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La guerra contro i civili

Publié par Damien Prévost le 27/05/2008

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L'occupazione nazista calpesta ogni convenzione internazionale di guerra. l'indiscriminata spoliazione di uomini e risorse non è che un elemento della politica di occupazione. Al livello successivo si colloca la guerra contro i civili...

L'occupazione nazista calpesta ogni convenzione internazionale di guerra. l'indiscriminata spoliazione di uomini e risorse non è che un elemento della politica di occupazione. Al livello successivo si colloca la guerra contro i civili. Per quanto in Italia i nazisti non abbiano combattuto una guerra di annientamento come quella condotta nell'Europa dell'est, rimangono pur sempre oltre 10.000 civili uccisi dai nazisti e dai fascisti, nel corso di numerose stragi compiute per diversi motivi. La prima strage risale al 18 agosto 1943 quando truppe tedesche, che stanno ancora combattendo con gli alleati italiani, uccidono sedici persone in Sicilia mentre si ritirano. È una coazione ad uccidere instillata da un'ideologia che ignora ogni regola. Esiste la strage per rappresaglia, e il caso più noto e sanguinoso è quello delle Fosse Ardeatine a Roma (335 morti). Ma sono casi limitati. Per la strage di Marzabotto (770 morti), la più cruenta tra quelle consumate in Italia, l'esigenza è quella della pulizia del territorio al fine di mantenere sgombre le retrovie. I nazifascisti non si limitano a sgominare la brigata partigiana Stella Rossa ma si accaniscono sui civili ritenuti complici dei partigiani. I civili inermi - e spesso fra le vittime si trovano donne, vecchi e bambini - sono il bersaglio più comodo da colpire. Fotografie di alcune delle 770 vittime della strage di Marzabotto. (Istituto Storico di Parri)

Pour citer cette ressource :

La guerra contro i civili, La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), mai 2008. Consulté le 23/11/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/civilisation/xxe-xxie/fascisme-et-seconde-guerre-mondiale/la-guerra-contro-i-civili