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Recherche multi-critères

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Il y a 7 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
Éléments de réflexion sur "Le chant d'Ulysse" dans Si c'est un homme de Primo Levi par Damien Prévost, publié le 04/11/2011
Cet article propose une analyse et des pistes de réflexion sur un extrait du "Chant d'Ulysse" de Se questo è un uomo. Ces considérations n'ont pas pour objectif de fournir un commentaire strict du texte mais se proposent de guider le lecteur. Une illustration originale de Nicolas Brachet accompagne cet article. Dans ce chapitre, Primo Levi voyage. Il voyage dans le camp, mais aussi dans sa mémoire à travers le souvenir du chant XXVI de l'Enfer. C'est un étrange voyage dans l'inconnu en réalité : Primo Levi peine à ce souvenir de ces vers appris par coeur et, il arrive sans s'en rendre compte, à un tercet qui va rallumer en lui la flamme de l'humanité. Un voyage aux sources de l'être.
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Invitation à la lecture de Se questo è un uomo par Damien Prévost, publié le 30/09/2011
Se questo è un uomo est sûrement l'oeuvre la plus connue de Primo Levi. Cette "invitation à la lecture" a pour but d'offrir une analyse rapide des thèmes porteurs d'une oeuvre. S'ensuivront des "commentaires" de textes tirés de cette oeuvre et qui viendront compléter cette "introduction". Pour ceux qui veulent découvrir ou relire une oeuvre incontournable de la littérature italienne.
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Témoignages d'étudiantes de l'Université Jean Moulin - Lyon 3 par Maurizia Morini, publié le 19/05/2009
L'emigrazione porta con sé un intreccio di ricordi, tradizioni e legami che si trasmettono in varia misura alle generazioni successive che, pur ben inserite nei nuovi paesi, sentono la necessità di "re-imparare" la lingua dei padri e di conoscere meglio il paese d'origine della famiglia.
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Il mito dell'URSS nello sviluppo emiliano par Enzo Grappi, publié le 07/10/2008
Sono presentato come economista e in effetti ho fondato e diretto per 26 anni l'Osservatorio economico dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia e il Dipartimento per l'Economia, tuttavia per trattare questo tema circa il mito dell'URSS e quanto questo abbia influito sullo sviluppo di quello che sarà definito come il modello emiliano mi avvarrò anche e forse sopratutto della storia della mia famiglia (mio nonno tra i fondatori del PCI nel 1921, mio padre partigiano (uno di quelli la cui testimonianza è riportata nel sito) e poi dirigente comunista, e di quella mia personale...
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Mi ricordo... par Maurizia Morini, publié le 16/01/2008
La testimonianza che segue è, tutto sommato, la storia straordinaria di un uomo normale, le sue vicende affondano le radici negli anni del fascismo, della seconda guerra mondiale, nella ricostruzione personale e sociale del dopoguerra. La narrazione inizia da un momento cruciale: l'arrivo della cartolina precetto e la conseguente partenza per il fronte di guerra in Albania, ma si intrecciano frammenti di ricordi che precedono e seguono quel periodo a segnare anni di una generazione "che non ha conosciuto la giovinezza."
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L'ERA - L'Archivio Europeo della Resistenza par Alessandra Fontanesi, publié le 16/01/2008
L'Istituto storico per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, ISTORECO, è stato il promotore della creazione di un archivio multimediale on line che raccoglie videointerviste a protagonisti della Resistenza europea. Istoreco, grazie a sovvenzioni dell'Unione Europea, ha condotto un lavoro di formazione, ricerca e archiviazione assieme ad altri cinque partners europei (Francia, Germania, Polonia, Slovenia, Austria) dal settembre del 2006 - quando è avvenuto l'incontro organizzativo di progetto a Reggio Emilia - sino a maggio 2007 quando nella Casa della Cultura Europea di Berlino è stato presentato ufficialmente il sito web.
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Sibilla Aleramo, Una donna par Maurizia Morini, publié le 04/12/2007
Una donna di Sibilla Aleramo (scritto nel 1906) non è un diario, perché non scritto giorno per giorno. Non è un romanzo, perché racconta di vicende veramente vissute. Non è neanche un semplice libro di memorie o una autobiografia; è una spietata autoanalisi in forma letteraria su una parte della vita dell'autrice, quella che la porterà alla dolorosa decisione di lasciare il marito e il figlio per ritrovare se stessa e realizzare la propria vita. Sta tutto qui lo "scandalo" di un libro imbarazzante e provocatorio per l'epoca in cui fu pubblicato, diventato negli anni per alcuni testimonianza anzitempo del percorso di liberazione indicato dalle femministe degli anni Settanta (autocoscienza/presa di coscienza), per altri soltanto l'asserzione di un percorso sofferto e crudele di emancipazione: l'irriducibile dicotomia tra la maternità vissuta pienamente e la decisione di abbandonare il figlio, una scelta dettata dal bisogno di autodeterminazione, di liberazione dal dover essere.
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