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23 maggio 2018 - Anniversario della strage di Capaci

Publié par Alison Carton-Kozak le 24/05/2018

Anniversario strage di Capaci, arriva a Palermo la Nave della Legalità

Minniti e Gabrielli stamane hanno deposto una corona di alloro presso la Stele eretta nel luogo dell’attentato del 23 maggio 1992

(Il Corriere della Sera, 23/04/18)

Nel ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, stamane è arrivata al porto di Palermo la Nave della legalità con a bordo i mille ragazzi che hanno viaggiato tutta la notte partendo da Civitavecchia dopo il saluto del capo dello stato Sergio Mattarella. Ad accoglierli il presidente della Camera Roberto Fico, la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicepresidente del Csm Giuseppe Legnini.

I ragazzi sono scesi dalla nave srotolando un manifesto con i volti e i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Ieri sera nel corso degli incontri con gli studenti sulla nave è intervenuta Claudia Loi, sorella dell’agente delle scorta Emanuela, che ha ribadito quanto siano importanti iniziative come queste a sostegno della legalità cosicché non debba più essere necessario morire per difendere certi valori.

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Strage di Capaci, Fico con le mani in tasca all'inno di Mameli: "Meglio che sul cuore da traditore"

Polemica sul video che ritrae il presidente della Camera durante le commemorazioni per il 26esimo anniversario dell'uccisione. Critiche da Pd e centrodestra. Lo difendono Maria Falcone, Pietro Grasso e il sindaco di Palermo

(Giusi Spica, La Repubblica, 23/05/18)

Sorpreso con le mani in tasca durante l'inno di Mameli intonato in occasione delle commemorazioni del 26esimo anniversario della strage di capaci. E scoppia la polemica sul gesto del presidente della Camera, Roberto Fico. Costretto nel pomeriggio a una dura replica: "Il rispetto per il Paese passa da qui, da quello che noi facciamo ogni giorno, dalla dignità che con le nostre azioni diamo alle istituzioni. Ma capisco che faccia più notizia una mano tenuta in tasca per sei secondi mentre ero assorto da tutta quella energia e da quelle emozioni, piuttosto che tutto quanto detto e fatto in questa meravigliosa giornata. Preferisco una mano in tasca per qualche secondo alla mano sul cuore di chi poi tradisce lo Stato".

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Ventisei anni fa la strage di Capaci, Fico: “Lotta alla mafia dev’essere una priorità”

Le celebrazioni a Palermo per ricordare Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. Arrivata la nave della legalità con a bordo 1000 ragazzi

(La Stampa, 23/05/18)

È arrivata al porto di Palermo la Nave della Legalità con a bordo oltre mille ragazzi salpati lunedì sera da Civitavecchia per ricordare nel giorno del 26° anniversario della strage di Capaci, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Ad attenderli sul molo molti studenti delle scuole di Palermo, e, tra gli altri, il presidente della Camera, Roberto Fico, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm. 

Fico: “Lotta alla mafia dev’essere priorità per Parlamento e governo”  

«Ogni governo e ogni Parlamento devono avere come priorità la lotta alla mafia. Nel nostro Paese la mafia esiste e noi dobbiamo sconfiggerla definitivamente, sia con i provvedimenti antimafia che con gli investimenti nelle scuole per la formazione e l’educazione. La mafia non può durare in eterno» ha detto il preside della Camera, Roberto Fico. «Questa mattina - ha aggiunto Fico -avverto una sensazione incredibile. Mi ricordo quel pomeriggio di tanti anni fa, avevo quasi 18 anni ed ero a casa quando mi arrivò la notizia dell’uccisione di Falcone e della sua scorta. Fu un momento che scosse l’Italia e mi ricordo che rimasi molto colpito. Il fatto che io sia in politica come terza carica dello Stato deriva anche dalla sensazione che provai in quel momento».

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Circo Massimo, Di Matteo: "Lotta alla mafia? In campagna elettorale se n'è parlato poco"Circo Massimo, Di Matteo: "Lotta alla mafia? In campagna elettorale se n'è parlato poco"

A Radio Capital il magistrato della Procura Nazionale Antimafia nega di aver firmato il capitolo giustizia del contratto di governo Lega-M5s: "Ma la presenza di alcune iniziative mi fa piacere". E sull'anniversario della strage di Capaci: "Oggi celebrano Falcone anche quelli che, quando era vivo, lo avevano osteggiato"

(La Repubblica, 23/08/15)

ROMA - Ventisei anni dopo la strage di Capaci, l’Italia è ancora in affanno nella lotta alla mafia. Il magistrato della Procura Nazionale Antimafia Nino Di Matteo, intervistato in Circo Massimo su Radio Capital, usa parole durissime: “La lotta alla mafia non è stato un tema centrale in campagna elettorale. C’è una disattenzione generalizzata, come se non si riuscisse a cogliere la gravità del problema, c’è bisogno di un salto di qualità". E il primo passo, per Di Matteo, deve essere una maggiore attenzione al sistema corruttivo: "Oggi corruzione e mafia", avverte, "sono due facce della stessa medaglia. Tramite il sistema corruttivo le organizzazioni mafiose penetrano il mondo dell'economia, dell'imprenditoria e delle istituzioni".

Per questo, la ricetta del magistrato prevede "strumenti più efficaci di indagine contro la corruzione, come le operazioni sotto copertura, rivedere il sistema della prescrizione di reato e potenziare le intercettazioni telefoniche e ambientali. In più, il rispetto della certezza della pena, che va scontata e non continuamente sottoposta a condoni e amnistie".

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