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18 maggio 2020 – Coronavirus, fase 2b: al via negozi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari, parrucchieri, centri estetici, musei e biblioteche

Publié par Serena Mercuri le 18/05/2020

L’Italia riparte. Negozi, palestre, spostamenti e spettacoli: tutte le regole

(Paolo Russo, La Stampa, 18/05/2020)

È il giorno della grande ripartenza per negozi, bar e ristoranti, stabilimenti balneari, ma anche parrucchieri, centri estetici, musei e biblioteche. E si potrà tornare a sentir messa. Anche se qualche regione frena. Il Piemonte riapre solo i negozi, rinviando il resto al 23, mentre la Campania darà a tutti il via libera giovedì prossimo.

Stop all’autocertificazione

Da oggi ci si potrà muovere liberamente senza dover compilare moduli. Quindi via libera anche alle visite agli amici, ma sempre mantenendo il distanziamento di un metro, con la mascherina tirata su ed evitando assembramenti. Tanto per capirsi a casa di altri sì, ma no ai party o alle tavolate. Anche in auto vale la regola del metro di distanziamento, quindi in una vettura a cinque posti si può andare in tre. Però senza varcare i confini della propria regione, cosa possibile solo per motivi inderogabili di lavoro o salute fino al 2 giugno. Poi ognuno potrà spostarsi lungo tutta la penisola.

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Riaperture, le nuove regole per spostamenti, bar, ristoranti, sport, negozi, parrucchieri, spettacoli

Da oggi il modulo di autocertificazione servirà solo per chi si sposta fuori regione. Cosa è permesso fare e cosa resta proibito al netto delle direttive dei singoli governatori

(Alessandra Ziniti, La Repubblica, 18/05/2020)

Sì alla serata con amici, no alle tavolate. Vietati gli aperitivi con il servizio a buffet

Se vado al ristorante con la mia famiglia devo stare a distanza?

No, se si va al ristorante con delle persone con cui si coabita non ha alcun senso mantenere la distanza di sicurezza di un metro. In questo caso sarà responsabilità del cliente comunicarlo al ristoratore e chiedere di farsi preparare un tavolo più piccolo.           

Saremo costretti a mangiare con le barriere in plexigas?               
No, nessuna costrizione. Alcune regioni come la Campania stanno dando questa indicazione ai locali che possono proporre ai clienti di accorciare le distanze a tavole con questa barriera mobile sul tavolo.

Al bar è obbligatorio tenere la mascherina?
Naturalmente, al momento della consumazione al banco, dove è possibile mantenere la distanza di un metro, o al tavolo il cllente non indosserà la mascherina. Che però deve tenere ogni volta che si muove all'interno del locale, ad esempio se va al bagno o alla cassa

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Coronavirus, il Dpcm con le regole della Fase 2b. Bere il caffè al bar, tagliare i capelli, incontrare gli amici: ecco cosa si può fare (e cosa no). Regioni decidono date e protocolli: Liguria anticipa sulle palestre

La regola numero uno è rispettare la distanza di sicurezza di un metro. La numero due è avere sempre la mascherina, di fatto obbligatoria in tutti i luoghi al chiuso. Il consiglio è invece prenotare. Riaprono bar e ristoranti, negozi e parrucchieri, musei e chiese, ma il Covid è ancora fra noi e non tutto sarà ancora consentito. Basta autocertificazioni all'interno della Regione, ma resta il divieto di assembramento. Ecco come da lunedì 18 maggio cambiano (ancora) le nostre abitudini, con alcune differenze territoriali: in Piemonte ristoranti e bar riaprono il 23 maggio, la vicina Liguria anticipa il via libera a palestre e piscine

(Il Fatto Quotidiano, 17/05/2020)

La regola numero uno è rispettare la distanza di sicurezza di un metro. La numero due è avere sempre la mascherina, obbligatoria in tutti i luoghi al chiuso e se non si può stare a distanza. Ma anche restare a casa se si ha una febbre maggiore di 37,5 gradi, “contattando il proprio medico curante”. Così è scritto infatti nell’articolo 1 del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte con le misure sulla Fase 2b – al via dal 18 maggio – che cambia ancora le nostre abitudini. Un nuovo passo in avanti nel periodo di convivenza con il coronavirus. È consentita l’apertura delle attività, ma con delega alle Regioni, che possono decidere “una diversa data” e stabilire nel dettaglio “come” si deve riaprire, con linee guida e protocolli che garantiscono, innanzitutto, il mantenimento del distanziamento sociale di un metro e che siano conformi alle linee guida nazionali. “Le attività – si legge – sono consentite a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio. In Piemonte ristoranti e bar riaprono il 23 maggio, mentre la vicina Liguria anticipa anche di una settimana il via libera a palestre e piscine. Vincenzo De Luca ha deciso di non firmare l’intesa con l’esecutivo. Lunedì in Campania per i bar non sarà ancora possibile servire ai tavoli, mentre i ristoranti ripartiranno solo il 21 maggio.

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Riaperture 18 maggio, cosa si può fare da oggi. Dal 25 musei e palestre. Dal 3 giugno i viaggi e dal 15 cinema e teatri

(Rosario Dimito e Diodato Pirone, Il Mattino, 18/05/2020)

Si riapre dopo 67 giorni con un affanno che potevamo evitarci se sulla pandemia in Italia non ci fossero così tanti galli a cantare. Tanto che al termine di un tira e molla che è durato quattro giorni dopo la diffusione di alcune linee guida dell’Inail, addirittura una Regione di 6 milioni di persone come la Campania, quella che ha il numero di abitanti per chilometro quadro più alto in Europa e dunque è quella che ha preso più sul serio l'epidemia, ha deciso di fermarsi un attimo e stabilire per conto proprio tempi e modo del riavvio dei motori.

L’operazione, che si è colorata di interessi politici persino interni ai partiti e di competizioni e stoccate fra le Regioni di cui non si avvertiva la necessità, ha finito per assorbire anche aspetti paradossali. Per esempio non riaprono i centri culturali la cui attività è stata equiparata a quella delle Spa o di centri termali.

Poiché la palla è tornata dallo Stato alle Regioni queste ultime hanno fatto di tutto per riaprire tutte assieme anche se il profilo dell’epidemia resta molto diverso dal Nord-Ovest al Sud. Di qui la necessità per alcune Regioni di prevedere restrizioni che vanno interpretate come espliciti segnali di allarme: il Piemonte ritarda l’apertura di bar e ristoranti mentre la Lombardia obbliga al controllo della temperatura tutti coloro che desiderano consumare un pasto al ristorante.

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Coronavirus, parrucchieri e negozi, bar e ristoranti. L'Italia riparte

Nuovo Dpcm firmato da Conte. Nessun limite per gli spostamenti nella stessa regione

(Ansa, 18/05/2020)

L'Italia oggi riparte. Il numero più basso di vittime dall'inizio del lockdown, 145 nelle ultime 24 ore, è il miglior auspicio per l'Italia che riapre, con i negozi, i bar e i ristoranti che potranno rialzare le saracinesche dopo oltre due mesi. L'Italia prova dunque a ripartire dopo il lockdown, nel rispetto delle linee guida arrivate dopo il confronto governo-Regioni. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale.

Nel dpcm firmato dal premier Conte, anche spettacoli all'aperto dal 15 giugno con mille persone al massimo, nei cinema e teatri fino a 200. Non ancora le discoteche.

Ma il governatore campano De Luca non firma l'intesa: 'Il governo non scarichi le responsabilità sulla sicurezza'.

Nel periodo dell'emergenza coronavirus "sono state sospese alcune garanzie costituzionali, ristabiliamo i principi di uno stato liberale e democratico e questo è importante", perché "non bisogna mai illudersi di poter normare ogni aspetto della vita dei cittadini", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a 'Che tempo che fa'.

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Fase 2, il giorno della ripartenza. Traffico, più presenze su treni e mezzi pubblici e prime colazioni al bar. Ma qualcuno decide di non riaprire

Il governatore sardo Christian Solinas ha comunque mantenuto l'obbligo di quarantena per chi arriva da fuori Regione, così come il collega della Basilicata. A Milano netto aumento del traffico e delle presenze sui mezzi pubblici, ma nessuna situazione critica. Riaperta al pubblico la Basilica di San Pietro. Riprendono le attività anche a Firenze. Ma qualcuno decide di posticipare le riaperture, soprattutto a Palermo e Torino

(Il Fatto Quotidiano, 18/05/2020)

I governatori italiani hanno iniziato a firmare le nuove ordinanze che segneranno l’inizio della nuova Fase 2b di uscita dalla crisi del coronavirus. Dopo l’accordo raggiunto sabato sera, non senza contrasti, soprattutto tra i governatori più cauti, come il campano Vincenzo De Luca, che denunciano uno “scarico di responsabilità” del governo sugli enti locali in materia di sicurezza, e quelli più favorevoli alle riaperture, adesso sono i presidenti di Regione a rendere note le nuove norme ai cittadini. Mentre la Sardegna allenta le restrizioni, pur mantenendo la quarantena obbligatoria per chi viene da fuori, la Lombardia rimane più cauta: obbligo di mascherine e palestre aperte solo dal 31 maggio. A Milano si registra intanto un maggior flusso di persone che si recano al lavoro, soprattutto sui mezzi pubblici. Riapre anche il cimitero monumentale di Bergamo, simbolo della fase più acuta dell’emergenza: i primi cittadini sono arrivati alle prime ore dell’alba. Celebrata anche la prima Messa nella chiesa, con i posti limitati. È da qui che per tanti giorni sono partite colonne di camion militari con le bare che non si riuscivano più a seppellire o a portare al forno crematorio cittadino.

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Da Milano a Palermo, ecco come l’Italia si rimette in moto

Traffico un po' più sostenuto nelle grandi città, più gente sui mezzi dei pendolari ma per ora nessuna criticità particolare

(Il Sole 24 Ore, 18/05/2020)

Riaprono negozi, ristoranti, bar e riprendono diverse attività. L'Italia prova a ripartire dopo il lockdown per l'emergenza coronavirus. Traffico un po' più sostenuto nelle grandi città, più gente sui mezzi dei pendolari ma per ora nessuna criticità particolare. Era chiusa ai pellegrini dal 10 marzo scorso ma anche la basilica di San Pietro ha riaperto i battenti. In basilica si erano svolte le celebrazioni pasquali con il Papa e ogni giorno c'è stata la recita del rosario con la presenza di piccoli gruppi di religiosi o persone del Vaticano. Ma l'accesso alla basilica e alla piazza era interdetto al pubblico da 69 giorni. Per entrare nella basilica di San Pietro i fedeli si sottopongono alla misurazione della temperatura con i termoscanner e ci si può muovere solo entro percorsi tracciati.

A Milano torna l'espresso al bar, trasporti fluidi
È fluida la situazione, secondo Atm, a bordo dei convogli della metropolitana e dei mezzi di superficie stamani a Milano con la riapertura di buona parte delle attività produttive. Solo intorno alle 6 e 30 sono stati chiusi per il raggiungimento del numero di passeggeri i tornelli alle stazioni della metropolitana di Sesto San Giovanni, Cascina Gobba e Repubblica Situazione analoga a bordo dei mezzi di superficie. C'è stata solo la segnalazione di un conducente a bordo della linea 90-91 per un numero di passeggeri eccessivo che ha richiesto l'intervento degli agenti della Polizia locale. Dopo oltre due mesi di lockdown, i milanesi riscoprono il piacere di un espresso al bar, al banco prima di andare al lavoro o seduti al tavolino con le dovute distanze. Da oggi anche a Milano riaprono i bar con le nuove regole per evitare il contagio e alle 6:30 Daniele Sartori, proprietario di un bar torrefazione nella zona del tribunale, è già pronto ad accogliere i primi clienti.

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Fase 2, Conte nel giorno delle riaperture: "Saranno mesi duri e complessi, faremo il possibile per aiutare tutti"

Il premier in una lettera a Leggo, prima volta che un presidente del Consiglio sia in Italia che all'estero interviene sulla free press

( La Repubblica, 18/05/2020)

E' la prima volta, sia in Italia che all'estero, che un presidente del Consiglio inteviene su un quotidiano free press. Un inedito dettato dalla situazione eccezionale creata dall'emergenza coronavirus. Così il premier Giuseppe Conte ha scelto di affidare una lettera a Leggo, il giornale distribuito su metro e autobus, per rivolgersi agli italiani, nel giorno delle riaperture dopo gli oltre due mesi di lockdown.

"Da oggi, dopo la prima ripartenza del 4 maggio, altri milioni di italiani riprenderanno a lavorare  - esordisce Conte - Ci sono persone, però, che in queste settimane sono rimaste senza lavoro e senza uno stipendio, commercianti che rischiano di chiudere per sempre la propria attività, imprenditori che non sanno se potranno continuare a produrre. Saranno mesi molto duri e complessi, non dobbiamo nascondercelo. Come ho già detto più volte, stiamo affrontando la prova più dura dal Dopoguerra".

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