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9 gennaio 2020 - Cosenza, ai domiciliari il prefetto Paola Galeone per corruzione

Publié par Alison Carton-Kozak le 09/01/2020

Il prefetto di Cosenza Paola Galeone agli arresti domiciliari per una mazzetta da 700 euro. Il ministro Lamorgese la sospendeIl prefetto di Cosenza Paola Galeone agli arresti domiciliari per una mazzetta da 700 euro.  Il ministro Lamorgese la sospende

Il gip ha accolto la richiesta della procura. Il tentativo di concussione è stato denunciato da un'imprenditrice a cui aveva chiesto una fattura falsa

(Alessia Candito, La Repubblica, 02/01/19)

COSENZA - Inizia male l’anno per il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, agli arresti domiciliari nella sua casa di Taranto dopo essere stata scoperta mentre intascava una mazzetta da 700 euro. Così ha deciso il gip di Cosenza, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura diretta da Mario Spagnuolo che al prefetto ha contestato il reato di “induzione indebita a dare o promettere utilità”. Il provvedimento è arrivato al termine di un’indagine rapidissima della Squadra Mobile di Cosenza, diretta da Fabio Catalano, partita dalla denuncia dell’imprenditrice che Galeone ha tentato di rendere complice. E nel pomeriggio è arrivata la sospensione dal servzio decisa dalla ministra dell'Interno Lamorgese.

Obiettivo, fare la cresta sulle spese di rappresentanza che il Viminale autorizza ai suoi rappresentanti territoriali con uno specifico fondo. A Cosenza erano rimasti circa un migliaio di euro, che la prefettura avrebbe dovuto restituire al ministero dell’Interno e Galeone ha deciso di incassare personalmente. Per questo ha proposto all’imprenditrice Cinzia Falcone, titolare di una scuola di inglese, referente di un centro di accoglienza per migranti e presidente dell'associazione Animed, di emettere una fattura falsa per spese inesistenti.

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Cosenza, ai domiciliari il prefetto Paola Galeone: mazzetta da 700 euro

L’alta dirigente dello Stato arrestata dalla Polizia, dopo la denuncia di un’imprenditrice. Incastrata dalle banconote marchiate e da una microcamera

(Carlo Macrì, Il Corriere della Sera, 02/01/20)
 

COSENZA Il prefetto di Cosenza Paola Galeone, che era stata indagata nei giorni scorsi, è stata arrestata e posta ai domiciliari, nella sua casa di Taranto. L’accusa formulata dalla procura di Cosenza è di «induzione indebita a dare o promettere utilità». A mettere nei guai il prefetto è stata la denuncia di una imprenditrice, Cinzia Falcone. La donna ha raccontato che l’alto dirigente dello Stato le aveva proposto di fornirle una fattura falsa da 1220, in modo poi da spartirsela: 700 al prefetto stesso e 500 all’imprenditrice. Dei 700, il prefetto se ne è infilati 600 in borsa; mentre alti 100 glieli ha lasciati all’imprenditrice, dicendole: «Con questi comprati i biscotti». La Falcone, però, era stata «istruita» dai poliziotti: e i soldi consegnati al prefetto erano fotocopiati e marchiati. Inoltre all’incontro, avvenuto in un bar di fronte alla Prefettura, si è presentata munita di microfono e mini telecamera. 

La trappola

Le fasi della consegna del danaro sono state registrate e così, all’uscita del bar il prefetto è stato accompagnato in questura. La Polizia nella borsa le ha trovato la cifra appena riscossa dall’imprenditrice. Nei giorni scorsi è stato perquisito anche lo studio del prefetto, e sequestrato anche il suo cellulare. Gli inquirenti hanno potuto così verificare i passaggi precedenti la proposta corruttiva avanzata dal prefetto all’imprenditrice.

 

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