Liste des résultats
Il y a 8 éléments qui correspondent à vos termes de recherche.
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Chiara Saraceno, Eredità
par Maurizia Morini,
publié le 03/11/2014
- Il libretto-saggio della sociologa Chiara Saraceno fa parte della nuova collana “Gemme” che intende essere un dialogo attorno al linguaggio che usiamo, per riscoprire la forza delle parole che aiutano a capire il mondo.
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Incontro con Giorgio Carpintieri
par Giorgio Carpintieri, Damien Prévost,
publié le 14/01/2011
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Giorgio Carpintieri, di origine italiana, direttore di teatro in Francia. L'intervista evidenzia l'intenzione del direttore-attore di coniugare la specificità del teatro italiano nel contesto francese, in presenza di codici e linguaggi differenti. Carpintieri ci offre "una bella lezione di teatro" spiegando come vengono scelte, smontate e rimontate le piéces recitate nel suo teatro.
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Langue originelle et langue vulgaire entre De vulgari eloquentia et Divine Comédie
par Stefano Corno,
publié le 10/09/2010
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La réflexion sur la langue est souvent présente dans l'œuvre de Dante, qu'il s'agisse de la recherche de la langue des origines, du procédé qui consiste à employer dans la Comédie des langues autres que l'italien pour leur confier un message particulier, ou encore de la tentative, dans le traité De Vulgari Eloquentia, de définir le caractéristiques du vulgare illustre. Tout en restant ancré dans le Moyen-Âge, sa réflexion constitue un point de départ pour les études linguistiques postérieures.
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Sulla soglia dei linguaggi: tra identità e generazioni
par Graziella Bonansea,
publié le 17/11/2009
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Testo dell'intervento di Graziella Bonansea svoltosi durante il Seminario internazionale tenutosi all'Ecole Normale Supérieure - Lettres et Sciences Humaines de Lyon il 15 maggio 2009.
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Erri De Luca, Il giorno prima della felicità
par Maurizia Morini,
publié le 22/09/2009
- L'ultimo breve ma intenso romanzo di Erri De Luca ci fa riconoscere dalle prime pagine l'inconfondibile stile dello scrittore: definizioni fulminanti, brevi righe come sentenze, un linguaggio scarno ed essenziale in un procedere incisivo e serrato. Nel libro, ambientato a Napoli, vi è poi un uso della lingua italiana filtrata dal napoletano; l'autore fa dire ad uno dei personaggi principali -Don Gaetano- "L'italiano va bene per scrivere, dove non serve la voce, ma per raccontare ci vuole la lingua nostra; il napoletano è romanzesco, fa spalancare le orecchie e pure gli occhi". L'io narrante ne Il giorno prima della felicità, è lo Smilzo, un orfano nato nel 1943 e rimasto solo in un caseggiato napoletano, che scrive la sua storia e quella di altri che vivono nella casa, nel vicolo e nella città.
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Un nuovo ordine del discorso
par Anna Bravo,
publié le 02/07/2009
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Chi liquida il sessantotto come una rivoluzione a parole, gli rende omaggio senza saperlo. Fra i tratti che lo caratterizzano rispetto ai movimenti politici del secolo scorso, c'è proprio il rapporto con il linguaggio. Non mi riferisco alla caduta dei tabù linguistici, che era già in corso fra beat, hippies, avanguardie culturali. Penso allo sforzo di ridare a parole usurate - libertà, uguaglianza, solidarietà- il loro senso pieno, e soprattutto al tentativo di costruire un nuovo orizzonte dei discorsi...
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Natalia Ginzburg, Lessico famigliare
par Maurizia Morini,
publié le 04/12/2007
- Il volume ripercorre, sul filo della memoria, la vita della famiglia Levi dagli anni Trenta fino ai primi anni del dopoguerra. Natalia, l'ultima di cinque figli, è la voce narrante. L'autrice non solo ripercorre le vicende della propria famiglia, ma ne fissa per sempre anche il linguaggio, i modi di dire, le consuetudini.
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Chiara Zamboni
par Maurizia Morini, Michele Gulina,
publié le 13/11/2007
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Chiara Zamboni si dedica da anni con passione e rigore alla ricerca sul linguaggio, in un percorso che ha preso le mosse nel contesto della comunità filosofica Diotima di cui è stata una delle fondatrici. In continua interlocuzione con altre, ha affrontato questioni come "l'azione perfetta" e capitoli "rischiosi" come "un gioco del linguaggio in continuità con l'essere inquieto", oppure "cosa significa essere una donna e parlare del mondo degli uomini e delle donne?" (cfr. il suo libro Parole non consumate, Liguori 2001). Vive a Verona, dove insegna Filosofia del linguaggio all'università.