istituzioni democratiche. 

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