L'ERA

Par Alessandra Fontanesi - ISTORECO (Istituto storico per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia)
Publié par Damien Prévost le 16/01/2008

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Quando la "piccola" storia racconta quella "grande".

L'Istituto storico per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, ISTORECO, è stato il promotore della creazione di un archivio multimediale on line che raccoglie videointerviste a protagonisti della Resistenza europea.

Istoreco, grazie a sovvenzioni dell'Unione Europea, ha condotto un lavoro di formazione, ricerca e archiviazione assieme ad altri cinque partners europei (Francia, Germania, Polonia, Slovenia, Austria) dal settembre del 2006 - quando è avvenuto l'incontro organizzativo di progetto a Reggio Emilia - sino a maggio 2007 quando nella Casa della Cultura Europea di Berlino è stato presentato ufficialmente il sito web.

Ciò che volevamo realizzare con questo progetto era forse ambizioso ma necessario: raccogliere testimonianze video di resistenti (donne e uomini) che nei paesi già menzionati, si erano opposti ai regimi fascisti autoctoni o al regime nazista di occupazione. Come realizzare il lavoro? La videointervista doveva - a nostro parere - essere vista e vissuta come un "passaggio di memoria" che fornisse una chiave di accesso alla storia nazionale e sovranazionale. Abbiamo quindi scelto di formare studenti universitari e di scuola superiore (dal punto di vista meramente storico fino all'approccio all'oral history vera e propria) perché assieme a insegnanti/operatori della memoria (memory workers) realizzassero interviste in cui l'aspetto tecnico e tecnologico veniva lasciato ad esperti del settore. I ragazzi e le ragazze che hanno aderito al progetto hanno così agito quel passaggio intergenerazionale tanto auspicato da coloro che di memoria e di testimoni si occupano, nonché dagli stessi protagonisti. In ogni paese aderente al progetto è avvenuto questo scambio fra chi si era opposto a fascisti e nazisti e fra chi voleva raccogliere parole e ricordi per fermarli nel tempo e nello spazio; uno scambio "guidato" dagli istituti di ricerca o organizzazioni giovanili che erano coinvolti nel progetto ERA nei vari paesi europei.

In seguito per creare un ulteriore momento formativo e di scambio abbiamo intrapreso il viaggio della memoria sulla tracce della resistenza in quel luogo estremo e ai confini della comprensione che è Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Ripercorrendo le tracce della resistenza polacca nel campo e fuori da esso e incontrando un eccezionale testimone: uno dei rari sopravvissuti dei Sonderkommando di Birkenau, prigionieri costretti alla spoliazione dei cadaveri dei deportati dopo la loro uccisione nelle camere a gas, che partecipò alla rivolta armata che distrusse uno dei complessi di messa a morte dei deportati, il crematorio IV, il 7 ottobre del 1944.

Nell'anniversario della resa incondizionata della Germania nazista, l'8 maggio del 2007 a Berlino è stato messo on line il sito web ERA, alla presenza dei ragazzi che avevano realizzato insieme agli storici le interviste, degli storici stessi, delle autorità della Commissione cultura della UE e, non da ultimo, il presidente dell'Anpi di Reggio Emilia, Giacomo Notari - uno degli intervistati che compongono il portale, a rappresentare simbolicamente i partigiani/resistenti europei.

In che modo possiamo utilizzare ERA per trasmettere la memoria e la storia della Resistenza europea e della Seconda Guerra mondiale a insegnanti e ragazzi?

Il sito web è stato espressamente pensato per la divulgazione e la trasmissione della storia delle resistenze europee e dell'antifascismo alle giovani generazioni: già la modalità di un archivio on line su internet sta a significare l'attenzione rivolta verso il mondo giovanile iperstimolato dalla comunicazione attraverso le nuove tecnologie e dai nuovi media. La scelta delle videointerviste va sempre in questo senso: sfruttare la maggior attenzione che i ragazzi pongono alla comunicazione visiva,  utilizzando strumenti cioè con cui si trovano a proprio agio. Inoltre le videointerviste sono un passaggio successivo e migliorativo, in termini scientifici, della intervista audio poiché restituiscono globalmente il momento della testimonianza in cui anche atteggiamenti, sguardi, movimenti del protagonista sono importanti.

Dal punto di vista dell'insegnamento dei contenuti precedentemente esposti, il sito web presenta vari temi e strumenti utili per un docente che voglia utilizzarlo nella propria classe. In primo luogo ERA potrebbe essere strumento di studio interdisciplinare per quanto riguarda l'aspetto linguistico: tutto il sito è in inglese e nelle lingue di provenienza dei testimoni. Quindi, per quanto riguarda la storia della resistenza italiana, si potranno ascoltare le parole dei protagonisti (tutti reggiani) intervistati in italiano e, per un utente straniero che non la conosca, la traduzione in inglese è sempre proposta. Le interviste, in versione non integrale ma in dimensioni accettabili per il tipo di pubblico che si voleva raggiungere, sono scaricabili per poter in seguito approfondirne il contenuto o la visione con la classe; tutte le videointerviste sono state riscritte e sono scaricabili sia in lingua inglese che in italiano. Una piccola biografia di ogni intervistato/a è presente per meglio contestualizzare la storia che si sta ascoltando. Altre fonti sono poi utilizzate oltre a quella audiovisiva: il contesto in cui è proposta la videointervista è arricchito da documenti fotografici originali forniti dai testimoni o recuperati in archivio, da documenti cartacei scansionati o fotografati e riprodotti, e da foto recenti di "scena" che possono raccontare ai ragazzi come i loro coetanei hanno lavorato.

Una mappa interattiva geografica del vecchio continente con funzionalità ipertestuale è ugualmente presente nel sito: per situare geograficamente gli eventi raccontati, ritrovare i nomi di luoghi citati oppure per scegliere la carta dell'Europa come strumento privilegiato di navigazione e attraverso essa arrivare ai volti e alle voci dei resistenti. Proprio a significare che la resistenza contro fascismo e nazismo fu europea.

Un altro modo di navigare, o per approfondire le conoscenze, è il glossario del linguaggio molto specifico che si utilizza in ERA. Offerto solo in lingua inglese, offre una spiegazione rapida dei termini ricorrenti durante le videointerviste che i ragazzi, o un semplice visitatore, forse non sarebbero in grado di comprendere. Un esempio su tutti il termine sten: presente in quasi tutte le videointerviste che riguardano la resistenza armata, riferito alla mitraglietta inglese di cui spesso erano dotati i resistenti, senza il glossario sarebbe difficilmente comprensibile.

Per meglio conoscere poi tutto il progetto, i tempi e i modi di realizzazione, è possibile visionare un piccolo film/documentario che racconta il making of di un lungo e complesso lavoro durato il tempo di gestazione di un bambino: nove mesi.

Infine.

Come insegnante e operatrice della memoria credo fermamente nell'utilizzo della fonte orale, della testimonianza, in funzione dell'apprendimento della storia contemporanea. La testimonianza, o il racconto, come fonte privilegiata messa in contesto e ridimensionata con l'aiuto del "verbo" storico, libri di testo e/o documenti in una cornice più laboratoriale. La narrazione del testimone è incontestabilmente più attraente per uno studente delle parole scritte o di quelle spiegate, per il semplice fatto che incarna il reale, soggettivo, ma pur sempre fisicamente tangibile. Ho visto negli occhi dei ragazzi e delle ragazze che hanno incontrato le donne e gli uomini resistenti della nostra terra, il fascino, la commozione, l'empatia che le parole narrate, e solo quelle, sanno suscitare. Quindi l'intervista come momento anche epico/narrativo, punto da cui noi - addetti ai lavori - dobbiamo poi ripartire per gestire ciò che è stato ascoltato, per rielaborarlo, ridimensionarlo e rimetterlo in contesto.

ERA è un piccolo ma prezioso contributo che va in questo senso: mette in primo piano chi è stato protagonista. Perché è giusto, ma soprattutto perché abbiamo visto quanto sia importante prima ancora della Storia, il suo racconto. ERA contribuisce poi anche alla ormai annosa questione della "fine dell'epoca del Testimone", ovvero cosa faremo noi quando loro non ci saranno più? I negazionisti o i revisionisti avranno gioco facile? Saremo contestati perché non abbiamo più vissuto direttamente il periodo più controverso e buio che la storia dell'umanità conosca? Molti, più autorevoli, hanno già fornito risposte e  scritto saggi, quindi non mi dilungherò. Esistono documenti, carte, fotografie, luoghi, oggi ancor più di quando Napoleone era imperatore, ma fra tutte queste fonti quella che ancora - e  per poco - avremo a disposizione, è la fonte orale. Sono i testimoni. Per uno scampolo di anni è questo il grande vantaggio che abbiamo a disposizione. Per poter raccontare questo breve ma importante momento della contemporaneità: le resistenze, la resistenza e la seconda guerra mondiale.

Alessandra Fontanesi, ISTORECO
 
Pour citer cette ressource :

Alessandra Fontanesi, "L'ERA", La Clé des Langues [en ligne], Lyon, ENS de LYON/DGESCO (ISSN 2107-7029), janvier 2008. Consulté le 29/03/2024. URL: https://cle.ens-lyon.fr/italien/civilisation/xxe-xxie/fascisme-et-seconde-guerre-mondiale/l-era