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Recherche multi-critères

Liste des résultats

Il y a 17 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
Qualité des temps et diplomatie au XVIe siècle. La république florentine et Louis XII par Alessia Loiacono, publié le 14/01/2021
Machiavel se rend à quatre reprises en légation en France durant les premières guerres d’Italie (1494-1515) : en 1500, 1504, 1510 et 1511. Dans leur ensemble, ces missions reflètent les problématiques hétérogènes inhérentes à l’état d’urgence. La notion de temps revêt, par exemple, une importance significative au sein de la correspondance officielle et des œuvres les plus connues du Secrétaire florentin. Tout au long de leur expérience politique et scripturaire, Machiavel et ses contemporains représentent et interprètent l’histoire de leur temps présent, cherchant entre autres à paver la voie à une action politique efficace. Ces questions seront abordées à partir d’un cas d’étude particulier.
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Comprendre les lois électorales italiennes par Damien Prévost, publié le 04/01/2013
Le public français a parfois du mal à comprendre la politique italienne - non sans raison - et il n'est pas rare de parler de l'Italie comme d'un laboratoire politique, aujourd'hui encore. Nous attacherons ici à expliquer le fonctionnement et les logiques qui ont animé des différentes lois électorales italiennes depuis 1946 : chacune a sa logique et ses conséquences pratiques. Le Président Napolitano avait expressément demandé aux Chambres de proposer une nouvelle loi électorale tant celle qui était en vigueur était décriée. C'était sans compter la démission prématurée du gouvernement Monti... C'est donc bien cette loi qui régira les élections de février 2013.
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Il sangue dei vincitori par Mimmo Franzinelli, publié le 02/09/2008
Il sangue dei vincitori si apre con la cruda realtà della giustizia sommaria postliberazione, cui seguono l'esame dei processi celebrati nel 1946 e l'applicazione dell'amnistia Togliatti; poi Massimo Storchi approfondisce l'analisi del 1944-45, in un affresco storico dal quale balza con forza la realtà scabrosa di una provincia in cui le dinamiche della guerra civile sono amplificate, per una molteplicità di fattori che scopriamo pagina dopo pagina.
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Memoria, dolore, vendetta: La violenza del dopo Liberazione par Massimo Storchi, publié le 10/06/2008
Il 25 aprile, o comunque il momento del disarmo ufficiale delle forze partigiane avvenuto il 2 maggio, non sono date significative per quanto riguarda il problema dell’uso della violenza al termine della Resistenza. Come la recente storiografia ha proposto, è indispensabile proporre un percorso più articolato che rifletta sull'esplodere di quella violenza (insurrezionale e non) che ha segnato non solo le provincie emiliane ma tutto il nord Italia all’indomani della ritirata delle truppe tedesche e della caduta della Repubblica di Salò.
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La guerra contro i civili par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
L'occupazione nazista calpesta ogni convenzione internazionale di guerra. l'indiscriminata spoliazione di uomini e risorse non è che un elemento della politica di occupazione. Al livello successivo si colloca la guerra contro i civili...
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Le staffette par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Il compito delle staffette partigiane è quello di fungere da collegamento tra le formazioni e fra queste e il centro direttivo...
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Modelli regionali di Resistenza par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Il movimento di Resistenza ha caratteristiche diverse da area ad area e da regione a regione. In varie zone del sud si può parlare, più che di un vero e proprio movimento di resistenza, di moti rivoltosi occasionali. Abbastanza debole risulta la Resistenza nel centro Italia, dove spicca la mancata insurrezione di Roma, unica fra i grandi centri italiani a non conoscenre un moto insurrezionale nell'imminenza della liberazione...
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Repubbliche partigiane par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Sitratta di terriroti sufficientemente ampi che vengono liberati dai partigiani. l'assenza di truppe nazifasciste in queste aree e la vicinanza ai resistenti di larga parte della popolazione consente di instaurare in queste zone una sorta di autogoverno partigiano e di laboratorio democratico...
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La guerra dei GAP par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Soprattutto nelle città lo scontro tra Repubblica Sociale e Resistenza non è sempre visibile. In città non esistono formazioni numerose sul modelle di quelle attive in campagna...
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Aprile 1945 par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
È il momento topico della vicenda resistenziale, agognato dai civili sotto i bombardamenti o nella minaccia di rastrellamenti, altrettanto atteso dai partigiani stancati dalla clandestinità, dalla vita alla macchia sulle montagne. La liberazione deve essere un momento di rinascita, ma arriva nel nord Italia dopo nuovi combattimenti e nuovi lutti...
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Disertori par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Centinaia di soldati tedeschi collaboravano colla Resistenza dando informazioni, regalando divise ed armi, liberando prigionieri, curando feriti...
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Donne combattenti par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
La Resistenza ha ricevuto un fondamentale sostegno dalla presenza femminile. La partecipazione delle donne ha contribuito a dare l'avvio a un processo di emancipazione femminile lento ma irreversibile, ponendosi come traccia di inizio di una svolta...
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Il freddo, la paura, la fame par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
È la condizione di molti partigiani soprattutto nel duro inverno del 1945, ma è anche la situazione di tanti civili, in particolare di coloro che vivono in città...
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Le regole di vita partigiana par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Le brigate partigiane sono unità mobili costituite da diversi piccoli gruppi. Per poter sopravvivere - vivendo spesso allo scoperto senza il riparo e il rifornimento garantito da un apparato logistico situato nelle retrovie - i partigiani devono provvedere a tutto cercando di non farsi scoprire...
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I comandanti di brigata par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
Nella Resistenza i gradi maturati nell'esercito - con la sola eccezione delle brigate autonome - non hanno valore e ogi gerarchia viene rimessa in discussione. Il comandante deve godere della personale fiducia dei suoi uomini, conquistata attraverso la continua dimostrazione di abilità nella conduzione della guerriglia...
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I civili par Istituti Storici di Modena, Parma e Reggio Emilia, publié le 27/05/2008
L'assenza di strutture di retrovia per le formazioni partigiane è il primo motivo che impone un rapporto diretto con la popolazione civile...
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Renata Viganò, L'Agnese va a morire par Maurizia Morini, publié le 02/10/2007
Per cogliere l'importanza e il significato di un testo come L'Agnese va a morire pubblicato nel 1949, occorre fare riferimento al contesto storico del periodo e, in particolare, agli anni dell'immediato dopoguerra e alla Resistenza come fenomeno storicamente fondamentale e complesso che non si presta a formule univoche. Essa è stata nello stesso tempo: guerra di resistenza, contro i tedeschi; guerra antifascista, contro la Repubblica di Salò e il regime; guerra di liberazione per il riscatto nazionale; guerra civile (ha prodotto profonde lacerazioni in una generazione); guerra partigiana, per le tecniche di combattimento; guerra rivoluzionaria, anche per costruire una nuova società; guerra di popolo, non di soldati, ma di uomini e donne.
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