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Recherche multi-critères

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Il pianoforte di Mara : storia di un'amicizia par Maria Luisa Ronco, publié le 18/06/2012
Durante questa conferenza, Maria Luisa Valenti Ronco ci presenta un suo libro, Il pianoforte di Mara, che ha vinto nel 2010 il Premio Bancarellino a Pontremoli. Si tratta di un racconto autobiografico di un’adolescente che vive a Torino durante la Seconda Guerra Mondiale. L’autrice, figlia di un alto ufficiale dell’esercito italiano, ha vissuto una profonda amicizia con la pianista ebrea Mara Ancona, con una passione comune per la musica e la poesia, in una stagione di vita - l'adolescenza - vissuta nelle convulsioni della guerra e delle leggi razziali che ha unito nella tragedia milioni di ebrei in tutta Europa. Il dramma della loro deportazione nei campi di sterminio nazisti sconvolse anche la feconda amicizia tra Mara e l'Autrice: dal lager di Bergen Belsen, dove fu internata anche Anna Frank, Mara non tornò più.
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Éléments de réflexion sur "Le chant d'Ulysse" dans Si c'est un homme de Primo Levi par Damien Prévost, publié le 04/11/2011
Cet article propose une analyse et des pistes de réflexion sur un extrait du "Chant d'Ulysse" de Se questo è un uomo. Ces considérations n'ont pas pour objectif de fournir un commentaire strict du texte mais se proposent de guider le lecteur. Une illustration originale de Nicolas Brachet accompagne cet article. Dans ce chapitre, Primo Levi voyage. Il voyage dans le camp, mais aussi dans sa mémoire à travers le souvenir du chant XXVI de l'Enfer. C'est un étrange voyage dans l'inconnu en réalité : Primo Levi peine à ce souvenir de ces vers appris par coeur et, il arrive sans s'en rendre compte, à un tercet qui va rallumer en lui la flamme de l'humanité. Un voyage aux sources de l'être.
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La notion de déporté en Italie, de 1945 à nos jours - Droit, politiques de la mémoire et mémoires concurrentes par Paola Bertilotti, publié le 21/10/2009
Cet article est issu de l'ouvrage "Qu'est-ce qu'un déporté ? Histoire et mémoires des déportations de la Seconde Guerre mondiale", de T. Bruttmann, L. Joly et A. Wieviorka (dir.), Paris, CNRS Editions, 2009. 1. La déportation, un impensé dans la société italienne de l'immédiat après-guerre (1945 - 1947) ? / 2. La structuration progressive de la catégorie "déporté" dans un contexte de "guerre de la mémoire" (1948 - 1960) / 3. L'officialisation de la notion de déportation (1961 - 1968) / 4. La fin d'une catégorie unitaire
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Edith Bruck, Quanta stella c'è nel cielo - Il dopoguerra negli occhi di una sopravvissuta. Un romanzo di straziante intensità par Maurizia Morini, publié le 15/09/2009
Il titolo del romanzo riprende un verso di una ballata di Sandor Petofi, grande poeta del risorgimento ungherese, ed è fra le poche cose che Anita, la protagonista, porta con sé, insieme a ricordi dolorosi. Siamo nel 1948 e Anita ha quindici anni, è una sopravvissuta ai campi di concentramento, proviene da un orfanotrofio ungherese ed è in viaggio per andare a vivere in Cecoslovacchia dalla zia Monika.
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Graziella Bonansea, Tre inverni. L'acqua del fiume complice di una storia par Maurizia Morini, publié le 07/09/2009
L'acqua appunto; un fiume su cui va e viene una chiatta. Sopra e attorno a questa chiatta si snoda il romanzo di Graziella Bonansea. L'intreccio narrativo collega esperienze, generazioni e luoghi in una rilettura originale della Shoah vista dai diversi personaggi che vivono o transitano nel paese che si affaccia sul fiume. Ecco i personaggi: Michele: il protagonista, ragazzo ventenne che ha lasciato precocemente gli studi e lavora sul barconecon altri barcaioli che vivono alla giornata; l'incontro con un uomo che chiede un passaggio segna una svolta significativa nella vita apparentemente spensierata del giovane.
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