16 novembre 2015 - Parigi sotto attacco : reazioni dall'Italia
Terrorismo, Mattarella: "Risponderemo all'odio con intransigenza"
Il presidente della Repubblica commenta le stragi di Parigi. "Al lavoro insieme agli altri paesi". Renzi al G20: "Gli obiettivi del millenio dell'Onu sono cruciali per tutti noi e per la lotta al terrore"
(La Repubblica)
Una sfida in cui occore determinazione. E intransigenza. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera scritta ai genitori di Valeria Solesin, la ventottenne italiana morta nell'attacco terroristico al teatro Le Bacatlan di Parigi. "Insieme a tanti Paesi amici risponderemo con intransigenza a questa micidiale sfida di morte e di sopraffazione. Come accadde durante gli anni del terrorismo interno, lo faremo senza mai far venire meno le ragioni del diritto e della giustizia, che fondano la nostra civiltà, ma con determinazione". Ancora: "Lo dobbiamo a tutte le vittime".
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Tornare alla normalità dopo l’orrore
Ricominciare a vivere, per le strade e nei negozi di Parigi, dopo gli attentati che hanno devastato la città. A partire dall’insegna di un bar rimasto aperto
(Emanuele Trevi, Il Corriere della Sera)
Come ricomincia la vita a Parigi? Da un punto di vista molto generale, si può dire che ricomincia come fa ogni settimana a Kabul o a Bagdad, come faceva ad Algeri negli anni Novanta, come ha fatto a New York nell’autunno del 2001. Ma come ogni corpo ferito ha la sua particolare capacità di «resilienza», come la chiamano i medici, lo stesso si può dire delle città, che sono la cosa che più assomiglia ai nostri corpi. Sono solo più forti e più longeve, e le necessità della vita subentrano più rapidamente allo choc subìto.
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La bomba nel nostro inconscio
(Virman Cusenza, Il Messaggero)
Una bomba a più stadi nel nostro inconscio. Questo è il massacro islamico di Parigi. La scelta di destabilizzare le nostre vite di europei inermi, forse troppo, attraverso la sfera più vulnerabile: quella legata alla libertà dei nostri piaceri, del nostro relax di un qualunque venerdì sera, colpendo ferocemente e simbolicamente in un ristorante, in un teatro, in uno stadio. In quell'emisfero delle nostre esistenze che più vorremmo proteggere, perché legato anche ai nostri affetti.
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Attentati Parigi, siamo tutti coinvolti
(Shady Hamadi, Il Fatto Quotidiano)
Fa strano aprire Facebook e trovare una marea di profili con la foto della bandiera francese. Siamo tutti convolti. Le vittime siamo noi, perché è il nostro mondo – nel senso culturale, identitario e geografico – a essere stato attaccato da un pezzo di quel mondo che è oltre la nostra fortezza del benessere. Ieri sono andato a Sidone a trovare un mio amico siriano di nome Sami. Mentre parlavamo è entrato in Facebook e ho subito notato la sua foto profilo con i colori della bandiera francese. “Perché l’hai messa?”, gli ho chiesto incuriosito. “Per dimostrare la mia solidarietà”, ha risposto.
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Parigi sotto attacco, la nostra debolezza fa la loro forza
(Luigi Vicinanza, L'Espresso)
Odiano la nostra democrazia più di quanto noi siamo disposti a difenderla. La nostra debolezza fa la loro forza.
Ci conoscono, ci studiano, ci sfidano. Noi occidentali, invece, supponenti nella nostra alterigia intellettuale, sappiamo poco o nulla del loro mondo; oscilliamo tra l’intolleranza xenofoba e un giustificazionismo astorico. In ogni caso non siamo in grado di agire e, quando lo facciamo, rischiamo di provocare disastri. La Libia post-Gheddafi è davanti ai nostri occhi, oltre che davanti alle nostre coste.
Pour citer cette ressource :
16 novembre 2015 - Parigi sotto attacco : reazioni dall'Italia, La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), mai 2014. Consulté le 01/02/2025. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/revue-de-presse/16-novembre-2015-parigi-sotto-attacco-reazioni-dall-italia