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8 ottobre 2019 - Voto finale del disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari

Publié par Alison Carton-Kozak le 08/10/2019

Taglio dei parlamentari, oggi il voto finale alla Camera

Il disegno di legge costituzionale in dirittura d'arrivo. Anche Fratelli d'Italia voterà sì. Delrio (Pd): "Sono state accolte le nostre ragioni". +Europa manifesta contro la riforma a piazza Montecitorio

(Monica Rubino, La Repubblica, 08/10/19)

Oggi alla Camera è previsto il voto finale del disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari, che ridurrà il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200, in aggiunta al taglio dei seggi dei deputati (da 12 a 8) e dei senatori (da 6 a 4) eletti all'estero.

La "riforma Fraccaro", dal nome dal sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, cambia il rapporto numerico di rappresentanza sia alla Camera dei deputati (1 deputato per 151.210 abitanti, mentre oggi era 1 per 96.006 abitanti) sia al Senato (1 senatore per 302.420 abitanti, mentre oggi era 1 ogni 188.424 abitanti).

Lo scrutinio del voto definitivo sul disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari sarà palese. Essendo una riforma costituzionale il provvedimento, per passare, dovrà ottenere la maggioranza assoluta (cioè 316 voti). Sulla carta la maggioranza è ampia (344 voti), tale da sopportare agevolemente anche una ventina di eventuali defezioni. Compatto il sì del Pd, come ribadito questa mattina a Radio Anch'io, su Radio1 Rai, dal capogruppo Graziano Delrio: "Il nostro è diventato un sì perché sono state accolte le nostre ragioni".

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Camere «ristrette», che cosa cambierà dopo il via libera al taglio dei parlamentari

L’incognita del referendum. Ma questa svolta peserà sulla tenuta della coalizione (e sulle prossime elezioni). I punti su cui è iniziata la trattativa

(Dino Martirano, Il Corriere della Sera, 08/10/19)

Oggi la Camera procede al voto finale del disegno di legge costituzionale che riduce il numero dei deputati (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200) e taglia i seggi dei deputati (da 12 a 8) e dei senatori (da 6 a 4) eletti all’estero. Con la riforma che prende il nome dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro (M5S), muta il rapporto numerico di rappresentanza: alla Camera 1 deputato per 151.210 abitanti (oggi 96.006 ), a Palazzo Madama 1 senatore per 302.420 abitanti (ora 188.424). Per passare, pena l’azzeramento, la riforma deve ottenere 316 voti. Nei successivi tre mesi, se approvato, il testo può essere sottoposto a referendum confermativo.

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Primo sì alla Camera al taglio dei parlamentari. La mini-riforma in 5 punti

Il sì alla riforma fortemente voluta dal M5s che taglia di 345 unità il numero dei parlamentari è subordinata, per il Pd e Leu, a una serie di piccole modifiche costituzionali di garanzia, dalla formazione di circoscrizioni pluriregionali<b/>e non più solo regionali alla sfiducia costruttiva

(Emilia Patta, Il Sole 24 Ore, 07/10/19)

«Occorre ricordare che il programma di Governo prevede che l’approvazione definitiva della riforma sulla riduzione del numero dei parlamentari sia accompagnata contestualmente da un percorso per incrementare le opportune garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica, assicurando il pluralismo politico e territoriale». A ricordare che il sì alla riforma fortemente voluta dal M5s che taglia di 345 unità il numero dei parlamentari è subordinata, per il Pd e Leu, a una serie di piccole modifiche costituzionali di garanzia è il deputato della sinistra Federico Fornaro.

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