2 novembre 2015 - Bagheria : la rivolta del pizzo
La rivolta di Bagheria contro il pizzo. Trentasei imprenditori denunciano i boss
(Salvo Palazzolo, La Repubblica)
Alle cinque del mattino, i riflessi blu dei lampeggianti avvolgono i mostri di Villa Palagonia. Un tempo, questo era il luogo dei sogni: le statue deformi del principe Negromante, come lo chiamavano, divertivano il pittore Renato Guttuso e il poeta Ignazio Buttitta. Era la loro Bagheria. Poi arrivarono i corleonesi, il capomafia Bernardo Provenzano iniziò qui la sua latitanza dorata, in una sontuosa villa antica, dicono. E Bagheria diventò un feudo di mafia. Feudo di paura, di ricatti e di complicità.
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A Bagheria la rivolta del pizzo. Imprenditori denunciano i boss: “Iniziai a pagare in lire”
(Laura Anello, La Stampa)
È stata il feudo e il rifugio di Bernardo Provenzano. Pochi si aspettavano che proprio a Bagheria, dove tonnellate di cemento abusivo hanno coperto nel silenzio agrumeti e ville nobiliari, potesse partire una nuova rivolta contro il pizzo. Il primo commerciante ha parlato, lo hanno seguito altri trentacinque tra negozianti e imprenditori. Uno dopo l’altro. A raccontare di estorsioni andate avanti per decenni, cominciate con la lira (tre milioni al mese) e traghettate nell’epoca dell’euro. Un imprenditore pagava dall’inizio degli Anni Novanta: ha detto di avere dovuto chiudere l’attività e vendere la casa. A finire in carcere sono stati 22 presunti estortori, con un’operazione portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia.
Gli imprenditori si ribellano al pizzo e denunciano i boss: 22 arresti
(Il Corriere della Sera)
Ha cominciato a pagare in lire (3 milioni al mese) alla «famiglia» mafiosa di Bagheria. Vent’anni di minacce e soprusi a cui un imprenditore bagherese ha deciso di ribellarsi. Per accontentare le richieste dei boss l’uomo è finito sul lastrico e ha dovuto chiudere l’attività. È una delle storie delle vittime del racket scoperte dai carabinieri di Palermo che hanno eseguito 22 provvedimenti cautelari (la maggior parte dei destinatari erano comunque già detenuti) a carico di capimafia ed estortori dei clan bagheresi. La vittima ha scelto di denunciare dopo anni di silenzio.
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Bagheria si ribella al pizzo della Mafia: 22 boss arrestati dopo la denuncia di 36 imprenditori
(Il Messaggero)
I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito 22 provvedimenti cautelari nei confronti di capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona e danneggiamento a seguito di incendio.
Le indagini hanno evidenziato la soffocante pressione estorsiva esercitata dai boss che, dal 2003 al 2013, si sono succeduti ai vertici del clan.
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Pour citer cette ressource :
2 novembre 2015 - Bagheria : la rivolta del pizzo, La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), mai 2014. Consulté le 20/11/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/revue-de-presse/2-novembre-2015-bagheria-la-rivolta-del-pizzo