Vous êtes ici : Accueil / Revue de presse / 15 febbraio 2024 - Meloni e Schlein, il duello tra Europee e politica estera

15 febbraio 2024 - Meloni e Schlein, il duello tra Europee e politica estera

Publié par Alison Carton-Kozak le 15/02/2024

Giorgia ed Elly sole sul ring. Si scelgono come avversarie per la sfida alle Europee (e per oscurare i secondi)

La strategia conviene a entrambe, Salvini e Conte finiscono nell’ombra

(Roberto Gressi, Il Corriere della Sera, 14/02/2024)

Emme contro Esse. Memole il folletto contro il manga Occhi di gatto. Giorgia che è già arrivata ed Elly che non l’avevano vista arrivare. Il diavolo e l’acqua santa, e decidete voi chi è l’una e chi è l’altra. Meloni e Schlein, materia e antimateria, nemiche per la pelle, pronte al duello all’ultimo sangue. E che invece, guarda un po’, si cercano, si studiano, si telefonano, si provocano e si corteggiano, si azzannano e si sostengono, e un patto l’hanno già stretto. Si va in scena, solo noi due, puntate i riflettori, che tanto gli altri al massimo sono il gruppo spalla, quelli che strimpellano prima che arrivino le star, e tutti sperano che si tolgano presto dai piedi.

Continua a leggere

 

La doppia leadership di Elly e Giorgia

(Annalisa Cuzzocrea, La Stampa, 14/02/2024)

Nasce tutto da un doppio riconoscimento. Giorgia Meloni ha scelto la segretaria del Pd Elly Schlein come leader dell’opposizione, e si prepara a sfidarla alle Europee. Così ieri mattina – al telefono - ha ascoltato le sue parole sul Medio Oriente, su quel che sta accadendo a Gaza. Le parole sulla necessità di un cessate il fuoco umanitario nella Striscia, anche per ottenere la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas. E ha scelto di fare in modo che la mozione parlamentare del Pd passasse grazie all’astensione della maggioranza. Non era previsto, non era scontato. E non era semplice. Non è neanche a costo zero per Meloni, che si ritroverà in casa la Lega – Salvini ha già cominciato – a esercitare distinguo sposando totalmente la posizione del governo guidato da Benjamin Netanyahu. E che sebbene non abbia condiviso le parti della mozione di critica all’esecutivo che sta conducendo la guerra a Gaza, sconterà sicuramente il malumore di Israele.

Continua a leggere

 

Intesa Meloni-Schlein su Gaza: “Diamo un segnale”. L’sms, le due telefonate e la trattativa sul filo poi l’ok di Palazzo Chigi

La leader dem ottiene dalla premier la virata per evitare l’isolamento rispetto a Ue e Usa. Niente intesa sul riconoscere lo Stato di Palestina poi l’idea di far passare solo l’invito alla tregua

(Tommaso Ciriaco, La Repubblica, 14/02/2024)

ROMA — Mittente: Giorgia Meloni. Destinataria: Elly Schlein. «Sentiamoci adesso, se puoi». Il primo sms spunta sul cellulare della segretaria Pd verso mezzogiorno. «Sono in conferenza stampa contro il Ponte — replica la leader dem — ti posso richiamare?». Così, a ora di pranzo, la premier e la segretaria del Pd preparano l’accordo bipartisan sul Medio Oriente. Si inseguono su WhatsApp proprio nei minuti in cui se le danno di santa ragione su un altro dossier, quello del progetto che dovrebbe unire Calabria e Sicilia. Andrà così per tutto il giorno: battaglia su tutto, ma non sulla politica estera. Con il Nazareno che incassa un risultato politico, spingendo Palazzo Chigi fino al cessate il fuoco, un concetto mai sposato dall’attuale governo. E con la premier che evita di ritrovarsi sola e isolata oltreconfine, in ritardo rispetto alla posizione del Parlamento europeo e alla sensibilità della Casa Bianca, che lavora da settimane a una tregua.

Continua a leggere

 

Schlein e Meloni: storia di una coppia a sorpresa che dialoga più delle attese

Il voto sul cessate il fuoco umanitario a Gaza, su cui la premier e la segretaria dem hanno unito i cuori, rappresenta una notizia interessante. Cinque elementi che meritano di essere isolati

(Claudio Cerasa, Il Foglio, 15/02/2024)

Elly e Giorgia: che coppia! Sarà che a San Valentino i cuori si vedono ovunque, e si rischia spesso di vederli anche dove in verità non vi sono. Sarà che in Italia la politica ci ha ormai abituato alla formula del “famolo strano”. Sarà per tutto questo ma il fatto resta: l’abbraccio tra la leader del Pd e la presidente del Consiglio, sul voto di martedì pomeriggio in merito al cessate il fuoco umanitario a Gaza, rappresenta una notizia interessante non solo per questioni legate al merito ma anche per questioni legate al metodo. 

Continua a leggere