20 gennaio 2025 - Giorgia Meloni a Washington per l'insediamento di Trump
Meloni vola da Trump e scommette sul suo rapporto: Usa e Ue nemici? No. Ci sarà la rincorsa degli altri leader
La missione della premier mira a ritagliarsi il ruolo strategico di «ponte e garante tra Washington e Bruxelles»
( Marco Cremonesi e Monica Guerzoni, inviata a Washington, Il Corriere della Sera, 19/01/2025)
Se dopo giorni di dubbi Giorgia Meloni ha deciso di sfidare il clima artico di Washington per un’altra missione lampo, a sole due settimane dal blitz a Mar a Lago, non è solo perché è riuscita a spiazzare sui tempi Matteo Salvini, ma perché pensa di aver fatto bene i suoi calcoli politici.
Decollata da Roma alle 18.22 di ieri e pronta a ripartire già stasera stessa, la premier è determinata a consolidare ancor più il suo «rapporto privilegiato» e a ritagliarsi il ruolo strategico di «ponte e garante tra Washington e Bruxelles». Una manciata di ore per stringere in mondovisione la mano a Donald Trump, parlarci occhi negli occhi tra la messa nella cattedrale di St. John e la cerimonia di giuramento e, forse, tempi di volo permettendo, cenare a lume di candela al National Building Museum con la coppia presidenziale.
Meloni vola da Trump, unica premier in Europa: “Lavoriamo a un incontro”
La decisione all’ultimo momento, informato Tajani. In delegazione a Washington anche Fidanza, Giordano e Di Giuseppe di FdI. “Potrebbe vedere il neo presidente prima del giuramento”
(Lorenzo De Cicco, La Repubblica, 19/05/2025)
ROMA — Obiettivo: bruciare gli altri leader sul tempo. Strappare un faccia a faccia, seppur breve, con Donald Trump formalmente in charge, non solo presidente eletto. E dunque sorpassare Keir Starmer, il primo ministro britannico che da tradizione viene ricevuto per primo dal plenipotenziario della Casa Bianca a inizio mandato e che domani nemmeno è stato invitato. Giorgia Meloni prova a incunearsi nelle nuove, volubili geometrie del potere trumpiano. È con questo spirito che partirà, probabilmente già nel pomeriggio di oggi, alla volta di Washington. Tra 24 ore si accomoderà nella rotonda del Campidoglio, per l’inauguration day. Cerimonia al chiuso, causa temperature ghiacciate.
À l’investiture de Trump, Meloni vient prêter allégeance à l’“empereur”
Après avoir entretenu le doute sur sa présence, Giorgia Meloni sera bien de la partie lors de l’investiture du président américain, lundi 20 janvier. Une présence “quasi obligatoire” pour la Première ministre italienne qui entend jouer un rôle important dans le nouvel ordre mondial dessiné par Donald Trump, estime le quotidien communiste italien “Il Manifesto”.
(Le Courrier International, 20/01/2025)
À la veille de l’investiture de Donald Trump à la Maison-Blanche, le titre communiste italien Il Manifesto consacre son édition dominicale du 19 janvier au voyage de Giorgia Meloni à Washington pour assister à la cérémonie, avec ce titre en une : “L’appel de la forêt”. Une référence assumée au roman de l’écrivain américain Jack London, dans lequel le chien Buck s’en va retrouver son maître à travers les plateaux glacés du Yukon.
Si le quotidien romain a choisi cette comparaison, ce n’est pas seulement pour les températures polaires qui attendent les invités à Washington, c’est aussi parce qu’il estime qu’en se rendant à l’investiture lundi 20 janvier Giorgia Meloni “s’incline devant l’empereur”.
Trump day, Meloni si inchina all’imperatore
Stati uniti La premier italiana decide di intrupparsi con la peggiore destra europea (e non solo). Dopo il viaggio a Mar-a-Lago non aveva scelta. La proposta del tycoon era arrivata insieme al via libera allo scambio di prigionieri con l’Iran. Ci saranno anche il francese Eric Zemmour, il britannico Nigel Farrage, pasdaran della Brexit, e il tedesco Tino Chrupalla, co-leader della AfD. Niente invito a Salvini che fa sapere che resterà in Italia per occuparsi dei treni
(Andrea Colombo, Il Manifesto, 19/01/2025)
Giorgia Meloni è stata folgorata sulla via di Teheran. Ancora alla vigilia dell’incontro con Trump, a palazzo Chigi facevano gli sdegnosi: «Perché dovrebbe andare a far da comprimaria?». Per la parte del vassallo bastava Salvini, che peraltro non chiedeva di meglio e il mancato invito è un cruccio di quelli che non si stemperano col tempo. La pezza con la quale spiega la mancata partenza è che deve indagare sugli attentati alle ferrovie.
Ironizzare sarebbe maramaldesco. All’ex Capitano è toccata in sorte la parte più ingrata, quella del gatto Silvestro. Merita umana comprensione.
Giorgia Meloni - governo.it, CC BY 3.0 IT