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22 febbraio 2020 - Coronavirus: il contagio in Italia

Publié par Alison Carton-Kozak le 22/02/2020

Coronavirus, il focolaio del Nord

Primi casi di contagio tra italiani: 15 malati. L'infezione partita a Codogno (Lodi) da un 38enne mai stato in Cina. Dieci paesi isolati. “Non uscite da casa".

(Giampaolo Visetti, La Repubblica, 22/02/00)

CODOGNO - Tappati in casa davanti a social e tivù con l’incubo del virus. Al mattino ancora si aggrappavano alla speranza di un pessimo scherzo di carnevale. Con il passare delle ore e l’aumento dei contagiati, calma e battute si trasformano in panico e silenzi. «Sembra incredibile — dice a tarda sera Mariuccia, proprietaria del bar “La Tentazione” di Castiglione d’Adda, dove il morbo si sarebbe trasmesso la prima volta — nessuno sa come lottare contro un nemico invisibile».

Cinquantamila persone, nel cuore dell’epidemia, adesso temono davvero che il Lodigiano si riveli la Wuhan d’Italia. Il coronavirus, dalla Cina centrale, ha ormai raggiunto una delle aree più globalizzate del Nord ed è, oltre che in Veneto, alle porte di Milano. Dieci i paesi chiusi attorno all’epicentro del contagio, tra Codogno, Castiglione e Casalpusterlengo. Stop a tempo indeterminato per asili, scuole, uffici, negozi e locali pubblici anche in altri sette paesi. Fermi anche i treni. A rischio-isolamento perfino Lodi. Invitato a restare in casa, per almeno una settimana, un terzo degli abitanti di una provincia che conta 230 mila residenti, snodo cruciale tra Lombardia ed Emilia Romagna. Il primo bilancio del contagio, oltre che fulmineo, è impressionante: 15 infettati, ricoverati tra l’ospedale di Codogno e il centro specialistico «Sacco» di Milano, alcuni in condizioni gravi. Altri due in Veneto, vittime di un altro focolaio. Oltre 250 i pazienti posti in quarantena: 70 medici e infermieri, 79 tra famigliari e amici entrati in contatto con i contagiati nei tre centri-focolaio.

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Coronavirus, cosa sappiamo dei nuovi contagi in Lombardia e Veneto

In Lombardia il numero di persone risultate positive al Covid-19 è salito a 25; in Veneto un paziente è morto, un altro è in condizioni molto gravi, e c’è un terzo caso a Dolo

(Simona Ravizza, Il Corriere della Sera, 22/02/20)

I casi di contagio di nuovo Coronavirus (Covid-19) in Italia continuano ad aumentare. Dopo la giornata di venerdì, nella quale sono state identificate 15 persone contagiate in Lombardia e due in Veneto, una delle quali è morta, il numero dei casi è salito sabato mattina a 25 in Lombardia e a tre in Veneto. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che presto anche in Veneto saranno adottate misure restrittive come quelle decise per 10 Comuni «a rischio» nel Lodigiano. Il bilancio dei morti a livello mondiale è ora, secondo il calcolo della Johns Hopkins University, a quota 2.360. Il totale dei casi confermati di contagi è salito a quota 77.662, i pazienti guariti finora sono 21.029.

• Il sedicesimo contagiato in Lombardia è di Sesto Cremonese: ad affermarlo è una nota apparsa sulla pagina Facebook del Comune. Il sindaco del paese, «in attesa di ulteriori provvedimenti» della Regione, ha invitato la cittadinanza a «limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico».

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Forte inquiétude en Italie face à l’épidémie de coronavirus

Les autorités ont annoncé, vendredi, le premier décès sur le sol italien depuis le début de la crise, et ont mis en place des mesures fortes destinées à contenir la contagion. La victime ne s’était pas rendue en Chine et n’a jamais été en contact avec un malade connu. 

(Jérôme Gautheret, Le Monde, 22/02/20)

L’inquiétude concernant les progrès de l’épidémie de coronavirus a connu en Italie, dans les dernières heures, une nette augmentation, avec l’annonce de dix-sept nouveaux cas, quinze en Lombardie et deux en Vénétie. Vendredi soir 21 février, peu avant 23 heures, les autorités ont annoncé le premier décès sur le sol italien depuis le début de la crise. Et son profil comme son parcours n’ont rien de rassurant : en effet, il n’a jamais mis les pieds en Chine, et n’a jamais été en contact avec un malade connu.

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