16 gennaio 2025 - Agrigento capitale della Cultura, tra polemiche e opportunità
Reportage da Agrigento, capitale della Cultura: i templi, i rifiuti, zero info point (e quel milione buttato per il concerto de Il Volo)
Sabato la cerimonia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarrella. Il nodo dei fondi e la svolta mancata. Il caso del viadotto Morandi, malmesso
(Gian Antonio Stella, Il Corriere della Sera, 15/01/2024)
Occhio alle date. Mentre il 2 febbraio 2024 a Gorizia e Nova Gorica, decise a cogliere l’occasione d’essere insieme Capitale europea della cultura 2025, si apriva il cantiere edile per cambiar faccia al piazzale comune che ai tempi della guerra fredda era diviso col filo spinato sotto un’enorme stella rossa titina, ad Agrigento, capitale italiana della cultura 2025, pensa e ripensa, undici mesi dopo aver avuto la «nomina» governativa, stavano elaborando come varare una fondazione per decidere. Fondazione varata dopo qualche altro mese. E ancora oggi, a quarantotto ore dall’arrivo di Sergio Mattarella al teatro Pirandello (riparato precipitosamente dopo il video gocciolante su un concerto) senza una sede, un telefono e men che meno un info point per le orde agognate di visitatori.
Agrigento 2025 Capitale italiana della Cultura. Sì, ma non è una cosa seria
Polemiche, ritardi e liti da cortile: l’anno della Capitale italiana della Cultura 2025 inizia addirittura con l’ombra del commissariamento. Che però potrebbe salvare tutto
(Gabriele Mulè, www.artribune.com, 14/01/2025)
Quando diventò Capitale italiana della Cultura nel 2018, Palermo si guardò allo specchio. E modellò la sua proposta su sé stessa, pensando a quell’anno straordinario come a un evento programmatico. Perno, e pretesto, di azioni proiettate sul futuro, per dare forma e sostanza, linfa e nutrimento a una città pronta a scrivere pagine nuove. Ecco, il senso della futuribilità per quel che già c’era, della cantierabilità di nuove iniziative destinate a durare, il pretesto e i fondi per tessere e dialogare, per riunire istituzioni già consolidate e astri nascenti, grandi e piccoli. L’occasione di fare rete e sistema, di costruire una proposta che declinasse e valorizzasse orgogliosamente l’identità culturale di Palermo. Di questa progettualità, di questa visione, ad Agrigento, Capitale italiana della Cultura 2025, non c’è traccia alcuna.
Agrigento, ci vuole il commissario: non “sbirro” ma “Basaglia” (Crepet)
Posta e risposta di giovedì 16 gennaio 2025
(Francesco Merlo, La Repubblica, 16/01/2025)
Caro Merlo: strafalcioni, difficoltà e imbarazzi politici per Agrigento, capitale italiana della Cultura 2025. Ultima eredità di Sangiuliano?
«Agrigento — disse l’allora ministro Sangiuliano, scegliendola come capitale della Cultura — ha la bellezza e ha la storia, che sono i due pilastri quasi esistenziali di questa terra». Aveva ragione, ma non aveva misurato il peso delle sue ragioni, perché come scrive Adriano Sofri “salvo colpi di reni come quello di Matera, e anche di Palermo 2018 — le città (e le nazioni) con un passato grandioso schiacciano il presente sotto il peso dell’inarrivabile superiorità”.
Agrigento dalla Valle dei templi - Tiziana Mercurio, CC BY-SA 4.0