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12 dicembre 2022 - Sparatoria a Roma per una lite di condominio

Publié par Alison Carton-Kozak le 12/12/2022

Roma, sparatoria a Fidene. Il killer e l’odio per i condomini: «Vi uccido tutti». Tre morti

Sangue all’assemblea nella periferia della Capitale. Claudio Campiti ha fatto irruzione sparando al tavolo dei vertici del Consorzio. Per le troppe liti gli era stato negato il porto d’armi

(Giovanni Bianconi, Il Corriere della Sera, 12/12/2022)

Le tute bianche del Raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri si muovono dentro le pareti plasticate del gazebo, intorno ai cadaveri, alla ricerca di dettagli utili a riscontrare la dinamica della strage. Fuori, alcuni parenti delle vittime si scambiano sguardi increduli. Perché è difficile credere a ciò che è accaduto, capire come e perché la terza domenica di Avvento s’è trasformata in una domenica di sangue ai margini di Fidene, borgata all’estrema periferia Nordest di Roma, dove il cemento ha avuto la meglio sul verde.

Per ora la spiegazione è tutta nella lucida e premeditata follia di Claudio Campiti, l’inquilino 57enne che ha atteso l’assemblea del Consorzio che gestisce l’area dove abitava da solo e in condizioni precarie, settanta chilometri ancora più a Est, per uccidere tre persone e ferirne altre quattro, di cui una in modo grave. Ma solo perché altri inquilini l’hanno sopraffatto e disarmato, altrimenti la mattanza in stile campus nord-americano avrebbe avuto un bilancio ancora più drammatico.

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Il killer del condominio e i suoi fantasmi: "Mi tengono senza luce ma al buio si spara meglio"

La tragedia in famiglia e gli sfoghi sul blog: la rabbia di Claudio Campiti, l'ex commercialista che ha perso un figlio dieci anni fa ed è scivolato nell'abisso del rancore solitario.

(Fabio Tonacci, La Repubblica, 12/12/2022)

ROMA - Ridottosi a uno stato di solitarietà, che è la negazione della vita e della socialità, l'ex commerciante 57 enne Claudio Campiti faceva processi immaginari ed emetteva sentenze nello scantinato senza bagno di una casa incompiuta.

La morte di Romano, il figlio di 14 anni sbattuto contro un albero mentre scendeva su una pista delle Dolomiti nel 2012, col tempo lo ha reso, insieme, accusatore e giudice di ciò che trovava non più sopportabile: i parcheggiatori dell'autodromo di Vallelunga che chiedono 5 euro per una giornata, l'operatore che tarda a montare l'Adsl, Cristiano Ronaldo che guadagna troppo, la Rai "delle star leccaculo dei partiti".

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Il figlio morto il giorno prima del 15esimo compleanno, da quel momento l'uomo non è stato più lo stesso. Hitler e Mussolini sui social, l’odio e le paranoie sul suo sito. "Viveva in condizioni al limite"

(Il Giorno, 12/12/2022)

Roma, 12 dicembre 2022 - "Benvenuti all’inferno. Qui con il Codice Penale lo Stato ci va al cesso. Qui denunciare è tempo perso so tutti ladri". Si apre così il blog che Claudio Campiti, il 57enne fermato ieri per la mattanza nel bar di Fidene, aveva creato per sfogare anni di frustrazione e risentimento nei confronti del Consorzio Valleverde. Un condensato di minacce e accuse deliranti con tanto di nomi e cognomi dei suoi nemici giurati. Alla base dell’astio di Campiti verso il Consorzio, che definisce "una associazione a delinquere, direi anche mafiosa", vi sono le tante spese da pagare – "il pizzo" –, l’impossibilità, a suo dire, di ottenere servizi essenziali, e una lunga serie di "atti intimidatori dei mafiosi locali" verso di lui. "Mi stanno tenendo senza pubblica illuminazione, – scrive Campiti nel suo blog – si sa al buio si vede meno e si può sparare in tranquillità".

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