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Elena Ferrante, Storia della bambina perduta
par Maurizia Morini,
publié le 06/01/2015
- Elena Ferrante, nom de plume di una scrittrice di cui si ignora l'identità per sua esplicita e dichiarata scelta, ha completato con il quarto volume la saga iniziata con L'amica geniale, pubblicato nel 2001. Seguito a scadenza annuale da Storia del nuovo cognome e da Storia di chi fugge e di chi resta. L'io narrante – Elena – conclude la lunga vicenda amicale con Lina, l'amica geniale. Ricordiamo le due bambine nate nel 1944, in un rione popolare di Napoli, cresciute l'una accanto all'altra fra soprusi camorristici e povertà familiari.
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Elena Ferrante, L'amica geniale
par Maurizia Morini,
publié le 10/02/2012
- Siamo a Napoli negli anni cinquanta; in un povero quartiere, abitato da fascisti e monarchici ed anche da piccoli teppisti e ignoranti arricchiti, e sullo sfondo l' ombra della camorra. I giovani che vivono qui cercano di superare le divisioni fra famiglie o forse si illudono di farlo, di uscire dal quartiere e di affrancarsi da un destino segnato. Nello svolgersi della narrazione si seguono le storie delle diverse famiglie contrassegnate da amori, passioni, odi, vendette, vita di vicinato... Ma la centro di tutto c'è sempre la profonda amicizia fra le due, bambine prima, adolescenti poi. Lila è povera e magra, figlia di uno scarparo possiede una intelligenza rara e precoce, è la più brava alle elementari e la più cattiva con i maschi e le compagne. È molto invidiata dall'amica del cuore, Elena, figlia di un usciere comunale, diligente e studiosa, che riuscirà ad approdare, con molti sacrifici e ore di studio, al liceo classico. La Ferrante scava a fondo la psicologia delle due bambine che crescono, che scoprono l'amore, le buone letture, la politica, la morale, le rivalità, le incomprensioni e le separazioni.
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Silvia Avallone, Acciaio
par Maurizia Morini,
publié le 01/07/2011
- Acciaio racconta l'amicizia profonda fra le ragazzine tredicenni Anna e Francesca, alla soglia dei quattordici anni , tappa fondamentale per diventare grandi nel passaggio tra la fine della scuola media e le superiori, a Piombino, nel quartiere popolare di via Stalingrado. Chiaramente non è la cittadina toscana l'obiettivo di chi scrive ma è il luogo di piccola città, in cui dominano le acciaierie Lucchini, con gli operai, le famiglie marginali, i piccoli spacciatori, giovani e adolescenti che crescono.