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15 aprile 2023 - Zelensky a Roma: incontro con il Papa, Meloni e Mattarella

Publié par Alison Carton-Kozak le 15/05/2023

L’effetto Zelensky sull’Italia divisa

Giorgia Meloni e Sergio Mattarella hanno sottolineato con nettezza il ruolo del Paese nella difesa dell'Ucraina. Nel silenzio o nel defilarsi dei politici antipatizzanti verso la causa di Kiev, qualcuno ha voluto vedere una prova di unità nazionale. Difficile ammettere che sia così

(Stefano Folli, La Repubblica, 15/05/2023)

Cosa resta della visita di Zelensky a Roma? Resta senza dubbio una posizione italiana espressa con particolare chiarezza e determinazione sia dal presidente del Consiglio sia dal presidente della Repubblica, ciascuno nel proprio ambito. Parole solenni, una scelta di campo a favore della nazione invasa che non lascia dubbi.

Nulla di ciò che è stato detto, nulla dei gesti che hanno accompagnato le parole è apparso casuale.

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Zelensky: «Rispetto il Papa ma non abbiamo bisogno di mediatori». Meloni: «Scommettiamo su vittoria Kiev». Mattarella: «Pienamente al vostro fianco»

Il presidente ucraino in visita in una Roma blindata a più di un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina. Prima l’incontro con il capo dello Stato. Poi quello con la premier Meloni. Nel pomeriggio il faccia a faccia con il Papa, che regala a Zelensky un ramoscello d’ulivo

(Il Sole 24 Ore, 13/05/2023)

Prima l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha assicurato il «pieno sostegno» dell’Italia all’Ucraina. Poi il faccia a faccia a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, che ha detto di «scommettere sulla vittoria dell’Ucraina». Infine la visita di 40 minuti in Vaticano ricevuto dal pontefice («La ringrazio per questa visita», ha detto il Papa accogliendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «È un grande onore», ha risposto il presidente). È stata fitta di appuntamenti la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma

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Zelensky a Roma, Meloni: «Siamo al fianco di Kiev». La premier offrirà aiuti (ma c’è lo scoglio dei soldi)

Per Palazzo Chigi, l’immagine dell’Italia si è rafforzata

(Francesco Verderami, Il Corriere della Sera, 12/05/2023)

Zelensky salirà al Quirinale per chiedere l’appoggio dell’Italia all’ingresso nella Ue e andrà a palazzo Chigi per ottenere ulteriore supporto militare.

E non c’è dubbio che il capo dello Stato e la premier si adopereranno, consapevoli che la strada dell’Ucraina verso l’Europa presenti ancora degli ostacoli, e che la strada verso la pace rimanga irta di difficoltà. Perciò Meloni dice che «siamo e resteremo al fianco di Kiev»: «Il sostegno al popolo aggredito dall’invasore russo è una scelta convinta e doverosa, in difesa dei valori occidentali e quindi assunta anche nell’interesse nazionale. Si tratta di una scelta che il mio partito ha fatto quando stava all’opposizione e che ha ribadito quando è stato chiamato a governare». Perciò, alla vigilia del colloquio con Zelensky, ci tiene a sottolineare come «l’impegno dimostrato in questi mesi» dal suo gabinetto abbia «rafforzato l’immagine dell’Italia nel contesto internazionale»: «Il fatto che il presidente ucraino venga a Roma negli stessi giorni della visita a Berlino, lo testimonia chiaramente».

La premier coglie la complessità del momento, che incrocia una fase critica della crisi. «E la parola pace — spiega un esponente dell’esecutivo — serve oggi a farci convivere con la guerra, a rincuorare le opinioni pubbliche del mondo libero e a proteggere le nostre economie». Perché il conflitto non sembra per ora destinato a cessare e Zelensky ha bisogno di aiuto. Meloni vuole assecondare le richieste ucraine e al contempo evitare gli scogli politici e mediatici che le si parano davanti. Così, per soffocare sul nascere la polemica dei neo-pacifisti grillini, ha smentito che userà i fondi del Pnrr per nuovi aiuti militari a Kiev. Ma il sostegno proseguirà, usando per esempio le risorse inserite nelle «ulteriori missioni internazionali» appena deliberate dal governo e su cui la prossima settimana il Senato discuterà con i ministri degli Esteri e della Difesa.

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